Terremoto in Turchia e Siria – Oltre 11.700 morti. Proteste per i ritardi nei soccorsi: bloccato Twitter. Infermiere italiano: “Dobbiamo scegliere chi salvare”
Erdogan ammette ritardi nei soccorsi nelle prime ore dopo il sisma. Nessuna notizia dell'imprenditore italiano disperso. In Siria quasi 300mila sfollati. Diverse persone estratte vive dalle macerie dopo oltre 50 ore: due recuperati dai vigili del fuoco italiani. A Dogansehir nuova forte scossa 5.3
Aggiornato: 20:58
I fatti più importanti
- Turchia e Siria, superate le 12mila vittime
- Arresti in Turchia per 'provocazioni' social sul sisma
- Infermiere italiano: "Costretti a scegliere a chi dare aiuto"
- I vigili del fuoco italiani hanno estratto vivo un secondo ragazzo
- Bimbo di 12 anni salvato dopo 62 ore sotto le macerie
- A Gaziantep centinaia di bare verdi
- Twitter bloccato in Turchia dopo le proteste sui soccorsi
- A Dogansehir nuova forte scossa 5.3
- Padre e due figli estratti vivi in Siria
- Erdogan ammette ritardi nei soccorsi
- Oltre 11.200 morti
- Oltre 11.700 morti e 40mila feriti tra Turchia e Siria
- Crollo del mercato, la Borsa di Istanbul sospende le contrattazioni
- Proteste contro Erdogan per i ritardi nei soccorsi: "Dov'è lo Stato?"
- Salvata una bambina di otto anni: era sotto le macerie da quaranta ore
- Il conto delle vittime supera i 9.500 morti
- Erdogan in visita nel sud-est della Turchia
- Il conto delle vittime supera gli 8.700 morti
- Tajani: "Non abbiamo ancora trovato Angelo Zen"
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11:26
Riapre valico tra Siria e Turchia
Ha riaperto nelle ultime ore il valico di frontiera di Bab al Hawa-Cilvegozu, tra Siria e Turchia, e dal lato siriano del confine si dicono pronti a ricevere i tanto attesi aiuti umanitari internazionali diretti alle zone siriane devastate dal sisma e fuori dal controllo del governo centrale di Damasco. Parlando con l’Ansa, il direttore del lato siriano del valico di Bab al Hawa, Mazen Allush, ha affermato che il punto di passaggio frontaliero è aperto e pronto a ricevere gli aiuti, “ma finora nessun convoglio è arrivato”. Bab al Hawa è l’unico valico dove, secondo l’Onu, possono passare gli aiuti dalla Turchia alla Siria.
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11:25
Cina: “Usa rimuovano sanzioni unilaterali alla Siria”
Gli Usa “dovrebbero mettere da parte l’ossessione geopolitica, revocare immediatamente le sanzioni unilaterali alla Siria e aprire la porta all’assistenza umanitaria di fronte alla catastrofe”. E’ la richiesta della Cina a Washington a seguito del violento terremoto che ha sconvolto Turchia e Siria. “Gli Stati Uniti sono stati a lungo coinvolti nella crisi siriana con interventi militari e sanzioni economiche, che hanno provocato un gran numero di vittime civili e difficoltà nello sviluppo economico e nel processo di ricostruzione”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel briefing quotidiano.
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10:52
Oltre 11.700 morti e 40mila feriti tra Turchia e Siria
Sale a oltre 11.700 morti e quarantamila feriti il numero delle vittime del terremoto in Siria e Turchia. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in visita nelle zone colpite ha spiegato che i morti in Turchia sono più di 8.500, precisamente 8.574. Per quanto riguarda la Siria, al momento si contano 1.250 vittime e 2.054 feriti per le zone sotto il controllo del governo (bilancio fornito dal ministero della Salute) e di almeno 1.280 morti e oltre 2.600 feriti per le zone del nordovest ancora sotto il controllo dell’opposizione (bilancio fornito dai Caschi bianchi).
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10:44
Crollo del mercato, la Borsa di Istanbul sospende le contrattazioni
La Borsa di Istanbul ha deciso di sospendere le transazioni nel mercato azionario, dei future e delle opzioni alle 11:01 ora locale (le 09:01 in Italia) in seguito alla forte corrente di vendite provocata dal terremoto che ha colpito la Turchia. Lo rende noto l’agenzia Bloomberg HaberTurk, precisandohe la Borsa non ha precisato fino a quando le operazioni saranno interrotte. La decisione, presa per la prima volta in 24 anni, è arrivata dopo che in settimana l’indice della borsa ha registrato i livelli peggiori dalla crisi finanziaria del 2008.
