Cardinale Pizzaballa: “Israele usa la fame come arma di guerra”

“Le responsabilità saranno accertate, mai avrei pensato che nel 2025 saremmo arrivati a usare la fame come arma di guerra. E il cinismo di scelte come impedire l’ingresso sistematico di aiuti, l’incapacità di avere empatia”. Così il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pier Battista Pizzaballa, a SkyTg24 in merito alla situazione a Gaza.
Usa metteranno il veto su risoluzione Onu per la tregua
Gli Stati Uniti hanno informato Israele dell’intenzione di porre il veto alla bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che chiede un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il rilascio degli ostaggi e un accesso umanitario più ampio alla Striscia di Gaza. Lo riferiscono funzionari israeliani citati da vari media. La risoluzione si inserisce nel contesto del parziale allentamento del blocco israeliano su Gaza, revocato a fine maggio dopo undici settimane. Da allora, gli aiuti umanitari hanno cominciato a entrare nel territorio, ma le condizioni restano critiche e la pressione internazionale per una tregua continua a crescere.
Onu: “Scene orribili a Gaza frutto di scelte deliberate”
Le recenti “scene orribili” di gazawi uccisi mentre tentano di procurarsi aiuti alimentari sono il risultato di “scelte deliberate”. E’ la denuncia che arriva da Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite. “Il mondo assiste, giorno dopo giorno, a scene orribili di palestinesi raggiunti da colpi d’arma da fuoco, feriti o uccisi a Gaza, mentre cercano semplicemente di mangiare – denuncia in una dichiarazione – Questo è il risultato di una serie di scelte deliberate che hanno privato sistematicamente due milioni di persone delle cose essenziali di cui hanno bisogno per sopravvivere”. Fletcher rilancia l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, con la sollecitazione a inchieste “immediate, indipendenti”. “Nessuno deve rischiare la vita per sfamare i propri figli”, ribadisce.
Starmer: “La Gran Bertagna valuta con gli alleati nuove sanzioni a Israele”
Incalzato dalla domanda della deputata Claire Hanna, esponente del Partito socialdemocratico e laburista nordirlandese (Sdlp), storicamente alleato del Labour sulla scena politica nazionale britannica, Starmer ha ricordato che il suo governo ha già “sospeso i negoziati su un trattato di libero scambio” post Brexit con Israele in risposta alla nuova escalation decisa dal governo Netanyahu nella Striscia di Gaza. E che “ha sanzionato” di recente alcuni coloni “estremisti sostenitori della violenza” nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania. Ora – ha proseguito – stiamo “valutando ulteriori azioni in accordo con nostri alleati, sanzioni incluse”. “Voglio essere assolutamente chiaro – ha poi concluso rivolgendosi all’assemblea della Camera dei Comuni a Westminster – sulla necessità di tornare a un cessate il fuoco. Occorre che gli ostaggi (israeliani) detenuti da lungo tempo siano rilasciati e c’è disperata necessità che più aiuti entrino a Gaza rapidamente e in grande quantità, di fronte a una situazione spaventosa, intollerabile e controproducente”.
Ministero Difesa di Israele: nel 2024 record per la vendita di armi
Israele nel 2024 ha esportato armi e materiale per la difesa per un valore totale di 14,795 miliardi di dollari. Si tratta della cifra più alta mai raggiunta e di un aumento del 13% rispetto all’anno precedente. Ne ha dato notizia il ministero della Difesa israeliano in una nota, spiegando che è il quarto anno consecutivo che si batte ogni record e che le esportazioni nel settore della difesa sono più che raddoppiate negli ultimi cinque anni. Oltre il 50% degli accordi è stato concluso con paesi europei, riferisce Tel Aviv. La percentuale di export verso l’Europa è passata dal 35% del 2023 al 54% del totale.
Da mezzanotte 26 morti a Gaza
Ventisei persone sono state uccise dal fuoco dell’esercito israeliano dalla mezzanotte. Lo hanno dichiarato fonti mediche nella Striscia di Gaza all’emittente qatariota Al Jazeera.
Marcia di manifestanti contro la guerra da Tel Aviv verso Gaza
Alcune decine di manifestanti contro la guerra hanno intrapreso una marcia di tre giorni da Tel Aviv al confine di Gaza, chiedendo un accordo sulla presa degli ostaggi e la fine dei combattimenti nella Striscia. Lo riporta il Times of Israel. Nonostante il numero piuttosto esiguo dei partecipanti gli organizzatori prevedono che nei prossimi giorni si arriverà a migliaia di persone con l’avvicinarsi del confine. Si prevede che diversi parenti degli ostaggi si uniranno al corteo. In diverse occasioni, le famiglie degli ostaggi e i manifestanti antigovernativi hanno compiuto il viaggio da Tel Aviv a Gerusalemme, solitamente culminando in una manifestazione di massa nei pressi della Knesset e di altri edifici governativi.
Crosetto: “A Gaza disperazione non più tollerabile”
“Si è arrivati a un livello tale di disperazione che non è più tollerabile e su cui dobbiamo impegnarci tutti”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando della situazione a Gaza durante un’intervista a Sky tg24 Live in Milano. Gran parte delle nazioni – ha aggiunto Crosetto – “stanno spiegando a Netanyahu che questa tattica militare è sbagliata, che Hamas è un’organizzazione terroristica che va estirpata dalla Palestina, ma il modo militare con cui sono svolti questi attacchi in questo momento non è soltanto inutile ma dannoso. Non è più tollerabile che ci sia una popolazione civile che non ha nulla a che vedere con Hamas che sta subendo questa drammatica situazione nell’impossibilità di mangiare, di ricevere viveri e cure. Va ottenuta la tregua immediatamente, va fermata la guerra”.
Hamas: “12 morti in un raid su una tenda di rifugiati a Gaza”
La protezione civile della Striscia di Gaza ha annunciato oggi la morte di 12 persone, tra le quali donne e bambini, in un attacco israeliano a ovest di Khan Younis. “Almeno 12 persone, fra le quali diverse donne e bambini, sono state uccise nel corso di un attacco di un drone israeliano stamani, su una tenda per gli sfollati nei pressi della scuola Al-Innawi”: lo ha dichiarato alla France Presse il portavoce della protezione civile, Mahmoud Bassal. Altre 4 persone sono state uccise in attacchi sul altri settori di Gaza, ha aggiunto Bassal. Contattate dalla France Presse, le forze armate israeliane non hanno risposto per il momento.