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Siria, Israele: “Creiamo una zona demilitarizzata al confine”. Erdogan a Meloni: “Mentalità da occupazione, è in atto un’aggressione” – Diretta

Siria, Israele: “Creiamo una zona demilitarizzata al confine”. Erdogan a Meloni: “Mentalità da occupazione, è in atto un’aggressione” – Diretta
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Momenti chiave

    • 16:32

      Erdogan a Meloni: “In Siria in atto un’aggressione di Israele”

      Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito l’avanzata militare di Israele in Siria “un’aggressione” durante una telefonata con la premier Giorgia Meloni, aggiungendo che “questo atteggiamento non contribuisce alla stabilità della Siria e che è imperativo che la Siria venga liberata dagli elementi terroristici”. Secondo quanto riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha detto che “gli sviluppi recenti hanno mostrato quanto fosse accurata la politica umanitaria e coscienziosa perseguita dalla Turchia”, sottolineando “l’importanza di preservare l’integrità territoriale della Siria”.

    • 15:55

      Israele: “Stiamo costruendo una zona demilitarizzata al confine con la Siria”

      Il ministro della Difesa Israel Katz, in visita alla base della Marina militare di Haifa, ha ribadito che l’Idf sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto, la cosiddetta “Linea Alpha”, in territorio siriano. Due giorni fa era stato riferito che l’esercito ha preso il controllo della base militare sul versante siriano del Monte Hermon dopo la ritirata delle forze di Assad, per evitare che i ribelli si avvicinino al confine con Israele. Channel 12 ha affermato che l’Idf si è spinto fino a 14 chilometri di profondità dentro il territorio siriano.

    • 15:53

      Israele conferma: “Abbiamo distrutto la flotta siriana”

      Il ministro della Difesa Israel Katz ha visitato la base navale di Haifa, dove ha ricevuto aggiornamenti sulle attività della Marina il giorno dopo gli attacchi alle navi siriane da parte delle navi missilistiche dell’Idf israeliane, e dettagli sull’operazione volta alla distruzione della flotta di Assad. “Chi segue la strada di Assad finirà come lui: Israele non permetterà a un’entità terroristica islamica estremista di minacciare i suoi confini e i suoi cittadini”, ha dichiarato Katz.

      “L’Idf ha agito negli ultimi giorni per attaccare e distruggere le capacità strategiche che minacciano lo Stato di Israele”, ha affermato Katz, avvertendo i ribelli che “Israele non permetterà a un’entità terroristica islamica estremista di agire contro Israele da oltre i suoi confini… faremo di tutto per rimuovere la minaccia”, ha detto. Il ministro della Difesa ha poi ribadito che l’esercito sta creando una zona demilitarizzata, senza una presenza israeliana permanente, oltre la zona cuscinetto, la cosiddetta Linea Alpha, che l’Idf controlla nella zona di confine.

    • 15:50

      Bashir: “Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo”

      “Scioglieremo i servizi di sicurezza e aboliremo la legge anti-terrorismo“, ha detto il premier incaricato siriano Muhammad Bashir in riferimento alle agenzie di controllo del regime incarnato per 54 anni dalla famiglia Assad, indicate come responsabili della sistematica violazione dei diritti umani. La “legge anti-terrorismo” aveva nel 2012 sostituito le leggi marziali imposte sin dagli anni ’60, e serviva per giustificare l’esistenza di tribunali speciali per l’arresto di oppositori e dissidenti. Si stima che dal 2012 a oggi più di 150mila persone siano finite in carcere in Siria per reati di opinione.

    • 15:48

      Erdogan: “Non permetteremo che la Siria venga divisa di nuovo”

      Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che la Turchia non può permettere che la Siria venga nuovamente divisa. “D’ora in poi, non possiamo permettere che la Siria venga nuovamente divisa. (…). Qualsiasi attacco alla libertà del popolo siriano, alla stabilità della nuova amministrazione siriana e all’integrità del suo territorio ci vedrà al fianco del popolo siriano”, ha dichiarato il capo di Stato turco in un discorso televisivo.

