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Budapest Pride, “quasi 200mila” alla marcia vietata da Orban. Militanti di estrema destra tentano di bloccarla (invano)

Il ponte Szabadsag occupato da Patria Nostra: corteo costretto a deviare due volte. La polizia: "Gli organizzatori non collaborano, la situazione è caotica" - Hanno collaborato Emanuele Corbo e Youssef Taby
Budapest Pride, “quasi 200mila” alla marcia vietata da Orban. Militanti di estrema destra tentano di bloccarla (invano)
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  • 15:23

    La polizia “spezza” in due il corteo

    Il corteo è partito, ma un cordone di polizia ha fermato la folla ad Astoria e ha iniziato a deviare i partecipanti verso il ponte Erzsébet, riferisce il sito ungherese Blikk. “La situazione è completamente incerta: nessuno sa esattamente cosa stia succedendo e la prima parte della folla attende sotto il sole cocente – si legge – L’altra parte del corteo ha già raggiunto piazza Kálvin. Si è formato un blocco tecnico attorno al Museo e la presenza della polizia non è sufficiente a garantire un andamento fluido” del corteo. Un partecipante ha riferito a Blikk che “alcuni di loro sono andati avanti fino al ponte Szabadság”, dove si sono radunate alcune centinaia di persone di Patria nostra. 

  • 15:10

    Militanti di estrema destra bloccato ponte sul percorso

    I militanti del partito estremista ungherese Patria Nostra hanno bloccato con le auto il ponte Szabadsag, tappa del percorso programmato del Pride, che a momenti partirà dal municipio di Budapest. La polizia non sta intervenendo.

  • 14:50

    “In piazza oltre 50mila persone”

    Per il quotidiano ungherese Blikk, la folla è così “numerosa che è quasi impossibile raggiungere la superficie all’uscita della linea 2 della metropolitana” e “anche la linea 1 della metropolitana è praticamente paralizzata”. Anche all’Astoria la folla è enorme, si legge ancora, e la polizia ha bloccato il traffico: “Il numero di partecipanti ha già superato i 50mila”.

  • 14:46

    Iniziato il concentramento in piazza del Municipio

    I manifestanti del Pride cominciano a riunirsi davanti al municipio di Budapest da dove partirà il corteo. “La folla al parco del Municipio è già enorme”, scrive il quotidiano ungherese Blikk. L’atmosfera è al momento festosa tra bandiere arcobaleno e cartelli-sfottò contro Viktor Orban che ha vietato per legge la manifestazione di orgoglio Lgbtq+.

  • 14:22

    L’opposizione ungherese: “Non cedete a provocazioni”

    “Chiedo a tutti di non cedere ad alcuna provocazione. Se qualcuno oggi a Budapest si farà male, solo Viktor Orbán ne sarà responsabile”: lo scrive sui social Peter Magyar, il principale oppositore del premier ungherese e sfidante alle prossime politiche. “Il nostro Paese – afferma – non può più avere un primo ministro che non protegga e rappresenti tutti gli ungheresi. Il compito di un leader di un Paese non è incitare all’odio, ma seppellire le trincee. Non dovrebbe dividere e incitare, ma tendere una mano e proteggere tutti i nostri compatrioti”.

  • 14:21

    Incontro Schlein-Calenda al Pride

    Caloroso incontro al Pride di Budapest tra la segretario del Pd Elly Schlein e il leader di Azione Carlo Calenda. Il colloquio è avvenuto poco prima della partenza della marcia che si svolge nella capitale ungherese tra imponenti misure di sicurezza.

  • 14:15

    Schlein: “In Italia bloccate leggi contro l’omofobia”

    “Nel mio paese, in Italia si stanno bloccando leggi contro l’omofobia: dobbiamo lottare insieme. La vergogna sono gli omofobi non noi che manifestiamo”. Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa a fianco della presidente del gruppo S&d al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez. Quindi ha concluso il suo intervento con ‘No pasaran’, la parola d’ordine dei repubblicani spagnoli ai tempi della guerra civile.

  • 14:08

    Schlein: “Non si può vietare l’amore per legge”

    “Siamo qui per la libertà e la democrazia. Tu non puoi vietare l’amore per legge. Non puoi cancellare l’identità delle persone, il nostro corpo, siamo persone abbiamo diretti. Vietare il pride è una violazione dei diritti costituzionali europei”. Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa a fianco della presidente del gruppo S&d al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez a poche ore dal Budapest pride.

  • 14:08

    L’ultradestra sfila sullo stesso percorso

    Con l’autorizzazione della polizia, una manifestazione di estrema destra è cominciata a Budapest, sulla stessa piazza davanti del municipio dove cominceranno a radunarsi alle 14 i partecipante del Pride. Un’altra manifestazione del partito estremista Patria Nostra (Mi Hazank) è prevista sullo stesso percorso annunciato del Pride, e un deputato del partito Elod Novak ha minacciato di chiudere il ponte Szabadsag (Libertà) sul quale intende passare il corteo. “Se la polizia non fa nulla per impedire la marcia Lbgt, faremo noi con i nostri mezzi”, ha detto.
    Gli organizzatori del Pride valutano di modificare il percorso annunciato.

  • 14:07

    Ruotolo (Pd): “In piazza per i diritti e Meloni tace”

    “Oggi a Budapest il Pride assume un significato politico enorme. In un Paese in cui partecipare alla marcia per i diritti può costare una condanna penale, in tanti scendono in piazza sfidando la repressione del regime di Orbán. Un leader che, dopo 14 anni di potere autoritario, è in difficoltà nei sondaggi e risponde con l’ennesima stretta illiberale. Mentre in Europa cresce la mobilitazione contro l’omotransfobia e le derive reazionarie, il governo italiano tace. Anche di fronte a questa nuova, gravissima minaccia ai diritti fondamentali, Meloni e la destra italiana non trovano una parola di solidarietà, nemmeno per chi oggi rischia in prima persona per affermare la libertà, la dignità, l’uguaglianza. Difendere i Pride significa difendere l’Europa dei diritti contro l’Europa dei nazionalismi. Meloni non può continuare a far finta di niente mentre i suoi alleati nel mondo calpestano le libertà. È ora di scegliere da che parte stare. Noi come Partito Democratico e come gruppo dei socialisti e democratici del Parlamento europeo sappiamo da che parte stare e saremo in piazza a Budapest. E’ tempo che l’Europa agisca contro Orban”. Lo afferma Sandro Ruotolo, europarlamentare ed esponente della segreteria del partito Democratico.