Ucraina, la diretta – Il governo Uk darà armi con uranio impoverito. Ira di Mosca. Gli Usa: “Cina-Russia vogliono un mondo con loro regole”

La viceministra della Difesa annuncia l'invio in commissione nel giorno dell'incontro Xi-Putin. Cremlino: "Piano cinese può essere base per un accordo". Il presidente cinese: "Rapporti tra noi cruciali per il nuovo ordine mondiale"

Aggiornato: 17:50

I fatti più importanti

  • 13:24

    Gruppo anti-Putin rivendica incendio nella sede Fsb a Rostov

    Un gruppo russo anti-Cremlino chiamato Chyorny Most (Ponte Nero) ha rivendicato la sua responsabilità nell’incendio avvenuto la scorsa settimana in una sede del Servizio di sicurezza federale (Fsb) russo nella città di Rostov vicino al confine ucraino, che ha ucciso almeno quattro persone e ferite cinque. Lo riporta Radio Free Europe. Il gruppo ha dichiarato su Telegram di essere “coautore” dell’incidente, contribuendo ai suoi preparativi e alla sua attuazione, ma non ha nominato nessun altro coinvolto.
    Chyorny Most si posiziona come un movimento di guerriglia che combatte contro il presidente Putin e l’invasione dell’Ucraina.  

  • 13:22

    Kiev: “Non vogliamo il cessate il fuoco”

    L’Ucraina è contraria ad un cessate il fuoco perché ciò significherebbe protrarre il conflitto. Lo ha detto il portavoce presidenziale Mikhailo Podolyak, mentre a Mosca il presidente cinese Xi Jinping sta discutendo il piano di pace di Pechino con quello russo Vladimir Putin. “Ogni tentativo di congelare il conflitto lo farebbe protrarre; un cessate il fuoco significherà una cosa solo, una guerra non finita che brucia nel cuore d’Europa”, scrive Podolyak in un tweet.  

  • 13:21

    “Perquisite a Mosca case del gruppo Memorial”

    Stamattina la polizia di Mosca ha effettuato perquisizioni “su larga scala” nelle case di diversi membri del gruppo per i diritti civili Memorial, vincitore del Premio Nobel per la Pace. Lo riporta il Moscow Times riprendendo l’annuncio dell’organizzazione su Telegram. Le perquisizioni sono iniziate intorno alle 7.30 ora di Mosca e si ritiene, scrive il quotidiano russo, che siano collegate a un’indagine penale avviata di recente con l’accusa di presunta “riabilitazione del nazismo” da parte del gruppo. Gli investigatori russi avevano già aperto un’indagine penale sul gruppo per gli stessi motivi all’inizio di febbraio 2022. Entrambe le inchieste sono incentrate sull’accusa che il database di Memorial, composto da oltre 3 milioni di vittime della repressione sovietica, contenga una manciata di collaborazionisti nazisti. La “riabilitazione del nazismo” è un crimine punibile fino a cinque anni di carcere, secondo la legge russa. Il gruppo Memorial ha parlato di almeno otto dei suoi membri, uno dei loro parenti e due uffici che sono stati presi di mira nelle perquisizioni. 

  • 13:00

    Vucic: “Speriamo nella pace ma non ci interessa chi vince”

    “Noi vorremmo che la guerra in Ucraina finisca subito, non ci interessa chi vincerà o perderà, ci interessa la pace”. Lo ha detto il presidente serbo Aleksandar Vucic in conferenza stampa con il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Belgrado. “Un tempo la pace era la parola più importante nel mondo. La Serbia auspica la pace, speriamo che quando arriverà sia per il bene di tutti, ma temo che così non sarà. Tutti aspettano solo una vittoria o una sconfitta certa della controparte” mentre la Serbia è per la pace, ha aggiunto.  

  • 12:43

    Attacco ucraino con droni su regione russa di confine

    Le forze ucraine hanno attaccato con droni una stazione di pompaggio del petrolio nella regione russa di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina. Lo ha reso noto sul suo canale Telegram il governatore della regione, aggiungendo che non sono segnalate vittime. 

