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Von der Leyen rigida sul piano Trump per l’Ucraina: “Legittimare nuovi confini apre la porta ad altre guerre”. Orban: “No all’uso degli asset russi”

La presidente della Commissione Ue in plenaria: "La pace non crei un precedente pericoloso". Per il capo della Casa Bianca sono arrivate "concessioni" dai russi, ma non c'è deadline sull'accordo
Von der Leyen rigida sul piano Trump per l’Ucraina: “Legittimare nuovi confini apre la porta ad altre guerre”. Orban: “No all’uso degli asset russi”
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Von der Leyen: “La pace non crei un precedente pericoloso”

L’eventuale pace in Ucraina non deve creare un “precedente pericoloso” per l’Europa, perché riconoscere nuovi confini prepara il terreno a “nuove guerre” sul suolo europeo. Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando nella plenaria del Parlamento a Strasburgo. “Una pace giusta e duratura – afferma la presidente – è ciò che tutti vogliamo. E’ per questo che l’Europa sostiene tutti gli sforzi per costruire una pace per l’Ucraina che fermi le uccisioni, che eviti di creare un precedente pericoloso, che garantisca la sicurezza dell’Ucraina e i suoi diritti sovrani a lungo termine e che assicuri una solida architettura di sicurezza per l’Europa”. “Questo è il motivo – prosegue – per cui accogliamo con favore gli sforzi guidati dal presidente Donald Trump. Dopo mesi di discussioni, è importante che il lavoro su un testo effettivo sia iniziato. Naturalmente sappiamo che sono necessari molti più sforzi, ma credo che grazie al lavoro dell’Ucraina, degli Stati Uniti e come europei negli ultimi giorni a Ginevra ora abbiamo un punto di partenza. Il nostro fronte unito, la nostra voce unica e il nostro senso di avere uno scopo condiviso devono continuare a guidare il lavoro a livello europeo”.

  • 11:27

    Media: “Ue lavora a soluzione ponte se l’uso degli asset russi è rinviato”

    I Paesi europei stanno lavorando “ad una soluzione ponte di emergenza” per non lasciare l’Ucraina senza fondi in vista del prossimo anno. Lo scrive Politico sul suo sito confermando quanto anticipato, ad inizio novembre, dal commissario Ue all’Economia Valdis Dombovskis. i 27 “stanno lavorando a un piano di emergenza B nel caso in cui non si riesca a raggiungere un accordo sul sequestro dei beni congelati della Russia per finanziare lo sforzo bellico di Kiev”, scrive ancora Politico citando alcuni funzionari europei.  

  • 11:26

    Afd: “Chance di pace grazie a Trump, abbiamo bisogno del gas russo”

    “Grazie a Donald Trump abbiamo una reale possibilità di pace, alla quale loro non hanno contribuito in alcun modo, anzi”. Lo ha detto la leader dell’ultradestra tedesca dell’AfD, Alice Weidel, parlando al Bundestag, rivolgendosi agli esponenti del governo tedesco. Secondo Weidel, il governo tedesco sta buttando via i soldi dalla finestra. “11,5 miliardi per l’Ucraina, senza sapere se finiranno di nuovo nelle mani di corrotti speculatori di guerra”. Weidel ha anche presentato un piano in 12 punti dell’AfD chiedendo, tra le altre cose, che la Germania torni ad acquistare gas dalla Russia: “Dobbiamo acquistare gas naturale e petrolio dove costano meno, ovvero in Russia. È nel nostro interesse nazionale”.  

  • 11:25

    Cremlino: “Gli europei si intromettono inutilmente nel piano di pace”

    “Gli europei si intromettono in tutte queste questioni, cosa del tutto inutile, a mio avviso”. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, rispondendo a una domanda della televisione di Stato sul possibile ruolo dell’Europa nelle discussioni sui piani di pace per l’Ucraina. Lo riporta la Tass

  • 11:08

    Cremlino: “Guerra finita entro il 2025? Ci piacerebbe”

    “Ci piacerebbe”: così il consigliere presidenziale russo per la politica estera Ushakov ha risposto a una domanda della televisione di Stato sulla possibilità che il conflitto in Ucraina finisca entro il 2025, come ritenuto possibile dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un’intervista al Pais. Lo riferisce l’agenzia Interfax.  

  • 10:16

    Le aziende svedesi hanno aggirato le sanzioni contro la Russia

    Le esportazioni dirette dalla Svezia alla Russia sono scese pesantemente in seguito all’invasione dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni europee. Nel mentre però sono aumentate notevolmente le esportazioni a paesi vicini tra cui la Turchia, il Kazakistan, il Kirghizistan e l’Uzbekistan. “Molti prodotti finiscono in Russia tramite altri paesi” ha dichiarato Johan Grenfors, capo del Dipartimento Operazioni Nazionali (Noa) presso la polizia svedese. “Questo è anche un modo per la criminalità organizzata di guadagnare denaro” ha aggiunto Grenfors, intervistato dall’agenzia di stampa svedese, TT. “É deplorevole” ha commentato la ministra delle finanze di Svezia, Elisabeth Svantesson, che sottolinea inoltre l’obbligo morale delle aziende svedesi di assicurarsi che i beni non finiscano in supporto alla Russia a danno dell’Ucraina. I dati risalgono al periodo tra febbraio 2022 e settembre del 2024 ma da giugno di quest’anno la Svezia ha introdotto leggi più severe, in seguito ad una direttiva europea, che dovrebbero dare ulteriori strumenti alla polizia per contrastare il fenomeno con più efficacia.  

