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Papa Francesco morto per “ictus, coma e collasso”. Sigilli a Santa Marta. Il testamento: la sepoltura a Santa Maria Maggiore “semplice, nella terra”

Il Pontefice ha cessato di vivere alle 7.35: l'annuncio del cardinale camerlengo Farrell. I funerali probabilmente sabato. Scattano le misure di sicurezza a Roma
Papa Francesco morto per “ictus, coma e collasso”. Sigilli a Santa Marta. Il testamento: la sepoltura a Santa Maria Maggiore “semplice, nella terra”
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La nota ufficiale: “Morto per ictus cerebrale, coma e collasso cardiocircolatorio”

Il Vaticano ha diffuso il certificato ufficiale della morte di Papa Francesco avvenuta, si legge, alle ore 7.35 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta. Il decesso è avvenuto per “ictus cerebrale” che ha causato il “coma” e poi il “collasso cardiocircolatorio irreversibile“. L’accertamento della morte è stato effettuato “attraverso registrazione elettrocardiotanatografica“, scrive nel certificato il direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, prof. Andrea Arcangeli. Vengono anche elencate le patologie del pontefice: pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica; bronchiectasie multiple; ipertensione arteriosa e diabete tipo II.

Momenti chiave

    • 11:29

      Il Papa vuole essere sepolto nella basilica romana di Santa Maria Maggiore e non a San Pietro

      Il Papa ha rivelato che vuole essere sepolto nella basilica romana di Santa Maria Maggiore e non nella basilica di San Pietro. E ha fatto mettere, nero su bianco, anche le nuove regole per le esequie, in generale, di tutti i Pontefici. Tra le novità introdotte c’è la constatazione della morte non più nella camera del defunto ma nella cappella, la deposizione immediata dentro la bara, l’esposizione alla venerazione dei fedeli del corpo del Papa già dentro la bara aperta, l’eliminazione delle tradizionali tre bare di cipresso, piombo e rovere.
      Un altro elemento di novità consiste nell’introduzione delle indicazioni necessarie per l’eventuale sepoltura in un luogo diverso dalla Basilica Vaticana. Tra le novità più rilevanti c’è anche la semplificazione dei titoli pontifici. La prima stazione “nella casa del defunto” prevede le novità della constatazione della morte nella sua cappella privata, anziché nella camera, e la deposizione della salma nell’unica bara di legno e in quella interna di zinco, prima di essere traslato in Basilica (è stata eliminata la prima traslazione nel Palazzo Apostolico).
      La seconda stazione “nella Basilica Vaticana” considera un’unica traslazione in San Pietro, la chiusura della bara e la messa esequiale. Nella Basilica Vaticana il corpo del Papa defunto è esposto direttamente nella bara e “non più su un alto cataletto”. Infine, la terza stazione “nel luogo della sepoltura” include la traslazione del feretro al sepolcro e la tumulazione.

    • 11:26

      Meloni: “Dolore profondo. Il suo magistero e la sua eredità non andranno perduti”

      “Papa Francesco è tornato alla casa del Padre. Una notizia che ci addolora profondamente, perché ci lascia un grande uomo e un grande pastore”. Lo dice la premier Giorgia Meloni. “Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza. Nelle meditazioni della Via Crucis, ci ha ricordato la potenza del dono, che fa rifiorire tutto ed è capace di riconciliare ciò che agli occhi dell’uomo è inconciliabile. E ha chiesto al mondo, ancora una volta, il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che ‘non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce'”, prosegue la presidente del Consiglio.
      “Cammineremo in questa direzione, per ricercare la strada della pace, perseguire il bene comune e costruire una società più giusta e più equa. Il suo magistero e la sua eredità non andranno perduti. Salutiamo il Santo Padre con il cuore colmo di tristezza, ma sappiamo che ora è nella pace del Signore”, conclude Meloni.

    • 11:24

      Scattano le prime misure di sicurezza a Roma per la morte di papa Francesco.

      Scattano già le prime misure di sicurezza a Roma per la morte di papa Francesco. Dopo una chiamata tra il Prefetto ed il Questore di Roma, scatta il piano con contingenti delle Forze dell’Ordine che sono confluite nell’area di piazza San Pietro. Il prefetto di Roma ha convocato d’urgenza, alle 11,30, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

    • 11:18

      Von der Leyen: “Ha ispirato milioni di persone con la sua umiltà e il suo amore per i meno fortunati”

      “Oggi il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco. Ha ispirato milioni di persone, ben oltre la Chiesa cattolica, con la sua umiltà e il suo amore così puro per i meno fortunati. Il mio pensiero va a tutti coloro che sentono questa profonda perdita. Che possano trovare conforto nell’idea che l’eredità di Papa Francesco continuerà a guidarci tutti verso un mondo più giusto, pacifico e compassionevole”. Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

    • 11:16

      Campane a lutto in tutta Italia per la morte del Papa

      A Roma, come a Milano. Risuonano a lutto le campane in tutta Italia per la morte di Papa Francesco annunciata pochi minuti fa dal Vaticano.

      ->
      Basilica Santa Maria Maggiore

    • 11:16

      Herzog: “Le sue preghiere per la pace in Medio Oriente e il ritorno degli ostaggi trovino risposta”

      “Il defunto papa Francesco era un uomo di immensa fede e grande misericordia, che ha dedicato la vita al progresso dei poveri del mondo e alla richiesta di pace in un’epoca complessa e turbolenta”. Lo scrive su X il presidente di Israele Isaac Herzog. Herzog ha inviato “le sue condoglianze ai cittadini cristiani di Israele e alle comunità cristiane di Israele, alla Santa Sede e all’intero mondo cristiano per la perdita del loro padre spirituale”. “Spero che le sue preghiere per la pace in Medio Oriente e per il ritorno degli ostaggi trovino presto risposta”, ha aggiunto il presidente israeliano. 

