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Federmeccanica disdice il contratto dei metalmeccanici. La Fiom: “Strappo alle regole democratiche”

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Il consiglio direttivo di Federmeccanica ha deciso di disdettare “in via meramente tecnica e cautelativa” il contratto nazionale dei metalmeccanici firmato il 20 gennaio 2008. La disdetta, che sarà valida dal primo gennaio del 2012, alla scadenza del contratto, è stata annunciata dal presidente di Federmeccanica, Pier Luigi Ceccardi. “Il consiglio direttivo – ha spiegato l’industriale mantovano – nel confermare la legittimità e validità dell’accordo firmato il 15 ottobre del 2009 (sottoscritto da Federmeccanica con solo Cisl, Uil, Ugl e Fismic, ndr), ha dato mandato al Presidente, a fronte delle minacciate azioni giudiziarie Fiom relative all’applicazione del succitato accordo, di comunicare sin d’ora, in via meramente tecnica e cautelativa allo scopo di garantire la miglior tutela delle aziende, il recesso dal contratto nazionale del 20 gennaio 2008″.

La decisione di Federmeccanica arriva dopo che Marchionne aveva paventato l’uscita di Fiat dall’associazione, se non ci fossero state deroghe al contratto del 2008. Ma secondo Cerccardi, “Fiat non ha spinto per niente. L’accelerazione che abbiamo imposto oggi è per tutelare le esigenze delle aziende metalmeccaniche e di un milione di lavoratori che dipendono da esse”.

La linea dura delle industrie viene però accolta come una dichiarazione di guerra dalla Fiom: “Prenderemo tutte le decisioni più opportune” avverte il segretario generale, Maurizio Landini, che parla di una decisione “grave ed irresponsabile” e di “uno strappo alle regole democratiche del nostro Paese”.

Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dichiara invece che: “La disdetta del contratto è un atto di chiarezza, che dice ‘questo è il contratto valido, quello vecchio non vale più, avendo firmato questo nuovo contratto il vecchio, che la Fiom dice di essere ancora valido, non è valido”, secondo il presidente degli industriali, “non è assolutamente vero che abbiamo subito la decisione della Fiat. La riforma degli assetti contrattuali prevede deroghe e sanzioni, questa è un’accelerazione rispetto a quanto già previsto nel 2009”.

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