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Macron: “Europa pronta a garantire sicurezza a Kiev”. Putin: “Ucraina nella Nato? Inaccettabile, ma va bene se entra in Ue”

Il presidente russo incontra il premier slovacco Fico e prova a rassicurare l'Ue: "Non vogliamo attaccarla". Bruxelles contro la Cina: "Il sostegno a Mosca mina le nostre relazioni"
Macron: “Europa pronta a garantire sicurezza a Kiev”. Putin: “Ucraina nella Nato? Inaccettabile, ma va bene se entra in Ue”
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Gli europei sono “pronti” a dare garanzie di sicurezza a Kiev e aspettano il “sostegno” Usa

Gli europei sono “pronti” a dare garanzie di sicurezza all’Ucraina, e aspettano un “sostegnostatunitense, come afferma l’Eliseo che ospiterà un nuovo vertice giovedì mattina. Ma non tutti i Paesi sono esattamente allineati. A diverse cancellerie non ha fatto piacere l’esplicito riferimento di Ursula von der Leyen a una “roadmap” per il dispiegamento di truppe, l’ipotesi sostenuta da inglesi e francesi. “L’Ue non è competente in materia”, ha notato il tedesco Friedrich Merz, che parteciperà in videocollegamento pur avendo nella stessa giornata un impegno in Francia, a Evian, con Emmanuel Macron. Da remoto interverrà anche Giorgia Meloni, che da sempre osteggia l’operazione militare insistendo invece su un trattato multilaterale di assistenza a Kiev mutuato dall’articolo 5 della Nato.

Con queste premesse Macron si prepara ad accogliere a Parigi Volodymyr Zelensky, con cui avrà un incontro e una cena alla vigilia della riunione, che sarà co-presieduta da Keir Starmer e avrà in presenza alcuni leader, fra cui von der Leyen e lo spagnolo Pedro Sanchez, non un assiduo partecipante alle riunioni dei volenterosi. “A livello politico – ha detto un consigliere del presidente francese – il messaggio essenziale che dovrà passare è che siamo non solo volenterosi e capaci, ma che siamo pronti. Abbiamo abbastanza contributi per poter dire agli americani che siamo pronti a prenderci le nostre responsabili”. Il vertice, per la stessa fonte, servirà a verificare che la coalizione “ha il sostegno degli americani per garantire la sicurezza dell’Ucraina”, il cosiddetto backstop, supporto, logistica e intelligence. E che Washington mantenga i suoi sforzi per ottenere la tregua. Dall’Eliseo hanno spiegato che al vertice ci sarà un rappresentante degli Usa (si dice il segretario di Stato Marco Rubio, ma non è stato specificato) e che Macron “parlerà di nuovo al presidente Trump molto presto”.

La prima garanzia di sicurezza su cui i partner concordano è il sostegno all’esercito ucraino. Sul resto c’è prudenza, soprattutto da Roma e Berlino. “Almeno in Germania non esistono” piani concreti per un intervento militare, ha frenato Merz, chiarendo che si potrà decidere in merito a garanzie di sicurezza a lungo termine solo dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace. E anche in queste condizioni, Merz ha affermato che avrebbe “notevoli riserve” sull’impiego di soldati tedeschi. “Ci sono ancora molti, molti ostacoli da superare, e forse ci vorrà anche molto tempo”, ha concluso il cancelliere, che ribadirà la proposta di Ginevra come “sede adeguata per un accordo di cessate il fuoco” e chiederà ai volenterosi di rilanciare un invito alle parti in causa.

  • 22:47

    Gli europei sono “pronti” a dare garanzie di sicurezza a Kiev e aspettano il “sostegno” Usa

    Gli europei sono “pronti” a dare garanzie di sicurezza all’Ucraina, e aspettano un “sostegnostatunitense, come afferma l’Eliseo che ospiterà un nuovo vertice giovedì mattina. Ma non tutti i Paesi sono esattamente allineati. A diverse cancellerie non ha fatto piacere l’esplicito riferimento di Ursula von der Leyen a una “roadmap” per il dispiegamento di truppe, l’ipotesi sostenuta da inglesi e francesi. “L’Ue non è competente in materia”, ha notato il tedesco Friedrich Merz, che parteciperà in videocollegamento pur avendo nella stessa giornata un impegno in Francia, a Evian, con Emmanuel Macron. Da remoto interverrà anche Giorgia Meloni, che da sempre osteggia l’operazione militare insistendo invece su un trattato multilaterale di assistenza a Kiev mutuato dall’articolo 5 della Nato.

