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Ucraina, i colloqui a Berlino: “Risolto il 90% delle questioni”. Ma Zelensky: “L’accordo sui territori non c’è ancora”

I dirigenti di Washington: "I russi accetteranno le garanzie di sicurezza". I leader europei: "Impegno per una forza multinazionale". Trump: "Più vicini che mai alla fine della guerra"
Ucraina, i colloqui a Berlino: “Risolto il 90% delle questioni”. Ma Zelensky: “L’accordo sui territori non c’è ancora”
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Zelensky: “Non c’è ancora accordo con gli Usa sui territori”

Ucraina e Stati Uniti non hanno ancora raggiunto un accordo sulla questione dei territori. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy in conferenza stampa a Berlino con il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Lo riporta Rbc Ukraine. “C’è stato abbastanza dialogo sui territori. Mi sembra che finora abbiamo posizioni diverse, a dire il vero. Ma credo che sia stata ascoltata la mia posizione personale. Sono molto contento di aver potuto esprimere personalmente questa posizione”, ha affermato.

Momenti chiave

    • 09:52

      Kallas: “Il lavoro sul prestito all’Ucraina con gli asset russi è sempre più difficile”

      L’Ue sta “lavorando” per arrivare ad approvare il prestito all’Ucraina basato sui beni russi congelati, anche se è “sempre più difficile”. Lo dice l’Alta Rappresentante dell’Ue Kaja Kallas, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri. “Questa – afferma – è davvero una settimana molto importante per le questioni finanziarie, una settimana decisiva per l’Ucraina. Abbiamo diverse opzioni sul tavolo: saranno discusse nella riunione dei leader di giovedì, il presidente Antonio Costa ha detto che non lasceremo la riunione prima di ottenere un risultato, prima di ottenere una decisione sul finanziamento per l’Ucraina”. “L’opzione più credibile – conclude – è il prestito di riparazione e questo è ciò su cui stiamo lavorando. Non ci siamo ancora arrivati ed è sempre più difficile, ma stiamo lavorando, abbiamo ancora qualche giorno”. “Dobbiamo anche essere molto lucidi – ha aggiunto -. Le altre opzioni non funzionano. Ci abbiamo già provato: due anni fa, quando ho proposto gli Eurobond. Non ha funzionato perché c’è bisogno di tutti a bordo. Il prestito di riparazione si vota a maggioranza qualificata e si basa sui beni russi congelati. Ciò significa che non proviene dai soldi dei nostri contribuenti” e “invia anche un chiaro segnale cioè che se si arreca tutto questo danno a un altro Paese, bisogna pagare le riparazioni”. Per Kallas “senza il Belgio sarebbe sempre più difficile, perché detiene la maggior parte degli asset e penso sia importante che sia a bordo”, sottolinea. Venerdì scorso, 4 Paesi, tra cui l’Italia, hanno avanzato in una lettera la proposta di considerare alternative al prestito basato sugli asset russi.  

    • 09:50

      Ue: “L’adesione dell’Ucraina all’Ue è ancora nelle garanzie di sicurezza”

      “Il ritmo dei negoziati di pace è accelerato e questo è positivo e sono molto lieta che il processo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea svolgerà un ruolo cruciale. Consideriamo l’adesione dell’Ucraina all’Ue come un’àncora politica delle garanzie di sicurezza”. Lo ha dichiarato la commissaria Ue all’Allargamento, Marta Kos, arrivando al Consiglio Affari Esteri. “Per poter procedere, dobbiamo proseguire con le riforme e lo stiamo facendo. La scorsa settimana, la Commissione europea ha ricevuto importanti indicazioni dagli Stati membri e possiamo procedere a livello tecnico, nei cluster 1, 2 e 6″ dei negoziati di adesione” ha aggiunto la commissaria slovena, ribadendo che “l’unico modo per garantire la pace e la prosperità in Ucraina è proseguire con il processo di adesione”.  

    • 09:47

      Wall Street Journal: “Gli Usa non sono disposti a compromessi sul piano di pace”

      I colloqui a Berlino tra ucraini e americani sono difficili, la parte americana sembra non essere disposta a scendere a compromessi sulla sua bozza di accordo di pace. Lo scrive il Wsj dopo il primo round di ieri che proseguirà anche oggi. “I negoziati tra l’Ucraina e i suoi partner occidentali si sono trasformati in un tira e molla, anche senza la partecipazione della Russia al tavolo delle trattative”, spiegano fonti al Wsj. Washington spinge per soluzioni rapide, mentre Zelensky e gli europei sostengono che restano differenze significative sia sul ritiro da Donbass sia sulla chiara definizione delle garanzie.  

    • 09:45

      A Berlino colloqui Kiev-Usa e vertice con leader Ue e Nato

      Dopo i colloqui di domenica a Berlino tra gli inviati statunitensi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, funzionari ucraini e capi di Stato e di governo europei, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oltre ai leader di Ue e Nato, sono pronti a proseguire una serie di incontri nel tentativo di garantire un percorso di pace e sicurezza per l’Ucraina e l’Europa. Domenica Zelensky ha incontrato l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero di Trump, Jared Kushner, presso la cancelleria federale tedesca. La ricerca di possibili compromessi ha incontrato ostacoli importanti, tra cui il controllo della regione orientale ucraina di Donetsk, che è per lo più occupata dalle forze russe. Zelensky domenica si è detto pronto a rinunciare alla richiesta del suo Paese di aderire alla Nato se gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali forniranno a Kiev garanzie di sicurezza simili a quelle offerte ai membri dell’Alleanza. Tuttavia, l’Ucraina ha continuato a respingere la richiesta degli Stati Uniti di cedere territori alla Russia.

      Vladimir Putin vuole che l’Ucraina ritiri le sue forze dalla parte della regione di Donetsk ancora sotto il suo controllo tra le condizioni chiave per la pace. Il presidente russo ha anche definito la richiesta dell’Ucraina di aderire alla Nato una grave minaccia per la sicurezza di Mosca e una ragione per lanciare l’invasione su vasta scala nel febbraio 2022. Il Cremlino ha chiesto all’Ucraina di rinunciare alla richiesta di adesione all’alleanza come parte di qualsiasi potenziale accordo di pace. Zelensky ha sottolineato che qualsiasi garanzia di sicurezza occidentale dovrà essere legalmente vincolante e sostenuta dal Congresso degli Stati Uniti. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha guidato gli sforzi europei a sostegno dell’Ucraina insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al primo ministro britannico Keir Starmer, ha dichiarato sabato che “i decenni di ‘Pax Americana’ sono in gran parte finiti per noi in Europa e anche per noi in Germania“. Ha avvertito che l’obiettivo di Putin è “un cambiamento fondamentale dei confini in Europa, la restaurazione della vecchia Unione Sovietica all’interno dei suoi confini”.

      “Se l’Ucraina cade, non si fermerà”, ha avvertito Merz durante un congresso del partito a Monaco. Macron, nel frattempo, ha promesso domenica su X che “la Francia è, e rimarrà, al fianco dell’Ucraina per costruire una pace solida e duratura, che possa garantire la sicurezza e la sovranità dell’Ucraina, e quella dell’Europa, a lungo termine”. Putin ha negato l’intenzione di attaccare qualsiasi alleato europeo. Oggi per Zelensky a Berlino sono in programma anche incontri con il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, con la presidente del Bundestag Julia Kloeckner e la partecipazione con il cancelliere Merz al Forum economico tedesco-ucraino. Merz e Zelensky terranno anche un incontro bilaterale prima dell’arrivo dei leader europei e dei vertici di Ue e Nato.