    • 11:15

      Iran: “Condoglianze a tutti i cristiani del mondo, a tutti i monoteisti e ai seguaci delle religioni celesti”

      L’Iran ha espresso oggi le sue “condoglianze” per la morte di papa Francesco: lo afferma un portavoce del governo. “Porgiamo le nostre condoglianze a tutti i cristiani del mondo, a tutti i monoteisti e ai seguaci delle religioni celesti, e chiediamo a Dio la sua pace”, ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri, Esmail Baghaei, nella sua conferenza stampa settimanale di lunedì. 

    • 11:14

      Cardinale Zuppi: “Grande sofferenza per tutta la Chiesa”

      “È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che ‘tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre’. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale”. Lo dice il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi.

    • 11:13

      Tajani: “Preghiamo per lui e per il futuro di tutta la Chiesa Cattolica”

      “Papa Francesco è tornato alla Casa del Padre. Cura del Creato, Misericordia, fratellanza: è stato un grande Pontefice. Un amico dell’Italia. Preghiamo per lui e per il futuro di tutta la Chiesa Cattolica. Santo Padre, ci protegga da lassù”, ha scritto il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani su X.

    • 11:12

      La biografia di Bergoglio, figlio di emigranti piemontesi e arrivato a Roma dalla “fine del mondo”

      Jorge Mario Bergoglio nasce il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires. Figlio di emigranti piemontesi, circostanza questa che segnerà il suo magistero, inizia un percorso che lo porta al diploma come tecnico chimico. “A 17 anni – racconta più volte nel corso del suo Pontificato – ero uno studente e lavoravo, avevo i miei progetti. Non pensavo affatto di diventare sacerdote, ma un giorno entrai in parrocchia e lì c’era Dio, ad aspettarmi”. Da qui la svolta che lo porterà a diventare l’erede di Pietro. L’11 marzo 1958 inizia il noviziato nei Gesuiti. Dopo gli studi umanistici in Cile, nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe. Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Il 31 luglio 1973 viene nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Negli anni ’80 vive in Germania per ultimare la tesi dottorale tornando in Argentina nei primi anni Novanta.

      Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale e il 3 giugno 1997 viene promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001 è cardinale da San Giovanni Paolo II e nell’aprile del 2005 prende parte al Conclave che poi eleggerà Benedetto XVI. In questo conclave sembra che Bergoglio avesse preso dei voti per puntare al papato. Appuntamento solo rimandato visto che viene eletto Papa nel conclave del 2013 dopo la storica rinuncia di Joseph Ratzinger. A poco più di un mese dalle dimissioni di Benedetto XVI, il 13 marzo 2013 i cardinali elettori lo scelgono come 265esimo successore di Pietro. Un vescovo venuto “quasi dalla fine del mondo” si definì il Papa nel suo saluto dopo l’elezione. Primo Papa argentino della storia della Chiesa, sceglie il nome di Francesco, nel ricordo del Poverello di Assisi. Un nome che è anche un manifesto visto che al centro del suo pontificato Bergoglio mette subito gli ultimi, i poveri e tutte le persone in cerca di speranza come i migranti e i detenuti. Ai primi dedica uno dei gesti più forti del suo Pontificato, il viaggio a Lampedusa del luglio 2013, circostanza in cui denuncia “la globalizzazione dell’indifferenza”. Ai secondi dedica una Porta Santa speciale nel carcere di Rebibbia in occasione del Giubileo della Speranza nel 2025. In mezzo tanti appelli e richiami per far comprendere al mondo che si tratta di fratelli da non considerare come persone di ‘serie B’. Prima del Giubileo della Speranza Bergoglio, nel 2016, indice l’Anno Santo Straordinario della Misericordia aprendo, per la prima volta nella storia, una Porta Santa in Africa, precisamente a Bangui nella Repubblica Centrafricana. Segno di un’altra missione del Papa argentino: l’attenzione alle periferie. Papa Francesco è anche il Papa che ha guidato la Chiesa nel contesto della “Terza Guerra Mondiale a pezzi”, definizione da lui usata per definire i conflitti tra Russia e Ucraina, la situazione in Medioriente e tante gravi crisi militari e umanitarie in Africa. Anche su questo tema il Papa non ha mai fatto mancare la propria voce denunciando sempre che “la guerra è una sconfitta”. Bergoglio è poi anche il Papa che ha impresso la svolta in relazione al tema della pedofilia e degli abusi nella Chiesa Cattolica, chiedendo “perdono” alle vittime, è il Papa che ha “scomunicato” i mafiosi con un’omelia pronunciata in Calabria nel giugno 2014 ed è sotto di lui che il mondo vive pandemia del Covid-19. L’immagine di lui, solo in una piazza San Pietro deserta sotto la pioggia per la benedizione Urbi et Orbi entra di diritto nella storia Francesco si è speso fino alla fine. I problemi ai polmoni hanno segnato la seconda parte del suo Pontificato. Nel 2023 è ricoverato a fine marzo per una bronchite. Il mondo trema, ma Bergoglio si riprende e celebra la Pasqua. Nel giugno dello stesso anno viene operato all’intestino. Il 2024 è segnato da diversi momenti di difficoltà respiratorie che lo costringono a rinunciare, più volte, alla lettura dei suoi testi. 

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