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10:31
Due donne e un bambino salvati dopo più di due giorni
In Turchia proseguono i salvataggi insperati di persone rimaste intrappolate per giorni interi sotto le macerie. Nella città di Kahramanmaras, vicina all’epicentro del sisma, una donna di nome Zeliha è stata estratta viva da sotto le macerie dopo 53 ore. Nove ore prima ad Antalya, nella provincia dell’Hatay, un bambino di due anni, Muhammed, è stato trovato vivo dopo 44 ore. Il piccolo ha ricevuto dell’acqua dalle mani dei soccorritori che lo hanno estratto dai resti dell’edificio in cui viveva. Sempre nell’Hatay, una giovane insegnante è stata estratta alle prime luci dell’alba dopo 49 ore in trappola sotto le macerie.
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10:25
Proteste contro Erdogan per i ritardi nei soccorsi: “Dov’è lo Stato?”
Monta la protesta in Turchia contro i ritardi dei soccorsi in alcune zone colpite dal sisma. “Dov’è lo Stato? Dov’è? Sono passati due giorni e non abbiamo visto nessuno, i bambini stanno gelando di freddo”, si sfoga Ali Sagiroglu a Kahramanmaras, nel sud del paese, parlando con l’agenzia Afp. “Non posso tirare fuori mio fratello dalle rovine. Non posso riavere mio nipote. Guardati intorno. Non c’è nessun funzionario statale qui, per l’amor di Dio”, ripete.
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10:03
A Gaziantep niente riscaldamento: in cento dormono nell’aeroporto
Secondo l’agenzia Afp, nella città di Gaziantep – a pochi chilometri dall’epicentro del terremoto – i negozi sono chiusi e non c’è riscaldamento perché le condotte del gas sono state chiuse per evitare esplosioni, e trovare combustibili è molto difficile. Un centinaio di persone avvolte nelle coperte hanno dormito nel terminal dell’aeroporto cittadino: “Abbiamo visto il nostro palazzo crollare, sappiamo di essere fortunati a essere vivi. Ma ora nelle nostre vite c’è così tanta incertezza. Come mi occuperò di questi bambini?”, dice Zahide Sutcu, arrivata all’aeroporto con i suoi due figli.
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09:52
Salvata una bambina di otto anni: era sotto le macerie da quaranta ore
Una bambina di circa otto anni è stata salvata ieri dopo essere rimasta intrappolata per quaranta ore sotto le macerie della propria abitazione a Salqin, una città nel nord-ovest della Siria. Le immagini della Protezione civile siriana mostrano il recupero della bimba, con gli occhi sbarrati per lo choc ma in buone condizioni di salute.
Once again, another miracle….. a child rescued after more than 40 hours of being trapped under the rubble of her house in the city of #Salqin in the countryside of #Idlib, #Syria yesterday, February 7.#SyriaEarthquake #earthquake pic.twitter.com/R7kRsNZFEG
— The White Helmets (@SyriaCivilDef) February 8, 2023 -
09:11
Il conto delle vittime supera i 9.500 morti
Il conto delle vittime del terremoto in Turchia e Siria supera i 9.500 morti. Secondo i dati ufficiali diffusi questa mattina dall’agenzia di soccorso turca Afad, in Turchia sono stati estratti dalle macerie 6.957 corpi, mentre in Siria – secondo le autorità e i medici – sono stati contati 2.547 morti. I soccorsi sono ancora in atto e i numeri sono destinati ad aumentare.
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08:45
Erdogan in visita nel sud-est della Turchia
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si sta recando nel sud-est della Turchia per visitare le zone colpite dal terremoto che ha provocato la morte di almeno 8.700 persone e decine di migliaia di feriti. Lo rende noto l’agenzia Anadolu. Ieri il leader turco aveva detto che avrebbe visitato Adiyaman, una delle città colpite dal sisma dove ha perso la vita, a causa del terremoto, Yakup Tar, un deputato dell’Akp (il partito di Erdogan) originario di quella località. Secondo l’ufficio di presidenza, si recherà a Kahramanmaras e Hatay, oltre che a Pazarcik, la città epicentro del terremoto.