IL PUNTO – Sull’Ucraina pioggia di droni e missili mentre a Miami si negozia. Lunedì Zelensky a Londra per incontro con Starmer, Macron e Merz
Mentre da giorni vanno avanti intensi sforzi diplomatici per porre fine alla guerra, in particolare con i funzionari di Usa e Kiev impegnati in colloqui a Miami, la Russia ha attaccato l’Ucraina nella notte fra venerdì e sabato con una pioggia di missili ipersonici e droni. Esplosioni sono state udite a Kiev, Fastiv e Dnipro, sei regioni sono rimaste senza elettricità a seguito del massiccio attacco, 8 persone sono rimaste ferite e la Polonia ha fatto alzare in volo i suoi caccia con funzione preventiva. Un attacco che secondo quanto riferito da Volodymyr Zelensky ha preso di mira in particolare gli impianti energetici e che ha “bruciato” la stazione ferroviaria della città di Fastiv, nella regione di Kiev.
Il capo negoziatore ucraino Rusten Umerov, insieme al capo di stato maggiore Andriy Hnatov, ha incontrato per due giorni consecutivi in Florida i rappresentanti di Donald Trump, cioè l’inviato Steve Witkoff e il genero Jared Kushner, dopo la visita di questi ultimi al Cremlino da Vladimir Putin. E al termine della seconda giornata di confronto Kiev-Usa le parti hanno riferito di progressi e che si vedranno una terza volta. È in questo contesto che è stato annunciato che Zelensky sarà a Londra lunedì per colloqui con il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
“La Russia si sta chiudendo in un percorso di escalation e non sta cercando la pace”, ha affermato Macron condannando gli attacchi russi della notte, chiedendo di “continuare a esercitare pressioni” su Mosca “per costringerla a scegliere la pace”. Nel confermare che lunedì sarà a Londra, ha spiegato che l’obiettivo sarà di “fare il punto della situazione e dei negoziati in corso nel quadro della mediazione statunitense” e ha ribadito che proseguiranno gli sforzi della ‘Coalizione dei volenterosì con gli americani per fornire all’Ucraina garanzie di sicurezza, sottolineando che senza queste “non sarà possibile una pace solida e duratura”. Zelensky ha comunicato di avere avuto una “telefonata lunga e approfondita con Steve Witkoff e Jared Kushner, insieme ad Andrii Hnatov e Rustem Umerov”. Una “discussione molto mirata e costruttiva“, l’ha definita, precisando che adesso attende “un resoconto dettagliato di persona” da Umerov e Hnatov. “Non tutto può essere discusso al telefono, quindi dobbiamo lavorare a stretto contatto con i nostri team su idee e proposte”, ha detto il presidente ucraino, aggiungendo di avere “concordato i prossimi passi e le modalità dei colloqui con gli Stati Uniti”. Zelensky ha anche sentito il segretario generale della Nato, Mark Rutte: “Abbiamo scambiato valutazioni sulla situazione diplomatica e ho informato Mark sui colloqui fra i nostri rappresentanti negli Stati Uniti e la squadra del presidente Trump”.
Nella notte fra venerdì e sabato, secondo quanto riferito dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha temporaneamente perso tutta l’energia elettrica esterna. L’impianto si trova in una zona che è sotto il controllo russo dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca e non è in servizio, ma ha bisogno di energia elettrica affidabile per raffreddare i suoi sei reattori spenti e il combustibile esaurito, al fine di evitare incidenti nucleari. Intanto sempre l’Aiea ha lanciato un allarme relativo alla centrale di Chernobyl, avvertendo che lo scudo protettivo del reattore nucleare responsabile del disastro del 1986 si è deteriorato dopo un attacco con un drone all’inizio di quest’anno e che un’ispezione effettuata la scorsa settimana ha rivelato che la struttura di confinamento in acciaio ha perso le sue principali funzioni di sicurezza”. Sebbene siano state effettuate alcune riparazioni, “un ripristino completo resta essenziale per prevenire un ulteriore degrado e garantire la sicurezza nucleare a lungo termine”, ha dichiarato Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea.