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Mosca chiude alle concessioni sui territori e nega la telefonata tra Trump e Putin. Ma insiste: “Nessuna tregua di Natale, vogliamo un accordo di pace”

Il viceministro degli esteri russo Ryabkov si dice ottimista ma specifica: "Nessuna concessione sui territori". Il presidente ucraino oggi è in Olanda. L'Ungheria frena sull'allargamento: "No all'Ucraina nell'Ue"
Mosca chiude alle concessioni sui territori e nega la telefonata tra Trump e Putin. Ma insiste: “Nessuna tregua di Natale, vogliamo un accordo di pace”
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Cremlino: “Nessuna tregua di Natale, vogliamo un accordo di pace”

Mosca respinge le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. “Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all’Ucraina per prepararsi a continuare la guerra”, ha detto Dmitry Peskov. “Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino. Ma se gli ucraini, anziché a un’intesa di pace, puntano a “decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo”, ha concluso il portavoce di Vladimir Putin, citato dall’agenzia Interfax.

  • 14:46

    Zelensky: “I piani di pace saranno presentati a giorni alla Russia”

    “Contiamo – ha detto il leader ucraino – su cinque documenti. Alcuni di essi riguardano garanzie di sicurezza: giuridicamente vincolanti, cioè votate e approvate dal Congresso degli Stati Uniti“. Il principale punto di scontro tra la squadra ucraina e i negoziatori statunitensi rimane la questione territoriale. Trump vuole che l’Ucraina rinunci alle parti della regione del Donbass che ancora detiene, mentre l’Ucraina vuole congelare le linee all’attuale punto di contatto. “Stiamo discutendo della questione territoriale. Sapete che è una delle questioni chiave. Al momento, non c’è ancora un consenso al riguardo”, ha detto Zelensky dopo i colloqui di Berlino. 

  • 14:08

    Peskov: “L’ultima telefonata Putin-Trump? Il 16 ottobre”

    L’ultima telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin? Il 16 ottobre scorso. Lo ha precisato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, dopo che ieri il presidente americano ha parlato di un colloquio telefonico con il presidente russo. “E’ relativamente recente”, ha detto il portavoce, rimandando “alla data del nostro ultimo annuncio ufficiale sulla loro conversazione”. E in effetti l’ultimo comunicato del Cremlino in proposito risale a due mesi fa.

  • 14:07

    Nasce la commissione internazionale per il risarcimento dei danni di guerra all’Ucraina

    La convenzione istitutiva promossa dal Consiglio d’Europa è stata adottata a L’Aja. Il nuovo organismo dovrà quantificare i danni dell’invasione russa ed esaminare le richieste di risarcimento sulla base del registro dei danni che conta già oltre 86mila segnalazioni. “Si tratta di un passo storico”, ha detto il segretario generale del Consiglio d’Europa Alain Berset. Il fondo per i risarcimenti verrà istituito nel 2026 e potrebbe essere finanziato anche con gli asset russi congelati. Il trattato è stato adottato alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, del premier olandese Dick Schoof e del segretario generale del Consiglio d’Europa Alain Berset, insieme al ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha.

    La nuova commissione opererà sulla base del registro dei danni istituito nel maggio 2023 e sarà chiamata a esaminare richieste per centinaia di miliardi di euro legate ai bombardamenti russi, alle violazioni dei diritti umani e ai crimini di guerra perpetrati dall’inizio dell’invasione del febbraio 2022. La cerimonia di firma è ancora in corso e l’elenco dei Paesi aderenti sarà reso noto a breve: alla vigilia si prevedeva la partecipazione di 35 Stati, uno dei livelli di adesione più elevati mai registrati per un trattato del Consiglio d’Europa nei suoi 76 anni di storia. L’organismo diventerà operativo dopo almeno 25 ratifiche, un processo che potrebbe richiedere circa un anno. Secondo la Banca Mondiale, la ricostruzione dell’Ucraina nel prossimo decennio richiederà 524 miliardi di dollari (447 miliardi di euro), quasi tre volte il Pil del Paese nel 2024. Una stima destinata ad aumentare, poiché non include i danni del 2025, anno segnato da un’intensificazione degli attacchi russi contro servizi pubblici, trasporti e infrastrutture civili. 

