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Siria, Israele: “Creiamo una zona demilitarizzata al confine”. Erdogan a Meloni: “Mentalità da occupazione, è in atto un’aggressione” – Diretta

Siria, Israele: “Creiamo una zona demilitarizzata al confine”. Erdogan a Meloni: “Mentalità da occupazione, è in atto un’aggressione” – Diretta
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Momenti chiave

    • 11:56

      Turchia contro Israele per le manovre delle truppe in Siria: “Mentalità da occupazione”

      Ankara condanna duramente l’incursione militare israeliana nella zona cuscinetto del Golan al confine con la Siria. “Condanniamo fermamente l’avanzata di Israele sul territorio siriano in violazione dell’accordo di separazione delle forze firmato nel 1974”, ha affermato il ministero degli Esteri turco citato dall’agenzia di stampa turca Anadolu.

      “In questo momento delicato, in cui si profila la possibilità di raggiungere la pace e la stabilità che il popolo siriano desidera da molti anni, Israele mostra ancora una volta la sua mentalità di occupazione“, ha aggiunto la nota del ministero.

    • 11:55

      Vaticano: “Preoccupati per la Siria, speriamo il nuovo regime sia davvero rispettoso di tutti”

      “Credo che tutti siamo preoccupati per quello che sta accadendo” in Siria, anche “per la rapidità con cui si sono svolti questi avvenimenti. A me fa impressione che un regime che sembrava così forte e così solido nel giro di poco tempo sia stato spazzato via”. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un evento alla Cattolica di Milano. Parlando dei festeggiamenti della popolazione, Parolin ha aggiunto: “Si vede che erano contenti di quanto successo. L’importante è che anche quelli che subentrano cerchino veramente di creare un regime il più possibile aperto e rispettoso di tutti”

    • 11:22

      Cremlino: “La decisione di Assad di dimettersi è stata solo sua”

      L’ex presidente della Siria Bashar Al Assad ha preso la decisione personale di dimettersi dall’incarico, ha dichiarato martedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov martedì.

      Alla domanda se Mosca abbia avuto un ruolo nel trasferimento di Assad in Russia e nelle sue dimissioni dalla carica presidenziale, Peskov ha risposto: “È stata una decisione personale di Assad quella di dimettersi dalla carica di capo di Stato. Non ci sono ulteriori commenti su questo argomento”.

    • 11:19

      Riunione a Damasco tra i ribelli per formare il nuovo governo

      È in corso a Damasco nel palazzo del governo la riunione per formare il nuovo governo di transizione guidato dal premier incaricato Mohammed al-Bashir, imposto ieri dal comandante delle forze filo-turche Ahmad Sharaa (Al Jolani). Lo riferiscono media siriani, secondo cui alla riunione partecipa anche il premier uscente, Muhammad Jalali, che istruisce Bashir sulle procedure da seguire in questi delicati momenti di passaggio.

    • 11:14

      Ribelli: “40 cadaveri con evidenti segni di tortura in un ospedale a Damasco”

      I ribelli guidati dall’Hts che hanno preso il controllo della Siria hanno dichiarato di aver trovato almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura nell’obitorio di un ospedale vicino a Damasco. “Ho aperto la porta dell’obitorio con le mie mani ed è stato uno spettacolo orribile: una quarantina di corpi erano ammucchiati, con segni di terribili torture”, ha affermato Mohammed al-Hajj, combattente delle fazioni ribelli del sud del Paese, raggiunto telefonicamente dall’Afp a Damasco. 

    • 11:11

      Onu: “Da Hts finora segnali positivi al popolo siriano”

      “La realtà ad ora è che Hayat Tahrir al-Sham e anche gli altri gruppi armati hanno inviato messaggi positivi al popolo siriano. Hanno inviato messaggi di unità, di inclusività”, ha detto ai giornalisti l’inviato Onu per la Siria, Geir Pedersen.

    • 11:11

      Onu: “Israele cessi bombardamenti e movimenti via terra in Siria”

      «Continuiamo a vedere movimenti e bombardamenti israeliani nel territorio siriano. Tutto questo deve cessare. È estremamente importante”, ha detto a Ginevra Geir Pedersen, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, invitando Israele a cessare i movimenti militari e i bombardamenti all’interno della Siria, pochi giorni dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad.

    • 10:58

      Tajani al nuovo governo siriano: “Chiediamo rispetto per minoranze, i cristiani e gli italiani”

      “Per noi come Italia è importante che in Siria non vengano toccate le minoranze e i cristiani e gli italiani. Questi sono circa 300, alcuni sono fuggiti in Libano e Giordania, ma gli altri sono tranquilli”: lo ha detto, intervistato da Restart Rai su Rai Tre il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, aggiungendo di ritenere che i ribelli andati al potere in Siria trasmettano un messaggio di “moderazione”.

      Il ministro degli Esteri italiano ha anche riconosciuto che “la guida dei ribelli è il giovane Sharaa, un ex jihadista giovane e determinato, che ha assunto un suo fedelissimo” per gestire la transizione, “ma il messaggio che ha lanciato è un messaggio di moderazione: nessun velo imposto alle donne, amnistia per i militari che hanno combattuto per Assad e dialogo con il resto del mondo. Garante di stabilità in questa fase appare la Turchia”, con la quale dice di essersi consultato, ricevendone un messaggio di “ottimismo”.

    • 10:56

      Ankara: “Possono rientrare in Siria fino a 20 mila rifugiati al giorno”

      Il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato che ogni giorno fino a 20 mila siriani rifugiati in Turchia possono rientrare in Siria. “La nostra capacità giornaliera ai valichi di frontiera per i rimpatri volontari, sicuri e dignitosi era di circa 3mila persone. Questa era una capacità sufficiente perché transitavano 350-400 persone al giorno. Tuttavia, poiché il numero degli attraversamenti potrebbe crescere, ora abbiamo aumentato questa capacità a 15-20mila”, ha detto Yerlikaya, come riferisce Haberturk, mentre già da due giorni moltissimi siriani si sono diretti ai valichi di frontiera.

    • 10:37

      Osservatorio siriano diritti umani: “Israele vuole una Siria senza capacità militari”

      “Il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare dentro la Siria”, afferma l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, che sta documentando i raid aerei israeliani in tutta la Siria occidentale e in alcune zone della Siria nord-orientale.

      “Con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane”, si legge nel report dell’ong basata a Londra. “Israele ha distrutto completamente centri di ricerca, aeroporti, installazioni radar, difesa aerea, strumentazioni della marina, depositi di munizioni”.

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