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Proteste in Israele per la fine della guerra a Gaza: un milione di persone in piazza, 38 arresti. Netanyahu: “Fanno il gioco di Hamas”

La manifestazione indetta contro il piano del governo di espansione a Gaza e per il ritorno degli ostaggi. Centinaia di riservisti si sono uniti alla protesta. Al-Jazeera: 57 palestinesi morti in un giorno nella Striscia, 38 erano in attesa di aiuti umanitari
Proteste in Israele per la fine della guerra a Gaza: un milione di persone in piazza, 38 arresti. Netanyahu: “Fanno il gioco di Hamas”
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Times of Israel: “Un milione di persone in piazza in tutto il Paese contro il piano di Netanyahu”

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha reso noto che almeno mezzo milione di persone si sono riunite questa sera nella piazza degli ostaggi a Tel Aviv per chiedere al governo israeliano di raggiungere un accordo per liberare tutti gli ostaggi a Gaza. Gli organizzatori stimano inoltre che un milione di israeliani ha partecipato alle proteste indette in tutto il Paese in occasione di questa giornata di sciopero, la mobilitazione di protesta più grande dall’inizio della guerra. “L’intero popolo di Israele vuole il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra”, si legge in una dichiarazione del Forum riportata da Times of Israel.

  • 21:13

    Times of Israel: “Un milione di persone in piazza in tutto il Paese contro il piano di Netanyahu”

    Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha reso noto che almeno mezzo milione di persone si sono riunite questa sera nella piazza degli ostaggi a Tel Aviv per chiedere al governo israeliano di raggiungere un accordo per liberare tutti gli ostaggi a Gaza. Gli organizzatori stimano inoltre che un milione di israeliani ha partecipato alle proteste indette in tutto il Paese in occasione di questa giornata di sciopero, la mobilitazione di protesta più grande dall’inizio della guerra. “L’intero popolo di Israele vuole il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra”, si legge in una dichiarazione del Forum riportata da Times of Israel.

  • 19:51

    Al-Jazeera: 57 palestinesi morti a Gaza in un giorno, 38 erano in attesa di aiuti umanitari

    È salito a 57 il conto dei morti dovuti agli attacchi dell’esercito israeliano da stamattina nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente Al-Jazeera, precisando che 38 delle vittime sono state uccise mentre erano in cerca di aiuti umanitari.

  • 15:32

    I riservisti si uniscono alle proteste: “Non espandere il conflitto”

    Centinaia di riservisti, che hanno partecipato ai combattimenti scoppiati dopo i massacri di Hamas del 7 ottobre di due anni fa, si uniscono alla giornata di proteste in Israele per chiedere la fine della guerra. “Chiediamo al governo e allo Stato maggiore di non espandere ulteriormente il conflitto reclutando decine di migliaia di riservisti e mettendo a rischio la vita degli ostaggi, e anzi di concludere un accordo per rilasciarli”, si legge in un documento siglato da diversi militari della riserva e citato dai media israeliani. “Nessuno deve essere lasciato indietro”, si aggiunge, evocando il motto caro da sempre agli operativi israeliani. 

  • 15:16

    Israele, 38 arresti per le proteste. La polizia: “Misure severe contro chi viola la legge”

    Sono 38 persone sono state arrestate nelle proteste organizzate oggi in tutta Israele per chiedere la fine della guerra a Gaza, per consentire un accordo per il rilascio degli ostaggi, ha reso noto la polizia. Solo a Tel Aviv, sono state 19 gli arresti. La polizia ha anticipato “misure severe contro chi viola la legge e minaccia l’ordine pubblico”.

  • 13:52

    Le famiglie degli ostaggi a Netanyahu: “La responsabilità di riportarli a casa è tua”

    “Da 22 mesi i rapiti languono a Gaza, davanti ai vostri occhi. Invece di ingannare l’opinione pubblica, diffondere voci e diffamare le famiglie dei rapiti, restituite i nostri cari con un accordo e ponete fine alla guerra. Questa è l’unica decisione che il popolo israeliano chiede, ed è l’unica decisione possibile”. È la nota del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani dopo le accuse del premier Benyamin Netanyahu e altri esponenti del governo. “Sono stati rapiti dalla terra di Israele sotto la tua responsabilità, Netanyahu, e sono lì da 22 mesi. La responsabilità di riportarli a casa è tua”. 

  • 13:17

    Scontri tra polizia e dimostranti, riaperte le strade: 32 arresti

    Dopo “alcuni scontri con i dimostranti” la polizia israeliana annuncia la riapertura di tutte le arterie bloccate dai manifestanti a Gerusalemme. “il traffico scorre normalmente”, si precisa in una nota ufficiale citata dia media locali. Il bilancio degli arrestati è salito a 32.

  • 13:04

    Netanyahu: “Chi chiede la fine della guerra garantiscono il ritorno degli orrori”

    “Coloro che oggi chiedono la fine della guerra non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e ritardando il rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche assicurando che gli orrori del 7 ottobre si ripeteranno e che dovremo combattere una guerra senza fine”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu citato dai media di Tel Aviv. “Il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza è solo una delle nostre condizioni per porre fine alla guerra, condizioni che Hamas rifiuta di accettare. Insistiamo non solo sul disarmo di Hamas, ma anche sul fatto che Israele imponga il disarmo della Striscia di Gaza nel tempo”. 

  • 13:01

    Anche il ministro Ben Gvir contro chi protesta: “Indebolite Israele”

    “Queste sono le stesse persone che hanno indebolito Israele prima del 7 ottobre e stanno cercando di farlo di nuovo oggi”. Lo ha detto il ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir attaccando i manifestanti che oggi chiedono la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi. “Questo sciopero rafforza Hamas e ritarda il ritorno dei rapiti. Naturalmente, in seguito daranno la colpa al governo israeliano. Ecco cosa significa una cinica linea politica sulle spalle dei rapiti”, ha aggiunto l’esponente dell’ultradestra citato dai media israeliani. Della stessa idea la ministra dei Trasporti Miri Regev, esponente del Likud, partito del premier Benyamin Netanyahu: “La guerra si vince uniti, e oggi vediamo la stessa manciata di persone che ha deciso di dividerci e trasformare la solidarietà con gli ostaggi in una campagna politica, danneggiando strade e infrastrutture”, ha scritto su X. 

  • 12:59

    Il ministro Smotrich contro i manifestanti: “Fate il gioco di Hamas”

    Il ministro delle Finanze di estrema destra israeliano Bezalel Smotrich attacca lo sciopero nazionale e le manifestazioni indetti oggi per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra, accusando i dimostranti di “fare il gioco di Hamas”. “La nazione di Israele si sveglia stamattina e si trova di fronte a una campagna dannosa che fa il gioco di Hamas, seppellisce gli ostaggi nei tunnel e cerca di far arrendere Israele ai suoi nemici”, scrive Smotrich su X, ripreso da Times of Israel. “La campagna non è decollata e coinvolge pochissime persone. Lo Stato di Israele non è bloccato”, ha tuttavia aggiunto. 

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