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Gaza, altri 80 morti. Herzog a Netanyahu: “Firmi per la tregua”. L’appello dei Brics: “Cessate il fuoco”

Il premier israeliano, in volo verso gli Usa per vedere Trump, ha definito "inaccettabili" le proposte di Hamas. Nuovo round di colloqui a Doha. Al vertice di Rio, Lula lancia l'appello: "Non restare indifferenti di fronte al genocidio"
Gaza, altri 80 morti. Herzog a Netanyahu: “Firmi per la tregua”. L’appello dei Brics: “Cessate il fuoco”
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L’appello dei Brics: “Cessate il fuoco immediato a Gaza”

“Esortiamo le parti a impegnarsi in buona fede in ulteriori negoziati per raggiungere un cessate il fuoco immediato, permanente e incondizionato, il pieno ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e da tutte le altre parti dei Territori Palestinesi occupati”. E’ un passaggio della dichiarazione finale del vertice del Brics, a Rio de Janeiro. Nello stesso paragrafo si chiede “il rilascio di tutti gli ostaggi e dei detenuti in violazione del diritto internazionale, e l’accesso sostenuto e senza ostacoli e la consegna di aiuti umanitari”.

  • 14:54

    Hamas e Jihad islamica annunciano esecuzione di “agenti israeliani”

    Joint Operations Room, coalizione di 12 gruppi palestinesi tra cui Hamas e Jihad Islamica, ha accusato Yasser Abu Shabab, capo della milizia Abu Shabab che opera nella Striscia, di collaborare con Israele e di aver commesso crimini contro civili e combattenti. Il tribunale militare gli ha concesso 10 giorni di tempo per arrendersi. “Questi agenti agiscono su ordine del nemico e sono ostracizzati dal nostro popolo e dalle fazioni della resistenza”, si legge in una dichiarazione del gruppo. “Il loro destino è nella pattumiera della storia e una macchia di vergogna davanti a Dio e alla patria”. Yasser Abu Shabab è accusato di tradimento, spionaggio, collaborazione con elementi ostili, formazione di banda armata e ribellione armata.

  • 14:52

    Netanyahu in partenza per Washington, la delegazione israeliana va a Doha

    Il primo ministro israelieno Benyamin Netanyahu partirà alle 17 ora locale, le 16 italiane, per la visita ufficiale al presidente Donald Trump a Washington. Il ministro della Difesa Israel Katz fungerà da vice del premier durante la sua assenza nella riunione del gabinetto ristretto, mentre il ministro della Giustizia Yariv Levin ne farà le veci durante la riunione di governo. La delegazione negoziale israeliana intanto è partita per Doha, dove si terranno i colloqui indiretti con Hamas (mediati da Qatar, Usa e Egitto) per raggiungere l’obiettivo di un cessate il fuoco di due mesi a Gaza-

  • 14:49

    Ministero Sanità Gaza: “Ottanta morti negli ultimi raid israeliani”

    Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza comunica che sono almeno ottanta i palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore di raid israeliani, otto dei quali vicino ai centri di distribuzione degli aiuti. I feriti sono invece 304. Dall’inizio della guerra su larga scala il 7 ottobre 2023, secondo le autorità dell’enclave, i morti sono stati 57.418 e i feriti 136.261.  

  • 12:44

    Herzog: “Netanyahu firmi l’intesa anche se ha un costo”

    Il presidente israeliano Isaac Herzog ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu prima della sua partenza per gli Stati Uniti, dove incontrerà il presidente americano Donald Trump. “Il viaggio del primo ministro a Washington è una missione importante finalizzata a raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi”, ha dichiarato Herzog, che ha riconosciuto la necessità di “decisioni difficili, complesse e dolorose” per arrivare a un “accordo per riportare a casa tutti i nostri ostaggi. Questo è un imperativo morale supremo”, anche se “i costi non sono facili”. Herzog ha aggiunto di essere “fiducioso che il governo e i servizi di sicurezza affronteranno queste sfide come hanno fatto finora”.

    Herzog ha poi voluto “ringraziare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il suo sostegno nell’eliminazione della minaccia nucleare iraniana e per il suo incrollabile sostegno a Israele. Invito i leader mondiali e i nostri partner internazionali a usare tutta la loro influenza per raggiungere una svolta. Questa è una missione umanitaria, morale e nazionale, e non abbiamo tempo da perdere”.

    Il presidente israeliano ha quindi espresso il suo sostegno “alla squadra negoziale che si recherà a Doha e auguro al primo ministro ogni successo nella sua missione cruciale” a Washington. “Un’intera nazione sta osservando, sperando e pregando che tutti i nostri ostaggi tornino a casa il prima possibile”, ha concluso. 

  • 10:37

    Media: “17 persone uccise nei raid nella Striscia”

    Secondo fonti dell’agenzia di stampa dell’Anp Wafa, almeno 17 palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti stamattina, quando gli aerei israeliani hanno lanciato una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza. L’attacco più mortale si è verificato nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza city.  

  • 10:32

    Leader Hezbollah, “non consegneremo le armi sotto minaccia”

    Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il suo gruppo non si arrenderà né deporrà le armi in risposta alle minacce israeliane, nonostante le pressioni per il disarmo. “Questa minaccia non ci farà accettare la resa”, ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, aggiungendo che il gruppo non abbandonerà le armi e affermando che “l’aggressione” di Israele deve prima cessare.  

