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Attacchi russi in Ucraina, colpito anche l’Ovest. Si alzano i caccia polacchi. Kiev esce dalla convenzione sulle mine antiuomo

Raid fino a Leopoli: usati oltre 500 tra droni e missili. Il ministro degli Esteri tedesco: "Mosca è una minaccia per la nostra vita pacifica". Il Cremlino: "Non ci porteranno a un negoziato con le sanzioni"
Attacchi russi in Ucraina, colpito anche l’Ovest. Si alzano i caccia polacchi. Kiev esce dalla convenzione sulle mine antiuomo
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  • 20:25

    Zelensky: “Ritiro dalla convenzione è segnale ai Paesi confinanti con la Russia”

    “Questo è un segnale per tutti i Paesi confinanti con la Russia”. Lo scrive Rbc-Ucraina citando una dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Oggi ho firmato un decreto che attua la decisione del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell’Ucraina in merito alla Convenzione di Ottawa, la convenzione che vieta le mine antiuomo. La Russia non ha mai aderito a questa convenzione e utilizza le mine antiuomo in modo estremamente cinico. E non solo ora, nella guerra contro l’Ucraina”, ha osservato il presidente.

  • 13:38

    Anche l’Ucraina si ritirerà dalla convenzione contro le mine anti-uomo

    Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha firmato un decreto che rende effettiva la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina di ritirare l’Ucraina dalla Convenzione di Ottawa, un trattato internazionale che proibisce l’uso, lo stoccaggio e la produzione di mine antiuomo. Lo riportano i media ucraini.

    Secondo il colonnello dell’Sbu Roman Kostenko, “questo è un passo che la realtà della guerra richiede da tempo. La Russia non ha aderito a questa Convenzione e sta utilizzando mine su larga scala contro i nostri militari e civili. Non possiamo rimanere vincolati a un ambiente in cui il nemico non ha restrizioni”. Ora servirà il via libera della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino.

    Anche Polonia, Lettonia, Estonia e Finlandia di recente avevano già preso la stessa decisione. 

  • 13:32

    Per il Telegraph “l’offensiva russa è in stallo nonostante il numero record di attacchi”

    L’offensiva estiva russa in Ucraina è in stallo e sta vacillando a poche settimane dal suo inizio, nonostante un numero record di attacchi su più fronti. A sostenerlo è il Telegraph sulla base dell’analisi di alcuni dati, affermando che se da una parte Mosca è sulla buona strada per battere il proprio record, stabilito il mese scorso, per le operazioni offensive di giugno, l’enorme volume di assalti non si è tradotto in progressi significativi sul campo di battaglia.

    L’offensiva, lanciata a maggio ma pianificata per l’inverno, si estende dalle regioni di confine settentrionali di Sumy e Kharkiv fino alle linee del fronte di Donetsk e Dnipropetrovsk, dove le forze russe stanno tentando di fare breccia per la prima volta, spiega il Telegraph. Il mese scorso, le forze russe sono avanzate al ritmo più veloce registrato da novembre scorso, guadagnando in media 14 km quadrati al giorno, il doppio rispetto ad aprile, secondo DeepState, progetto open source ucraino che monitora i cambiamenti territoriali.

    Si sono registrati costanti progressi nella regione di Donetsk, soprattutto tra Pokrovsk e Kostiantynivka, due degli obiettivi chiave di Mosca. Ma a diverse settimane dall’inizio della campagna, lo slancio sta diminuendo, sottolinea il quotidiano britannico. “I russi non hanno la capacità di dare il via a qualcosa di nuovo e distintivo in questo momento. L’offensiva estiva sarà solo la continuazione di ciò che hanno fatto in primavera”, ha dichiarato al Telegraph Angelica Evans, analista russa dell’Institute for the Study of War.

