+ Federvini, con dazi e nuovi trend a rischio 2 miliardi. No a “reazioni isolate”
Serve una visione strategica per il vino italiano, il tempo delle reazioni isolate è finito. Tra export, dazi e trasformazione radicale dei consumi tra i giovani, sono a rischio 2 miliardi di euro in un mercato, quello Usa, difficilmente sostituibile. È l’appello lanciato da Federvini al Vinitaly. “Serve una regia e una visione di ampio respiro, ha detto il presidente di Federvini Micaela Pallini, difendere il vino oggi significa salvaguardare l’immagine dell’Italia nel mondo. I dazi del 20% sui vini italiani, infatti, rischiano di estrometterci dagli scaffali americani a vantaggio di altri concorrenti”.
Il Vietnam pronto a negoziare l’azzeramento dei dazi con gli Usa
Il Vietnam si è detto pronto a negoziare con gli Stati Uniti la riduzione dei dazi sulle importazioni di prodotti americani fino allo 0% (dall’attuale 46%, ndr). Lo ha annunciato il vice primo ministro Bui Thanh Son durante un incontro con l’ambasciatore statunitense Marc Knapper ad Hanoi il 6 aprile.
Secondo il quotidiano Dantri che riferisce la notizia, Son ha ribadito la volontà del Vietnam di aumentare l’acquisto di beni statunitensi e di favorire gli investimenti americani nel Paese. Ha inoltre chiesto a Washington di sospendere temporaneamente l’introduzione di nuovi dazi sulle esportazioni vietnamite per consentire un dialogo costruttivo tra le parti.
Media, l’Audi sta trattenendo le auto nei porti Usa dopo i dazi
L’Audi della Volkswagen sta trattenendo le auto arrivate nei porti statunitensi dopo il 2 aprile a causa della tariffa del 25% sulle auto: lo ha affermato un portavoce, come riporta Reuters sul sito, confermando il contenuto di una nota inviata ai concessionari e riportata dalla rivista commerciale statunitense Automotive News.
Goldman Sachs, la Cina rischia lo 0,7% di Pil dai dazi Usa
Goldman Sachs stima di aspettarsi “un’accelerazione significativa” della Cina sulle misure di allentamento fiscale per compensare le nuove difficoltà alla crescita emerse con i dazi aggiuntivi al 34% annunciati dagli Stati Uniti la scorsa settimana, superiori alle aspettative. La banca d’affari americana, in un rapporto diffuso domenica, ha ipotizzato un impatto di “almeno lo 0,7%” in meno sul Pil di Pechino per il 2025. “Prima dei dazi, la crescita stava procedendo al di sopra delle nostre previsioni e stavamo contemplando una revisione al rialzo delle relative aspettative sul Pil per il 2025”, ha rimarcato Goldman Sachs.
Von der Leyen, lavoriamo per tutelare la nostra industria
“Ho parlato con i leader europei dell’industria siderurgica e metallurgica per conoscere il loro punto di vista sull’impatto dei dazi statunitensi. Questo ci aiuta a definire una risposta efficace da parte dell’Ue. Resteremo in stretto contatto per garantire che i loro interessi, i nostri interessi, siano adeguatamente tutelati”. Lo fa sapere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo i colloqui con i rappresentanti dell’acciaio e dell’alluminio. La presidente avrà un secondo round di colloqui nel pomeriggio con l’automotive, mentre domani sarà il turno della farmaceutica.
Tajani, “primi dazi Ue il 15 aprile, lista in lavorazione”
“Ci sarà con effetto dal 15 aprile una lista di prodotti americani su cui mettere i dazi. È una vecchia lista congelata, io ho chiesto il rinvio ma mi pare che la posizione prevalente sia di cominciare dal 15″. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio Ue Commercio. Se nella lista c’è il whiskey? “Ho chiesto che non ci sia, la lista verrà stilata tra stasera e domani, diciamo che sono moderatamente ottimista”, ha spiegato Tajani aggiungendo che la seconda serie di contromisure dovrebbe entrare in vigore il 15 maggio ma, “da qui al 15 c’è ancora tempo per la trattativa”. Il ministro ha poi aggiunto che l’Italia “farà di tutto per agevolare i negoziati”
Austria, colpire Big Tech se falliscono i negoziati con Usa
L’Europa è “il più grande mercato comune. Non dobbiamo temere Trump. Per noi è importante che ora entri in vigore il primo pacchetto doganale”. “Il secondo pacchetto a mio avviso vuole colpire in particolare gli Stati repubblicani, ma l’obiettivo principale sono i negoziati. Se i negoziati dovessero fallire, un terzo pacchetto dovrebbe colpire le società tecnologiche. L’Ue deve agire con più sicurezza”, ma “evitare una guerra commerciale”. Lo ha detto il ministro austriaco dell’Economia Wolfgang Hattmannsdorfer, a margine del Consiglio commercio a Lussemburgo
Dimon (Jp Morgan), risolvere prima possibile tema dei dazi
L’amministratore delegato della banca statunitense Jp Morgan, Jamie Dimon, chiede di risolvere “il prima possibile” la questione dei dazi per via degli effetti che rischia di produrre sull’economia e delle molte “incertezze” che genera e definisce “disastrosa” una “frammentazione” del sistema delle alleanze Usa, a partire dall’Europa. “Quanto prima si risolve questo problema, tanto meglio è perché alcuni degli effetti negativi aumentano cumulativamente nel tempo e sarebbero difficili da invertire”, avverte nella lettera agli azionisti della banca. “Mantenere le nostre alleanze unite, sia militarmente che economicamente, è essenziale”, aggiunge Dimon.
Parigi, “Sui dazi l’Ue non escluda risposte aggressive”
“Noi siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, faremo di tutto per un confronto. L’obiettivo è negoziare questa escalation. Se non è possibile, di certo l’Ue reagirà fermamente. È un momento molto pesante, importante per l’unità europea”. Lo ha detto il ministro francese delegato per il Commercio, Laurent Saint-Martin, a margine del Consiglio Ue Commercio. In merito alla messa in campo dello strumento anti-coercizione da parte dell’Ue, il ministro ha spiegato: Bruxelles “non deve escludere alcuna opzione, anche se estremamente aggressiva”.
Futures Usa annunciano avvio pesante a Wall Street, Nasdaq -3%
I futures Usa si confermano in deciso calo a fine mattinata prennunciando un avvio ancora pesante di Wall Street. Il future sul listino tecnologico Nasdaq perde il 3%, quelli sui Dow Jones e lo S&P500 entrambi il 2,7%.