Guterres (Onu): “Rischio caos mondiale senza una pace giusta”
C’è il rischio di “spianare la strada al caos in tutto il mondo” se non si raggiunge una pace giusta in Ucraina. Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres intervenendo a Berlino a una conferenza sulle operazioni di mantenimento della pace dell’Onu. “E’ estremamente importante in un momento come questo che prevalga il diritto internazionale”, ha aggiunto Guterres.
Cremlino: “La proliferazione delle armi nucleari in Europa non contribuirà alla sicurezza”
“La proliferazione delle armi nucleari in Europa non contribuirà alla sicurezza e alla stabilità del continente europeo”. Lo ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, commentando la dichiarazione del presidente francese Emmanuel Macron sulla disponibilità della Francia a schierare i suoi jet con armi nucleari in altri paesi. “Ora l’intero sistema di stabilità strategica e di sicurezza si trova in uno stato deplorevole per ragioni comprensibili”, ha sottolineato Peskov.
Kiev: “Noi pronti alla pace, Putin smetta di evitare Zelensky”
“Durante il nostro incontro, ho ringraziato Hakan Fidan per avermi invitato in Turchia e l’ho informato sugli ultimi sviluppi sul campo di battaglia e in ambito diplomatico. L’epicentro della diplomazia mondiale è ora in Turchia, che sta svolgendo un ruolo attivo di mediazione. Lo apprezziamo”. Lo scrive sui social il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha.
“Ho ribadito l’impegno dell’Ucraina per la pace, la nostra disponibilità immediata e incondizionata a un cessate il fuoco completo e duraturo, nonché la nostra offerta di un incontro diretto al più alto livello tra l’Ucraina e la Russia. Putin deve smettere di rifiutare il cessate il fuoco e di evitare l’incontro con il presidente Zelensky. Abbiamo avuto una conversazione approfondita sui modi per portare avanti un processo di pace significativo: sono grato al mio collega per il suo sostegno e le sue preziose osservazioni”.
Ucraina, Draghi: “L’Ue spettatrice nei negoziati di pace”
Per l’Ue sul fronte orientale “potrebbe essere ormai troppo tardi per influenzare gli eventi a breve termine. Anche se abbiamo fornito circa la metà degli aiuti militari all’Ucraina, probabilmente saremo spettatori in un negoziato di pace che riguarda il nostro futuro e i nostri valori”. Lo constata l’ex presidente della Bce Mario Draghi, parlando a Coimbra, in Portogallo.
Kiev: “Grati all’Ue per le nuove sanzioni imposte alla Russia”
“L’Ue ha concordato su un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia” Grazie per essere uniti”. Scrive così in un post su X Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il via libera nel Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Ue, al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. “Ma il lavoro non è terminato – aggiunge Yermak – continua a funzionare la macchina da guerra della Russia. Dobbiamo continuare a intensificare la pressione finché non si fermerà”.
Ucraina, Merz: “No a una pace imposta”
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato mercoledì che non deve esserci alcuna soluzione in Ucraina sotto forma di “pace imposta” da Mosca. Intervenendo in parlamento, Merz ha affermato che non deve esserci “nessuna sottomissione a fatti creati militarmente contro la volontà dell’Ucraina”.
Ucraina, al via l’iter per la creazione del Tribunale speciale sui crimini russi
Il Consiglio d’Europa può avviare le procedure legali per istituire il tribunale speciale incaricato di processare i responsabili dell’aggressione contro l’Ucraina: i ministri degli Esteri dei Paesi membri, riuniti a Lussemburgo, hanno approvato formalmente la sua creazione dopo il sostegno politico necessario già espresso il 9 maggio da oltre 38 Paesi e dall’Ue.
Il “fermo sostegno” a Kiev, già concretizzatosi con il registro per i danni di guerra – che secondo fonti interne potrebbe presto includere anche le violazioni contro i minori – si rafforza con l’auspicio di un’intesa per la nascita di una “commissione per le richieste di risarcimento, possibilmente sotto l’egida del Consiglio d’Europa”, hanno evidenziato i ministri, riaffermando inoltre la volontà di garantire il ritorno dei bambini ucraini deportati o trasferiti con la forza in Russia.
A Strasburgo si stima che la procedura per istituire il tribunale possa concludersi “in tempi brevi, sicuramente entro la fine dell’anno”. In seguito, gli Stati membri dovranno ratificare i testi giuridici attraverso le rispettive procedure nazionali.
Ue, via al 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia
Via libera nel Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Ue, al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Due Stati membri, a quanto si apprende a Bruxelles, devono ancora passare attraverso i rispettivi Parlamenti nazionali, ma questi passaggi non vengono considerati ostacoli. Il diciassettesimo pacchetto comprende una stretta sulla cosiddetta ‘flotta ombrà russa (vengono colpite quasi 200 navi, comprese le petroliere), usata da Mosca per aggirare il tetto al prezzo del petrolio che l’Occidente ha cercato di imporre.
Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell’evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell’industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. E’ delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.
Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l’esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.
Merz: “Sull’Ucraina farò ogni sforzo per l’unità tra Ue e Usa”
“Nessun diktat sulla pace e nessuna sottomissione a fatti creati militarmente contro la volontà dell’Ucraina è compatibile con la nostra posizione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando al Bundestag. “Negli ultimi giorni ho parlato due volte al telefono con il presidente Trump. Sono grato per il suo sostegno all’iniziativa di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni” che “può aprire uno spiraglio per rendere possibili i negoziati di pace. È di fondamentale importanza che l’Occidente politico non si lasci dividere”. “Farò ogni sforzo per continuare a creare la massima unità possibile tra i partner europei e americani”.
Trump: “Potrei andare a Istanbul se ci fosse anche Putin”
Donald Trump ha evocato la possibilità di recarsi in Turchia se anche Vladimir Putin dovesse accettare di volare a Istanbul per tenere colloqui diretti con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Non so se (Putin, ndr) andrebbe lì se non ci fossi io. So che gli piacerebbe che fossi lì e questa è una possibilità. Se potessimo porre fine alla guerra, ci penserei”, ha detto Trump ai giornalisti sull’Air Force One mentre volava dall’Arabia Saudita al Qatar”.