Un cammino perfetto: Sinner batte anche Shelton e arriva come meglio non poteva in semifinale
Non importa quanto sia alta la posta in palio, Jannik Sinner non lascia nemmeno le briciole. L’azzurro gioca la classica partita pulita, ordinata, con poche sbavature nonostante abbia tentato diverse nuove soluzioni e batte Ben Shelton con i punteggi di 6-3, 7-6 in un’ora e 36 minuti di partita. Un match in cui Sinner è partito forte, ottenendo l’unico break della sfida nel primo gioco. Da lì è stata ordinaria amministrazione.
Nel primo set ha concesso un sola palla break, annullata – tanto per cambiare – con una prima vincente. Nel secondo set invece ha concesso soltanto sette punti al servizio, ma anche Shelton ha alzato il livello, servendo bene e concedendo una sola palla break (che coincideva con un match point) sul 5-4, annullandola con una solidissima prima di servizio. Poi al tie break l’azzurro ha ottenuto il massimo risultato con il minimo sforzo, ancora una volta: minibreak nel terzo punto con un rovescio lungolinea imprendibile e poi altro minibreak sul primo dei tre match point consecutivi.
11 ace per Sinner, che conferma il buon trend al servizio nel torneo, zero doppi falli, 75% di prime di servizio in campo e oltre l’80% di punti vinti con la prima palla. Un match in cui ha commesso 14 non forzati, complici anche alcuni esperimenti in alcune fasi del match, ma anche 27 vincenti. Una prova lineare, la “solita” dell’altoatesino, che arriva come meglio non poteva alla semifinale con Alex De Minaur: 3 vittorie su 3 e zero set persi. Nota di colore: fa un “favore” a Lorenzo Musetti, che dopo la sconfitta di Shelton è sicuro di chiudere al numero 8 del ranking Atp il suo 2025.