    A Sumy, le forze russe sembrano essersi completamente bloccate, afferma ancora il Telegraph: dopo essere rientrate nella regione a gennaio e aver intensificato la loro offensiva questa primavera, le truppe di Mosca non sono riuscite a ottenere ulteriori conquiste. Al contrario, l’Ucraina ha riconquistato parte del territorio. 

  • 11:46

    Capo dei Servizi russi ha avuto un colloquio con il direttore Cia

    Il direttore del Servizio di Intelligence Estero russo, Sergei Naryshkin, ha riferito di aver parlato al telefono con il direttore della Cia, John Ratcliffe; le parti hanno concordato sulla possibilità di chiamarsi in qualsiasi momento per discutere questioni di interesse. Lo scrive la Tass. “Ho avuto una conversazione telefonica con il mio collega americano e ci siamo riservati reciprocamente la possibilità di chiamarci in qualsiasi momento per discutere questioni di interesse”, ha dichiarato Naryshkin. 

    Il capo dei Servizi russi Naryshkin, stretto collaboratore del presidente Vladimir Putin, e il direttore della Cia Ratcliffe avevano già parlato l’11 marzo, il loro primo contatto noto dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca all’inizio di quest’anno. Queste due chiamate ufficiali tra i vertici dell’Svr russo (il servizio esterno) e della Cia giungono in un momento in cui Mosca e Washington hanno iniziato a rinsaldare le loro relazioni diplomatiche, nonostante il conflitto in corso in Ucraina, dove gli americani sostengono Kiev. Tuttavia, i disaccordi tra Mosca e Washington permangono numerosi, dopo molti anni di forti tensioni. Gli americani, ad esempio, continuano a fornire a Kiev informazioni essenziali dopo oltre tre anni di offensiva su larga scala da parte dell’esercito russo. A marzo, Sergei Naryshkin e John Ratcliffe avevano “concordato di (mantenere) contatti regolari”, secondo una dichiarazione della parte russa citata dall’agenzia di stato Tass. 

  • 11:43

    Lavrov: “Macron e Merz hanno perso il buonsenso”

    “Per chi ha anche solo una vaga idea di ciò che accade in Europa e segue gli eventi, queste citazioni sono sufficienti per capire che questi personaggi hanno perso completamente il buon senso e stanno apertamente cercando di tornare ai tempi in cui Francia e Germania volevano conquistare l’Europa, in particolare l’Impero russo e l’Unione Sovietica”. Così il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, dopo il colloquio col ministro degli Esteri del Kirghizistan Jeenbek Kulubayev, parlando del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Friedrich Merz. Lo riporta Ria Novosti. “È triste che Francia e Germania stiano tornando a quegli istinti – ha aggiunto -. I paesi occidentali stanno probabilmente iniziando a rendersi conto che non saranno in grado di infliggere una sconfitta strategica a Mosca. La Russia è aperta a un lavoro onesto per risolvere il conflitto con l’Ucraina. Allo stesso tempo, il Paese non è pronto per gli approcci fraudolenti verso i quali alcuni leader europei stanno spingendo Kiev”. 

  • 11:42

    Cremlino: “Impossibile spingerci al negoziato con le sanzioni”

    È impossibile spingere la Russia ai colloqui sull’Ucraina con nuove sanzioni: più gravi saranno le misure, più seria sarà la risposta di Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov citato dalla Tass. “La Russia può essere spinta al tavolo delle trattative solo con la logica e le argomentazioni. È impossibile spingere la Russia con la pressione o la forza”, ha detto. “Quanto più grave è il pacchetto di sanzioni, che riteniamo illegale, tanto più grave sarà il contraccolpo. Dopotutto, è un’arma a doppio taglio”, ha detto commentando le potenziali nuove sanzioni contro Mosca, tra cui le misure sul petrolio russo. 