    Con queste premesse Macron si prepara ad accogliere a Parigi Volodymyr Zelensky, con cui avrà un incontro e una cena alla vigilia della riunione, che sarà co-presieduta da Keir Starmer e avrà in presenza alcuni leader, fra cui von der Leyen e lo spagnolo Pedro Sanchez, non un assiduo partecipante alle riunioni dei volenterosi. “A livello politico – ha detto un consigliere del presidente francese – il messaggio essenziale che dovrà passare è che siamo non solo volenterosi e capaci, ma che siamo pronti. Abbiamo abbastanza contributi per poter dire agli americani che siamo pronti a prenderci le nostre responsabili”. Il vertice, per la stessa fonte, servirà a verificare che la coalizione “ha il sostegno degli americani per garantire la sicurezza dell’Ucraina”, il cosiddetto backstop, supporto, logistica e intelligence. E che Washington mantenga i suoi sforzi per ottenere la tregua. Dall’Eliseo hanno spiegato che al vertice ci sarà un rappresentante degli Usa (si dice il segretario di Stato Marco Rubio, ma non è stato specificato) e che Macron “parlerà di nuovo al presidente Trump molto presto”.

    La prima garanzia di sicurezza su cui i partner concordano è il sostegno all’esercito ucraino. Sul resto c’è prudenza, soprattutto da Roma e Berlino. “Almeno in Germania non esistono” piani concreti per un intervento militare, ha frenato Merz, chiarendo che si potrà decidere in merito a garanzie di sicurezza a lungo termine solo dopo un cessate il fuoco o un accordo di pace. E anche in queste condizioni, Merz ha affermato che avrebbe “notevoli riserve” sull’impiego di soldati tedeschi. “Ci sono ancora molti, molti ostacoli da superare, e forse ci vorrà anche molto tempo”, ha concluso il cancelliere, che ribadirà la proposta di Ginevra come “sede adeguata per un accordo di cessate il fuoco” e chiederà ai volenterosi di rilanciare un invito alle parti in causa.

  • 21:11

    Trump: “Non sono preoccupato da Russia e Cina, non ci attaccheranno mai”

    Donald Trump si dice “non preoccupato” dall’allineamento fra la Russia e la Cina. Lo ha detto il presidente in un’intervista a Scott Jennings, perché “non userebbero mai i loro militari contro di noi. Credetemi, sarebbe la cosa peggiore che potrebbero mai fare”.

  • 21:05

    Trump: “Sono molto deluso da Putin”

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di essere “molto deluso” dal fatto che la controparte russa Vladimir Putin non sia riuscita a raggiungere un accordo di pace sull’Ucraina dopo il vertice in Alaska. “Sono molto deluso dal presidente Putin, posso dirlo”, ha detto Trump al programma radiofonico Scott Jennings quando gli è stato chiesto se si fosse sentito tradito dalla risposta di Putin. “Avevamo un ottimo rapporto, sono molto deluso”

  • 20:24

    Rubio al ministro francese: “Opposizione Usa a riconoscimento Palestina”

    Il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha parlato oggi con il ministro degli Esteri francese JeanNoël Barrot e “ha espresso la ferma opposizione degli Stati Uniti a qualsiasi riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese, una mossa che premierebbe Hamas per il 7 ottobre e ostacolerebbe gli sforzi per riportare a casa tutti gli ostaggi”. Lo riferisce il dipartimento di stato americano. I capi delle due diplomazie, prosegue il dipartimento, “hanno concordato di proseguire la cooperazione negli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina attraverso un accordo negoziato che preveda misure per garantire una pace duratura”. I due ministri “hanno anche discusso di Iran, Sudan e Repubblica Democratica del Congo”.

