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Medio Oriente, diretta – Raid Usa-Gb contro gli Houthi. Biden: pronto a nuovi attacchi. Tajani: “Italia non può partecipare senza sì del Parlamento”

Medio Oriente, diretta – Raid Usa-Gb contro gli Houthi. Biden: pronto a nuovi attacchi. Tajani: “Italia non può partecipare senza sì del Parlamento”
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Raid aerei sui ribelli yemeniti Houthi: operazione congiunta Usa-Uk

Raid congiunti dell’aviazione statunitense e britannica sono stati condotti nella notte contro le posizioni militari Houthi nello Yemen per interrompere gli attacchi dei ribelli – appoggiati dall’Iran – alle navi in transito nel Mar Rosso. Gli attacchi Houthi, intensificati nelle ultime settimane nonostante gli avvertimenti occidentali, hanno gravemente intralciato il transito marittimo sulla rotta chiave tra Europa e Asia, su cui passa il 15% del commercio mondiale. 

Giovedì sera il primo ministro Rishi Sunak ha convocato una riunione di gabinetto di emergenza per informare i ministri dell’impegno militare britannico. La riunione ha fatto seguito a un precedente incontro del comitato di emergenza “Cobra” composto da rappresentanti del governo e del consiglio di sicurezza nazionale. “Così non si può andare avanti”, ha detto il primo ministro, “il Regno Unito sarà sempre dalla parte della libertà, inclusa quella di navigazione e del commercio. Abbiamo deciso di intraprendere un’azione di autodifesa”. Dell’intervento sono stati informati anche Keir Starmer, il leader laburista, e Lindsay Hoyle, il presidente della Camera dei Comuni. Il Parlamento, però, non è stato consultato. 

Momenti chiave

    • 17:57

      Missile contro una nave nel Mar Rosso: “Caduto in acqua”

      Il comandante di una nave in navigazione nel Mar Rosso, a 90 miglia a Sud Est di Aden, “ha riferito di un missile caduto in acqua a 400-500 metri di distanza e seguito da tre piccole imbarcazioni”: lo ha reso noto la United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) sul suo sito web, senza precisare il nome della nave e aggiungendo che “il comandante ha riferito che non ci sono vittime o danni e che sta procedendo vero il prossimo porto” di destinazione.

    • 17:44

      Usa: “Non parliamo degli altri Paesi consultati per i raid”

      Gli Stati Uniti hanno avuto una serie di consultazioni “con alleati e partner” prima di decidere l’attacco contro i ribelli Houthi in Yemen. Lo rivela un alto funzionario dell’amministrazione Usa in una telefonata con un gruppo di giornalisti. “Non entreremo nel dettaglio di tutte le nostre consultazioni operative ma l’elenco dei paesi hanno partecipato ai raid è stato reso pubblico“, ha sottolineato il funzionario precisando di non voler “nominare gli altri Paesi consultati”. Tuttavia, “è evidente l’ampio sostegno alle azioni intraprese da parte di paesi di tutto il mondo”, ha aggiunto.

    • 17:19

      Casa Bianca: “Non cerchiamo un conflitto con l’Iran”

      Gli Stati Uniti “non cercano un conflitto con l’Iran“. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un’intervista a Msnbc. “Non cerchiamo un conflitto con l’Iran, non cerchiamo un’escalation e non c’è ragione per un’escalation al di là di quanto accaduto negli ultimi giorni”, ha spiegato Kirby.

    • 16:43

      Migliaia di manifestanti pro-Houthi a Sana’a

      Decine di migliaia di manifestanti yemeniti si sono riversati oggi in piazza Sab’een – nella capitale Sana’a – per esprimere contro i raid occidentali della notte. Lo riporta al Jazeera, raccontando che nel corso del grande raduno i manifestanti hanno chiesto agli Houthi di continuare le loro operazioni sul Mar Rosso per esercitare maggiori pressioni su Israele affinché tolga l’assedio sulla popolazione di Gaza e ponga fine alla guerra.

    • 16:28

      Onu: “Israele non rispetta il diritto internazionale”

      L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni unite ha dichiarato oggi che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva a Gaza in risposta all’attacco di Hamas il 7 ottobre. “Abbiamo più volte evidenziato i ricorrenti fallimenti di Israele nel sostenere i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: distinzione, proporzionalità e precauzioni nell’effettuare attacchi”, ha affermato Elizabeth Throssell, portavoce dell’Ufficio dell’Alto commissariato per i diritti umani.

    • 15:37

      Israele: “Condanna per genocidio sarebbe un cattivo precedente”

      L’accusa di genocidio rivolta dal Sudafrica contro Israele fa apparire il Paese come uno Stato “singolarmente dedito alla distruzione di un’intera popolazione” e “questo è palesemente falso”. Lo ha detto Gilad Noam, uno dei membri del team legale israeliano, nell’arringa conclusiva della due giorni di udienze di fronte alla Corte penale internazionale dell’Aia. Noam ha sostenuto che il rispetto della legge sia profondamente intessuto nell’apparato militare israeliano e ha aggiunto che una condanna da parte della Corte per genocidio sarebbe un cattivo precedente.

    • 15:02

      Madrid: “Nessuna pressione dagli Usa per nostro intervento”

      La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha affermato che la Spagna non ha ricevuto alcuna pressione dagli Usa per intervenire nel mar Rosso. “La Spagna prende le sue decisioni, valutando se intervenire nelle missioni sulla base delle sue capacità e disponibilità. Nessun Paese dice alla Spagna quando e dove intervenire” e gli Usa lo sanno perfettamente, ha detto Robles parlando con i giornalisti a margine di un evento. In un primo momento segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, aveva annunciato che la Spagna avrebbe partecipato alla task force in risposta agli attacchi dei ribelli dello Yemen. Ma il governo di Madrid non ha mai dato l’ok pa un intervento. Fonti informate hanno poi smentito il fatto che il presidente Usa Joe Biden abbia fatto una qualche pressione in questo senso sul premier Pedro Sánchez durante la conversazione telefonica che i due leader hanno avuto a fine dicembre.