  • 11:41

    Zelensky: “Putin vuole continuare la guerra. Il conflitto deve finire. Serve una pressione sull’aggressore”

    Putin ha deciso molto tempo fa che avrebbe continuato a fare la guerra, nonostante gli appelli mondiali alla pace. Questa guerra deve finire: è necessaria una pressione sull’aggressore, così come la protezione. Protezione dai missili balistici e di altro tipo, dai droni e dal terrorismo. L’Ucraina deve rafforzare la sua difesa aerea, lo strumento che meglio protegge le vite umane. Questi sono sistemi americani, che siamo pronti ad acquistare. Contiamo sulla leadership, sulla volontà politica e sul sostegno degli Stati Uniti, dell’Europa e di tutti i nostri partner”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che “per quasi tutta la notte, l’allarme antiaereo è risuonato in tutta l’Ucraina: 477 droni volavano nei nostri cieli, la maggior parte dei quali Shahed russo-iraniani, insieme a 60 missili di vario tipo. I russi stavano prendendo di mira tutto ciò che sostiene la vita. Anche un edificio residenziale a Smila è stato colpito e un bambino è rimasto ferito”.

    “Tragicamente, mentre respingeva l’attacco, il nostro pilota di F-16, Maksym Ustymenko, è morto. Oggi ha distrutto 7 bersagli aerei. Le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi commilitoni. Ho dato disposizioni affinché vengano indagate tutte le circostanze della sua morte”, ha poi dichiarato Zelensky secondo cui “Mosca non si fermerà finché avrà la capacità di lanciare attacchi massicci. Solo questa settimana, sono stati lanciati più di 114 missili, oltre 1.270 droni e quasi 1.100 bombe plananti”. 

  • 10:33

    Papa Leone XIV: “Il Signore doni la pace al popolo ucraino”

    “Desidero salutare i membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina: grazie per la vostra presenza qui e per il vostro zelo pastorale. Il Signore doni la pace al vostro popolo!”. Così il Papa al termine dell’omelia della messa nella solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.
    Leone XIV, “con viva riconoscenza” ha salutato anche “la Delegazione del Patriarcato Ecumenico, qui inviata dal carissimo fratello Sua Santità Bartolomeo”. “Cari fratelli e sorelle – ha concluso -, edificati dalla testimonianza dei santi apostoli Pietro e Paolo, camminiamo insieme nella fede e nella comunione e invochiamo la loro intercessione su tutti noi, sulla città di Roma, sulla Chiesa e sul mondo intero”.

  • 10:29

    Attacco russo con numero record di 537 tra droni e missili

    I russi hanno attaccato l’Ucraina con un numero record di 537 tra droni e missili nella notte. Lo afferma l’aeronautica ucraina, mentre le autorità parlano di un “attacco combinato su larga scala” anche con bombardieri strategici Tu-95MS e aerei MiG-31K. Secondo l’aeronautica, i russi hanno lanciato “477 droni (211 abbattuti e 225 scomparsi dai radar); 4 missili Kh-47M2 Kinzhal; 7 missili balistici Iskander-M/KN-23 (uno abbattuto); 41 missili da crociera Kh-101/Iskander-K (33 abbattuti e uno scomparso); 5 missili Kalibr (4 abbattuti); 3 missili S-300”. I raid hanno raggiunto, tra le altre, le regioni di Kiev e Leopoli. 

  • 10:28

    Kiev: “Abbiamo perso un F-16 nella notte, morto il pilota”

    L’Ucraina ha perso un altro caccia F-16 dopo che il suo pilota è stato colpito ed è morto mentre respingeva l’attacco su larga scala di missili e droni russi di stanotte. Si tratta della terza perdita di un F-16 in guerra, ha dichiarato l’esercito ucraino citato dal Guardian. “Il pilota ha utilizzato tutte le armi di bordo e ha abbattuto sette bersagli aerei. Nell’abbattere l’ultimo, il suo aereo ha subito danni e ha iniziato a perdere quota”, ha dichiarato l’Aeronautica ucraina su Telegram, sottolineando che il pilota” ha fatto tutto il possibile e ha pilotato il jet lontano da un insediamento, ma non ha avuto tempo di eiettarsi”.