  • 19:44

    Merz: “L’Ue non è competente sul sostegno militare a Kiev”

    Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato che il sostegno militare all’Ucraina è di competenza degli Stati membri della cosiddetta coalizione dei volenterosi e non della Commissione europea. “L’Unione Europea non è competente in materia“, ha affermato in un’intervista al programma Newstime di Sat.1. Merz ha così reagito alle dichiarazioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che, secondo il Financial Times, aveva parlato di piani precisi per l’invio di truppe di terra in Ucraina dopo un cessate il fuoco. Il ministro della Difesa Boris Pistorius l’aveva già criticata aspramente ieri. Merz ha ribadito che “almeno in Germania non esistono” piani concreti di questo tipo per un intervento militare. Si potrà decidere in merito a garanzie di sicurezza a lungo termine solo dopo che ci sarà un cessate il fuoco o un accordo di pace. Anche in queste condizioni, Merz ha affermato che avrebbe “notevoli riserve” sull’impiego di soldati tedeschi. “Come abbiamo già detto in altre occasioni, è necessaria l’approvazione del Bundestag tedesco”, ha continuato. Inoltre, molto dipenderà dal tipo di accordo che verrà raggiunto con la Russia. “Ci sono ancora molti, molti ostacoli da superare, e forse ci vorrà anche molto tempo”, ha concluso il cancelliere

  • 19:42

    Mercoledì sera Zelensky a cena da Macron

    “Alla vigilia della riunione della coalizione dei volenterosi, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron accoglierà Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, per un incontro di lavoro seguito da una cena“, domani sera all’Eliseo. Lo rende noto la presidenza francese, precisando che i due capi di stato “parleranno della situazione sul campo e il capo dello stato ribadirà il suo sostegno incrollabile all’Ucraina nel raggiungimento di una pace giusta e duratura”.

  • 19:41

    Eliseo: “Europei pronti su garanzie di sicurezza a Kiev”

    “Gli europei sono ‘pronti‘ sulle garanzie di sicurezza all’Ucraina, e aspettano un ‘sostegnoamericano“: lo ha detto a Parigi una fonte dell’Eliseo. I volenterosi – secondo la stessa fonte – sanciranno giovedì, nella riunione all’Eliseo e in videoconferenza, che sono “pronti” in vista della concessione di garanzie di sicurezza all’Ucraina e attendono ormai soltanto un “appoggio” concreto degli americani. “A livello politico – ha detto uno consigliere di Macron – il messaggio essenziale che dovrà passare giovedì è quello che siamo non soltanto volenterosi e capaci, ma che siamo pronti. È il messaggio chiave”. “Quello che ricercheremo giovedì – ha aggiunto – è la conferma di questo schema che la ‘Coalizione del volenterosì ha il sostegno degli americani per garantire la sicurezza dell’Ucraina”. 

  • 17:54

    Merz: “Putin è forse il peggior criminale di guerra della nostra epoca”

    Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha criticato duramente il presidente russo Vladimir Putin per le sue azioni nella guerra in Ucraina. “È un criminale di guerra. Forse il peggior criminale di guerra della nostra epoca, che possiamo osservare su larga scala”, ha dichiarato Merz in un’intervista a Sat.1 in onda stasera, come riporta la Dpa. “Dobbiamo essere chiari su come ci si rapporta ai criminali di guerra. In questo contesto ogni indulgenza è fuori luogo”, ha aggiunto il cancelliere. Già in passato, Merz aveva accusato la Russia di “gravi crimini di guerra” e di “terrorismo contro la popolazione civile”. La novità sta nell’aver definito personalmente Putin “forse il più grave criminale di guerra dei nostri tempi”. Il cancelliere ha risposto a una domanda sull’espressione usata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che durante una visita in Polonia aveva definito Putin un “predatore”. A Merz è stato chiesto quale definizione avrebbe scelto per il presidente russo.

  • 17:20

    Ambasciatore Usa alla Nato: “Da Ue serve più responsaiblità”

    Sarebbe ingiusto aspettarsi che gli Stati Uniti siano in grado di porre fine alla guerra in Ucraina da soli, senza il contributo dell’Europa. Mentre nel conflitto in corso a Gaza l’unica soluzione è che Hamas deponga le armi. Lo ha affermato, al Forum Strategico di Bled, l’ambasciatore statunitense presso la Nato Matthew Whitaker, sottolineando che l’Europa dovrà assumersi maggiori responsabilità per garantire che Russia e Ucraina siano pronte a un accordo, sempre più necessario perché, a suo avviso, nessuna delle due parti può vincere. Secondo Whitaker, tra gli alleati al momento non c’è la volontà politica di fare ciò che è necessario per porre fine alla guerra, che potrebbe avvenire con maggiore rapidità schierando truppe europee in Ucraina o utilizzando gli oltre 200 miliardi di euro di beni russi congelati dall’Ue.