      “Assieme al popolo siriano, ci opporremo a qualunque attacco alla stabilità del nuovo governo siriano e all’integrità delle antiche terre di Siria”, ha detto il leader turco, augurandosi che “la Siria possa raggiungere i suoi giorni migliori dopo 61 anni di dittatura (del partito) Baath“. Erdogan ha anche nuovamente condannato il Pyd (Partito dell’Unione democratica), forza politica curda siriana, ritenuta da Ankara terrorista e un’estensione del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), da 40 anni in conflitto con lo Stato turco. “Se Dio vuole – ha detto il presidente turco -, anche le organizzazioni terroristiche come Daesh (Isis) e Pkk/Pyd in altre parti del Paese saranno annientate il prima possibile”.

    • 15:46

      Riaprono la Banca centrale e altri istituti di credito

      Per la prima volta dalla fine dell’era Assad sono tornati al lavoro i dipendenti della Banca centrale siriana. Sono stati visti entrare nella sede dell’istituto per la prima volta da domenica, riporta l’agenzia Dpa. Mohamed al-Imam, a capo di un dipartimento della banca, ha riferito all’agenzia di “alcuni furti” registrati domenica. “Il denaro è stato in parte restituito perché i volti dei responsabili erano sulle telecamere di sicurezza della banca”, ha aggiunto. Aperte anche, ma solo per mezza giornata, le filiali di altre banche. A Damasco i gruppi armati protagonisti dell’offensiva fulminante contro le forze di Assad hanno imposto il coprifuoco dalle 16 alle 5.

    • 15:34

      Turchia: “Possono rientrare in Siria 20mila rifugiati al giorno”

      Il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, ha annunciato che ogni giorno fino a 20mila siriani rifugiati in Turchia possono rientrare in Siria. “La nostra capacità giornaliera ai valichi di frontiera per i rimpatri volontari, sicuri e dignitosi era di circa 3mila persone. Questa era una capacità sufficiente perché transitavano 350-400 persone al giorno. Tuttavia, poiché il numero degli attraversamenti potrebbe crescere, ora abbiamo aumentato questa capacità a 15-20mila”, ha detto Yerlikaya, mentre già da due giorni moltissimi siriani si sono diretti ai valichi di frontiera.

    • 13:58

      Hts nomina formalmente Bashir premier

      Muhammad al Bashir ha annunciato di esser stato formalmente incaricato dalla Direzione delle operazioni militari, organo del gruppo jihadista Hts, di formare il governo di transizione con un mandato “per sbrigare gli affari correnti” che durerà fino al 1 marzo prossimo. “Sono in corso consultazioni per la scelta dei ministri”, ha detto Bashir in un comunicato.

    • 12:37

      Teheran: rimpatriati 4 mila iraniani dalla Siria

      L’Iran ha dichiarato che 4 mila cittadini iraniani che si trovavano in Siria sono stati rimpatriati in seguito alla caduta dell’ex presidente siriano Bashar Al Assad. Il portavoce della presidenza iraniana non ha specificato se si stratta di civili o combattenti.

    • 12:35

      Il Qatar apre i contatti con l’Hts di Al Jolani

      Il Qatar ha affermato oggi di aver aperto canali politici con Hayat Tahrir ash Sham (Hts), il gruppo armato jihadista che ha preso il potere a Damasco. Lo riferiscono i media siriani martedì.

      Nei giorni scorsi a Doha, in Qatar, si erano svolte riunioni diplomatiche sulla Siria ed era emersa la proposta di svolgere a Ginevra dei negoziati inter-siriani a cui potrebbe partecipare Hts, iscritto però nella lista americana ed europea dei gruppi terroristici.

      Il gruppo Hts si è avvicinato negli ultimi anni alla Turchia, che nella guerra civile siriana da sempre appoggia e sostiene la fazione dell’Esercito nazionale siriano Sna più a nord in chiave anti-curda. Dopo anni di guerre intestine, l’Hts, il Sna e le altre fazioni hanno scelto di allearsi per concorrere insieme alla caduta di Bashar al Assad, e la Turchia ha fornito intelligence e armi anche alla milizia di Al Jolani.

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