  • 13:13

    L’Ungheria frena sull’allargamento: “No all’Ucraina nell’Ue”

    L’Ungheria non sostiene le conclusioni sull’allargamento che dovrebbero essere adottate oggi nel corso della riunione a Bruxelles dei ministri degli Affari europei. “Abbiamo sul tavolo una bozza di conclusioni del Consiglio che al momento è sostenuta solo da 26. È l’Ungheria al momento a non sostenere” il documento, ha dichiarato a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue Marie Bjerre, ministra danese degli Affari europei. “Il motivo per cui Budapest non sostiene” le conclusioni “è perché vogliamo anche una formulazione forte sull’Ucraina, che sia giusta ed equa” ha spiegato la ministra che ha nuovamente lanciato un appello all’Ungheria affinché sostenga il testo. Bjerre ha ricordato “il forte sostegno all’Ucraina” mostrato durante la riunione informale dei ministri degli Affari Europei tenutasi la settimana scorsa a Leopoli, in Ucraina. “Kiev sta mantenendo i suoi impegni”, ha sottolineato la ministra, aggiungendo che il percorso di adesione di Kiev all’Ue “non è fermo, ma è in pieno svolgimento: sta funzionando a livello pratico, è solo formalmente” che i cluster negoziali “non sono stati aperti”.

  • 12:52

    Kiev: “Gruppo dei Volenterosi pronto a mandare truppe in Ucraina”

    I leader dei paesi che fanno parte della Coalizione dei Volenterosi hanno espresso la loro disponibilità a inviare forze di supporto in Ucraina come parte delle garanzie di sicurezza dopo la fine della guerra. Lo ha affermato il vice capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Ihor Zhovkva, come riporta da RBC-Ucraina. “Senza rivelare dettagli, i leader europei che partecipano al formato ‘Coalizione dei Volenterosi – e c’è il cosiddetto Gruppo Multifunzionale Ucraina – sostengono lo spiegamento di forze di supporto”, ha affermato Zhovkva. “Sappiamo chiaramente quali paesi europei possono aiutare l’Ucraina a mantenere la pace e in quali formati. Dopotutto, questo formato funzionerà solo dopo il raggiungimento di un cessate il fuoco sul territorio ucraino e, in futuro, dobbiamo impedire che l’aggressione russa si ripeta”, ha sottolineato il vice capo dell’ufficio presidenziale.

  • 12:32

    Tajani: “Sugli asset russi congelati l’Italia ha riserve giuridiche”

    “Noi abbiamo detto che abbiamo delle riserve per quanto riguarda i beni congelati, per quanto riguarda soprattutto la base giuridica. Vedremo, sarà il Consiglio poi a decidere”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della Conferenza degli ambasciatori parlando con i giornalisti rispondendo ad una domanda sul possibile utilizzo degli asset russi per sostenere l’Ucraina, in vista della riunione dei leader del 18 dicembre.

  • 12:31

    Tajani: “Accolte le proposte italiane sulle garanzie di sicurezza”

    Le prospettive riguardanti le garanzie di sicurezza per l’Ucraina “sono molto positive. Gli americani ne saranno parte” ed “hanno fatto chiaramente capire” che ci sarà un meccanismo simile “all’articolo 5 della Nato, che è anche la proposta italiana. Gli americani sono indispensabili soprattutto per la difesa aerea, per la protezione dello spazio aereo. Quindi lavoriamo intensamente perché gli obiettivi si possano raggiungere”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della Conferenza degli Ambasciatori parlando con i giornalisti degli esiti delle riunioni a Berlino sull’Ucraina con i leader europei, i rappresentanti americani e Volodymyr Zelensky. Tajani ha sottolineato che la “posizione dell’Italia è stata ancora una volta importante anche in sede di trattativa europea. Direi che, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa, le proposte dell’Italia sono state accolte perché erano proposte di buon senso”.

  • 12:07

    Cremlino: “Nessuna tregua di Natale, vogliamo un accordo di pace”

    Mosca respinge le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. “Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all’Ucraina per prepararsi a continuare la guerra”, ha detto Dmitry Peskov. “Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino. Ma se gli ucraini, anziché a un’intesa di pace, puntano a “decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo”, ha concluso il portavoce di Vladimir Putin, citato dall’agenzia Interfax.

  • 11:03

    Il Cremlino smentisce Trump: “Nessuna telefonata dopo il 16 ottobre”

    Non c’è stata alcuna telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin dopo quella, resa nota, del 16 ottobre scorso. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, dopo che ieri sera Trump aveva detto di avere parlato di recente con il capo del Cremlino. Lo riferisce la Tass.

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