Migliaia in piazza a Tel Aviv per gli ostaggi
Decine di migliaia di israeliani si sono riuniti anche oggi nella cosidetta Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, per chiedere l’immediato ritorno di tutti gli ostaggi attraverso un accordo e la fine della guerra. Un’altra manifestazione inizierà in Piazza Parigi a Gerusalemme. Lo riportano i media locali. “Bibi, alle soglie del nuovo anno, un nuovo anno ebraico, mostraci quali sono i valori ebraici. Riporta a casa i nostri figli e le nostre figlie, non attraverso combattimenti pericolosi e inutili, ma attraverso un accordo globale e immediato. Dopo, ci occuperemo di tutto il resto: lo abbiamo già fatto prima, lo faremo in futuro”, le parole di Alon Nimrodi, padre di Tamir Nimrodi.
“Uccisi almeno 71 palestinesi dall’alba”
Almeno 71 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi che Israele ha condotto dall’alba sulla Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche citate da Al Jazeera, secondo le quali si contano 56 morti solo a Gaza City, la città principale dell’enclave dove da giorni è in corso un’offensiva israeliana su larga scala.
Idf: “Oltre mezzo milione di palestinesi ha lasciato Gaza City”
Oltre mezzo milione di palestinesi ha lasciato Gaza City, dirigendosi verso la zona meridionale della Striscia, dalla fine di agosto. Lo hanno indicato le Idf, stando a quanto riporta il Times of Israel. In vista dell’offensiva in corso contro Hamas, l’esercito ha ordinato ai palestinesi di tutte le zone di Gaza City di evacuare immediatamente verso una zona designata da Israele nel sud della Striscia. Nella città, prima dell’offensiva, viveva circa un milione di palestinesi.
“Raid israeliano in Libano: un morto”
Una persona è morta in un raid di un sospetto drone israeliano che ha preso di mira un’automobile nel sud del Libano. Lo riportano i media del Paese dei Cedri, precisando che l’attacco è avvenuto nella zona di Khardali. Le Idf per il momento non hanno confermato il raid.
Ong: “31 reporter uccisi nei raid israeliani in Yemen”
Trentuno giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi la scorsa settimana negli attacchi israeliani che hanno colpito le redazioni di giornali in Yemen. Lo ha denunciato Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) – citato dal Guardian – definendolo il più mortale attacco contro i reporter degli ultimi 16 anni e il secondo mai registrato dopo il massacro di Maguindanao, nelle Filippine, nel 2009.
Hamas minaccia di eliminare gli ostaggi
Hamas ha minacciato di eliminare gli ostaggi ancora nelle sue mani, mentre Israele intensifica l’offensiva su Gaza City. Il gruppo palestinese ha infatti diffuso un fotomontaggio con l’immagine di 47 ostaggi, accompagnate dal nome di Ron Arad, il militare israeliano catturato nel 1986 in Libano, la cui sorte rimane ignota. Nel fotomontaggio, Hamas accusa il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di rifiutare un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi e critica il capo di Stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, per aver ordinato la conquista di Gaza City, nonostante il suo presunto dissenso. La didascalia, in arabo e in ebraico, recita: “A causa del rifiuto di Netanyahu e della sottomissione di Zamir, una foto d’addio per l’inizio dell’Operazione Gaza”.
Secondo fonti militari israeliane, prima dell’inizio dell’operazione a Gaza City circa 20 dei 47 ostaggi erano ancora vivi. Nel frattempo alcuni di loro sarebbero stati spostati dai tunnel e posizionati come scudi umani in diverse parti della città per rallentare l’avanzata israeliana.
“Israele chiede a Usa pressing su Egitto”
Benjamin Netanyahu ha chiesto all’Amministrazione Trump di fare pressioni sull’Egitto affinché venga ridimensionato il recente rafforzamento militare nel Sinai. E’ quanto scrive Axios che cita un funzionario Usa e due funzionari israeliani, evidenziando come per gli israeliani le mosse dell’Egitto siano motivo di ulteriori tensioni tra i due Paesi mentre proseguono le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.
Arrestato direttore d’orchestra israeliano: protestava contro il genocidio a Gaza
Il direttore di orchestra israeliano Ilan Volkov è una delle quattro persone arrestate dalla polizia israeliana mentre marciavano verso il confine di Gaza, chiedendo la fine del genocidio che ha causato la morte di almeno 65.141 persone. Le riprese ottenute da Channel 4 News mostrano Volkov mentre viene portato via dagli agenti sul retro di un veicolo della polizia. Mentre veniva portato via, Volkov, che dirige la Bbc Scottish Symphony Orchestra, ha gridato: “Dobbiamo fermare il genocidio subito. Sta rovinando la vita di tutti. Fermatelo”. Haaretz ha riferito che le quattro persone sono state rilasciate “dopo poco tempo”.
Hamas pubblicato foto di 48 ostaggi: “Colpa di Netanyahu e Zamir”
Hamas ha pubblicato un’immagine propagandistica dei restanti 48 ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, indicandoli tutti con il nome di ‘Ron Arad’, un navigatore dell’Aeronautica Militare israeliana, dichiarato disperso dal 1988. La notizia è riportata dal Times of Israel. Il testo a corredo dell’immagine afferma: “A causa del rifiuto di Netanyahu e della capitolazione di Zamir, capo di Stato Maggiore delle Idf, un’immagine di commiato all’inizio dell’operazione militare a Gaza City”.
Il testo sembra accusare Netanyahu di essersi rifiutato di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, mentre accusa Zamir di eseguire l’ordine di conquistare Gaza City nonostante la sua presunta opposizione al piano. Le famiglie degli ostaggi hanno espresso il timore che i loro cari condividano la sorte di Arad senza un accordo per il loro rilascio.
Uccisi i parenti del direttore dell’ospedale Shifa
Negli ultimi attacchi israeliani nella Striscia di Gaza sono state uccise sei persone della stessa famiglia che erano parenti del direttore dell’ospedale Shifa, il dottor Mohamed Abu Selmiya. È quanto ha riferito il dottor Rami Mhanna, dell’ospedale Shifa, dove sono stati portati alcuni dei corpi delle vittime. L’attacco ha colpito la casa della famiglia questa mattina. La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito che altre cinque persone sono state uccise in un altro attacco vicino a Shawa Square.