  • 09:49

    Media: “Israele in Qatar anche col no di Netanyahu a Hamas”

    Una squadra negoziale israeliana oggi si recherà comunque in Qatar per colloqui indiretti con Hamas sul rilascio degli ostaggi e un accordo per il cessate il fuoco, anche se il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ieri sera ha definito “inaccettabili” le modifiche richieste da Hamas alla proposta di cessate il fuoco sostenuta dagli Stati Uniti e dallo stesso Stato ebraico. Lo scrive il Times of Israel, citando l’ufficio del primo ministro, che ha ordinato l’invio della squadra a Doha mentre Bibi si prepara a partire per Washington per incontrare il Donald Trump, con cui parlerà di Gaza, di Iran e di altri argomenti.

    Venerdì Hamas aveva dato una risposta “positiva” alla proposta quadro sul tavolo, che prevede il ritorno in Israele di circa la metà degli ostaggi vivi e circa la metà di quelli morti detenuti dai gruppi terroristici a Gaza nell’arco di 60 giorni, in cinque rilasci separati. Secondo fonti informate, Hamas ha proposto tre emendamenti all’accordo: che i colloqui per un cessate il fuoco permanente continuino fino al raggiungimento di un accordo; che gli aiuti riprendano pienamente attraverso meccanismi sostenuti dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni umanitarie internazionali, e che le l’Idf si ritiri sulle posizioni che manteneva prima del crollo del precedente cessate il fuoco a marzo.

    L’ufficio del primo ministro in risposta ha affermato che le modifiche proposte da Hamas “non sono accettabili per Israele“, ma che comunque la delegazione israeliana andrà a Doha. Pessimista invece il quotidiano Haaretz, secondo cui “un cessate il fuoco a Gaza che faccia perno su Netanyahu è destinato seguirà lo stesso vecchio copione dei precedenti accordi per la presa di ostaggi”, cioè un nulla di fatto. 

  • 09:40

    In Cisgiordania bulldozer israeliani spianano campi profughi

    Nella città di Tulkarem, in Cisgiordania, il paesaggio è stato trasformato dopo che i bulldozer dell’esercito israeliano hanno sgomberato i suoi due campi profughi in quella che l’esercito ha definito una “caccia ai militanti palestinesi“. L’esercito ha concesso a migliaia di sfollati solo poche ore per recuperare i propri effetti personali dalle loro case prima di demolire gli edifici creando ampi spazi di transito tra le macerie.

    Ora i residenti temono che gli sgomberi cancelleranno non solo gli edifici, ma anche il loro stesso status di rifugiati da terre abitate da generazioni dei loro antenati in quello che oggi è Israele. Il “diritto al ritorno” a quelle terre, rivendicato dai rifugiati palestinesi fin dalla creazione di Israele nel 1948, rimane una delle questioni più spinose del conflitto israelo-palestinese.

    L’esercito ha dichiarato che questa settimana avrebbe demolito altri 104 edifici nel campo di Tulkarem, nell’ultima fase di un’operazione lanciata a gennaio durante la tregua nella guerra di Gaza, definendola un intenso giro di vite nelle roccaforti dei gruppi armati palestinesi che combattono contro Israele. “Siamo tornati al campo e abbiamo trovato la nostra casa demolita. Nessuno ci ha informato, nessuno ci ha detto nulla”, ha detto Abd al-Rahman Ajaj, 62 anni, che sperava di recuperare i suoi averi mercoledì.  

  • 09:39

    Almeno 17 morti a Gaza

    Almeno 17 palestinesi, tra cui bambini, sono rimasti uccisi e diversi altri feriti questa mattina, mentre gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato una serie di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza devastata dalla guerra, secondo fonti mediche e testimoni oculari. A riportarlo è l’agenzia palestinese Wafa. L’attacco più importante è avvenuto nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza City, dove un raid aereo israeliano ha colpito un’abitazione . – riporta Wafa – L’abitazione ospitava sfollati. Fonti mediche hanno confermato che almeno 10 civili sono rimasti uccisi nell’attacco, altri sono rimasti feriti e diverse persone risultano ancora disperse sotto le macerie.  

  • 09:38

    Netanyahu: “Condizioni di Hamas inaccettabili, ma a Doha trattiamo”

    Un team di negoziatori israeliani è atteso oggi in Qatar per colloqui indiretti con Hamas sul rilascio degli ostaggi e un accordo di cessate il fuoco. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ma mentre i mediatori fanno pressione sulle parti e intensificano gli sforzi per raggiungere un accordo, nelle scorse ore Netanyahu ha definito ”inaccettabili” le modifiche chieste da Hamas dopo aver dato una ”risposta positiva” alla proposta americana di accordo.

    La proposta elaborata dall’inviato americano Steve Witkoff prevede il rilascio di circa la metà degli ostaggi vivi e circa la metà degli ostaggi morti da Gaza nell’arco di 60 giorni, in cinque step diversi. Secondo una fonte coinvolta negli sforzi di mediazione, Hamas ha proposto tre emendamenti.

    La fonte ha affermato che Hamas vuole che l’accordo stabilisca che i colloqui su un cessate il fuoco permanente continueranno finché non verrà raggiunto un accordo per la fine della guerra, che gli aiuti riprenderanno pienamente attraverso meccanismi sostenuti dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni umanitarie internazionali, e che le Idf si ritirino sulle posizioni che mantenevano prima della fine del precedente cessate il fuoco a marzo.

    In risposta, l’Ufficio del Primo Ministro ha affermato che le modifiche proposte sono state presentate venerdì sera e “non sono accettabili per Israele”, ma che una delegazione si sarebbe comunque recata a Doha oggi.