  • 10:14

    Merz: “Non vogliamo una pace attraverso la capitolazione”

    “Vogliamo una pace, ma una pace nella libertà” e “non vogliamo una pace attraverso la capitolazione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando al Bundestag, dove ha ribadito il sostegno all’Ucraina “fino a quando sarà necessario”.  

  • 10:14

    Cremlino: “Ad Abu Dhabi non sono stati discussi i dettagli del piano Usa”

    La Russia non ha discusso con gli Usa i dettagli del piano di Donald Trump per la pace in Ucraina durante i colloqui ad Abu Dhabi. Lo ha detto alla Tass Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che diversi punti del piano richiedono una “seria analisi”. Washington e Mosca sono in contatto, ha aggiunto Ushakov, ma non ci sono ancora state discussioni serie “al tavolo” negoziale. 

  • 10:08

    Rutte: “La guerra potrebbe finire entro il 2025, ma la Russia resta una minaccia”

    La guerra in Ucraina potrebbe concludersi entro la fine del 2025. Ma la fine della guerra e di qualsiasi “piano di pace” non cambierà il fatto che la Russia continuerà a rappresentare una grave minaccia per l’Europa. Lo sostiene, in un’intervista al Pais, il segretario generale della Nato Mark Rutte. Rutte ha osservato che la guerra in Ucraina potrebbe concludersi entro la fine del 2025 e che desidera “fare tutto il possibile” per aiutare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a “rendere realtà” la pace in Ucraina. “Condivido pienamente la visione di Trump: questa carneficina deve finire”, ha affermato.  

  • 10:03

    Fonte ucraina a Cnn: “Ancora notevoli divari sul piano di pace”

    Nonostante l’ottimismo mostrato da Donald Trump, una fonte ucraina di alto livello ha detto alla Cnn che ci sono ancora notevoli divari su 3 punti tra ciò che l’amministrazione Trump chiede all’Ucraina e ciò che le autorità di Kiev, in difficoltà, sono disposte ad accettare. Parlando alla Cnn, la fonte ha concordato con i funzionari di Trump sul fatto che sia stato effettivamente raggiunto un “consenso” sulla maggior parte dei punti esposti nelle 28 proposte di pace degli Usa. Ma la fonte ha affermato che, lungi dall’essere solo pochi punti di disaccordo minori, come sostiene la Casa Bianca, ci sono ancora almeno tre aree cruciali in cui permangono differenze significative, differenze che potrebbero decretare il successo o il fallimento degli sforzi per negoziare la fine del conflitto.

    In primo luogo, la delicata questione se l’Ucraina dovrebbe cedere territori chiave nella regione del Donbass, nell’Ucraina orientale, annessi ma non ancora conquistati dalla Russia, tra cui la “cintura di fortezze” di città e paesi fortemente difesi, considerati vitali per la sicurezza ucraina. Precedenti proposte statunitensi prevedevano che l’Ucraina cedesse il territorio per trasformarlo in una zona demilitarizzata amministrata dalla Russia. La fonte ucraina ha dichiarato che ci sono stati “certi progressi” su tale proposta, ma che non è stata ancora presa alcuna decisione. In secondo luogo, è ancora in discussione la controversa proposta statunitense di limitare le dimensioni delle forze armate ucraine a 600mila unità. La fonte ucraina ha affermato che si è parlato di un nuovo numero più elevato, ma che Kiev desidera ulteriori modifiche prima di essere disposta ad accettare tali limitazioni.

    Infine, per quanto riguarda la rinuncia dell’Ucraina alla sua ambizione di diventare membro della Nato, tale richiesta, ha detto la fonte a Cnn, rimane inaccettabile. Una simile concessione creerebbe un “brutto precedente” e di fatto darebbe alla Russia un diritto di veto sull’alleanza militare occidentale “di cui non è nemmeno membro”.
    Punti la cui risoluzione a favore della Russia è anche la principale condizione posta da Mosca per porre fine alla sua brutale campagna. Ma tutti e tre i punti ancora aperti rappresentano anche linee rosse di lunga data per l’Ucraina, su cui hanno combattuto e perso la vita decine di migliaia di soldati ucraini.  

  • 09:56

    Reintke (Verdi): “Il piano di Trump? Una disgrazia”

    “So che lei non lo può dire”, ma il piano concepito da Donald Trump per porre fine alla guerra in Ucraina è “una disgrazia”, che prevede la “capitolazione” di Kiev. Lo dice la copresidente del gruppo dei Verdi nel Parlamento Europeo Terry Reintke, parlando nella plenaria a Strasburgo rivolta alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.