  • 12:40

    Ucraina, Ue ha versato nuovi aiuti per 1,5 miliardi

    La Commissione europea ha versato oggi all’Ucraina una seconda rata di 1,5 miliardi di euro nell’ambito del pacchetto di assistenza macrofinanziaria fino a 18 miliardi di euro.
    Il sostegno, ricorda in una nota, aiuterà l’Ucraina a continuare a pagare stipendi e pensioni e a mantenere in funzione i servizi pubblici essenziali, come ospedali, scuole e alloggi per le persone trasferite. Consentirà poi all’Ucraina di garantire la stabilità macroeconomica e di ripristinare le infrastrutture critiche distrutte, come quelle energetiche, i sistemi idrici, le reti di trasporto, le strade e i ponti. Il pagamento arriva dopo che la Commissione ha constatato che l’Ucraina ha compiuto progressi soddisfacenti nell’attuazione delle condizioni politiche concordate e ha rispettato i requisiti di rendicontazione, volti a garantire un uso trasparente ed efficiente dei fondi. L’Ucraina ha compiuto importanti progressi nel rafforzamento dello Stato di diritto grazie alla nomina di un nuovo capo dell’Ufficio nazionale anticorruzione. La stabilità finanziaria è stata rafforzata grazie ai progressi verso una migliore supervisione delle banche statali. Il funzionamento del sistema del gas sarà migliorato grazie alla scelta di un consiglio di vigilanza di Naftogaz e ci sarà un clima migliore per le imprese grazie a requisiti più semplici per le licenze e i permessi. Un primo pagamento di 3 miliardi di euro nell’ambito di questo pacchetto era stato già effettuato a gennaio. La Commissione continuerà a erogare il suo sostegno finanziario all’Ucraina per 1,5 miliardi di euro al mese per il resto del 2023. 

  • 12:12

    Cina: “La Russia è aperta ai colloqui di pace”

    Dopo la visita del presidente cinese Xi Jinping in Russia, i contatti di Pechino con Mosca contribuiranno a portare la pace. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nel briefing quotidiano, ha detto che “la Russia ha studiato con attenzione il documento di posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi in Ucraina ed è aperta a colloqui di pace”. Il presidente Vladimir Putin ha riferito che “la Russia apprezza la posizione coerente della Cina di sostenere equità, obiettività ed equilibrio sulle principali questioni internazionali. La Cina continuerà a fare delle relazioni sino-russe una priorità”. 

  • 12:09

    A dicembre l’ultima telefonata tra Scholz e Putin

    Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato l’ultima volta con il presidente russo Vladimir Putin lo scorso dicembre. A raccontarlo è stato lo stesso Scholz in occasione dell’evento Ständehaus ieri sera a Duesseldorf, come riporta il Rheinische Post. Scholz ha spiegato che durante le sue conversazioni telefoniche con Putin il presidente russo, a volte, ha fatto meno della traduzione perché aveva già capito quanto riferito dal cancelliere e, in altre occasioni, ha parlato direttamente in tedesco. Le telefonate con Putin, ha raccontato ancora Scholz, sono durante anche fino ad un’ora e mezzo. Il cancelliere ha sottolineato che i suoi colloqui con Putin sono sempre d’intesa con gli alleati della Germania. “Non è che mando un sms e chiedo: vogliamo parlare ancora?”. Nonostante le diverse opinioni, le telefonate sono sempre cortesi, ha detto ancora Scholz, spiegando che con Putin si danno del “lei”.  

  • 11:55

    Il premier giapponese è arrivato a Kiev

    Il primo ministro giapponese Fumio Kishida è arrivato a Kiev in treno dalla Polonia. Secondo un video trasmesso dalla televisione pubblica giapponese, il primo ministro giapponese è stato accolto al terminal ferroviario di Kiev dal primo vice ministro degli Esteri ucraino Emine Japarova.

  • 11:34

    Guerra in Ucraina, Cina: “Non abbiamo mai fornito armi, Usa smettano di puntare il dito”

    La Cina “non è né creatrice né parte della crisi in Ucraina, né ha fornito armi ad alcuna delle due parti in conflitto”. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, rispondendo alle critiche del segretario di Stato americano Antony Blinken sulla copertura diplomatica data da Pechino a Mosca, ha detto che “gli Usa non sono qualificati per puntare il dito contro la Cina, figuriamoci incolparla”. Inoltre, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “dicono di voler mantenere la pace, ma la gente non vede alcun passo effettivo”, mentre “quello che vedono tutti è che gli Usa continuano a fornire armi al campo di battaglia”.