Guerra in Ucraina, la diretta – Macron: “Noi con Kiev, ma proteggere Ue da conflitto più ampio”. Raid su Odessa, Michel si ripara nei rifugi

Il presidente francese parla insieme a Scholz: "Serve Europa forte e sovrana". Il cancelliere tedesco ha ricevuto la chiamata di Xi Jinping: "Sicurezza Ue sia in mano agli europei". Putin celebra la vittoria sul nazismo: "Nato preparava attacchi contro di noi". Zelensky: "È come Hitler". Secondo Kiev sono ripresi i bombardamenti su Azovstal

Aggiornato: 22:37

I fatti più importanti

  • 10:36

    Procura ucraina: “Almeno 226 bambini uccisi da inizio guerra, 415 feriti”

    Sono 226 i bambini uccisi dall’inizio dell’offensiva militare russa in Ucraina e 415 quelli rimati feriti. A riferirlo è la Procura generale ucraina nel bollettino periodico, specificando che i numeri non sono definitivi. La regione di Donetsk è quella che registra il maggior numero di vittime, con 139 morti e feriti. Dietro ci sono la regione di Kiev, con 116 vittime, quella di Kharkiv con 99, quella di Chernigov con 68 e quella di Kherson con 46. Inoltre 1.635 strutture educative hanno subito danni materiali a causa degli attacchi, e 126 di queste sono state “completamente distrutte”.

  • 10:11

    Governatore Lugansk: “Ieri 24 attacchi sulla regione. Bombardato un rifugio con 11 civili”

    Nella regione di Lugansk, undici persone che si nascondevano in un sotterraneo a Shipilovo hanno smesso di comunicare con l’esterno dopo che i russi hanno aperto il fuoco sul rifugio. Lo ha fatto sapere su Telegram il capo dell’amministrazione militare della regione, Serhii Haidai. “I vigili del fuoco hanno condotto un’operazione di soccorso nei limiti di quanto è consentito fare in condizioni di sicurezza, ma i russi non smettono di sparare sulle case dei cittadini e risulta impossibile smantellare completamente le macerie a Belogorovka e Shipilovo”, spiega Haidai, riferendo che ieri l’esercito russo “ha preso di mira la popolazione della regione di Luhansk 24 volte“.

  • 09:59

    Putin: “Morte soldati perdita irreparabile, il governo aiuterà le famiglie”

    “La morte di ciascuno dei nostri soldati e ufficiali è un dolore per tutti noi e una perdita irreparabile per parenti e amici. Lo stato, le regioni, le imprese, le organizzazioni pubbliche faranno di tutto per circondare queste famiglie di cure e aiutarle. Daremo un sostegno speciale ai figli dei compagni morti e feriti”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel discorso tenuto dopo la parata per la Giornata della vittoria.

  • 09:55

    Putin: “Non ripetere l’orrore di una guerra globale”

    “L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere“. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel discorso tenuto dopo la parata per la Giornata della vittoria.

  • 09:52

    Putin: “La Nato preparava un’aggressione ai nostri territori”

    Con l’attacco all’Ucraina Mosca ha risposto ad “una minaccia diretta vicino ai confini russi”, perché “un attacco era stato preparato, anche alla Crimea”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel discorso tenuto dopo la parata per la Giornata della vittoria. I Paesi Nato, ha affermato, “avevano preparato apertamente un’altra operazione punitiva nel Donbass, una aggressione nelle nostre terre storiche, inclusa la Crimea, a Kiev si è parlato di ripristinare le armi nucleari. Il blocco Nato ha iniziato a militarizzare i territori vicino ai nostri confini. E questo rappresentava una minaccia per noi inammissibile“.

  • 09:38

    Putin: “Veterani Usa volevano venire a Mosca, gli è stato impedito”

    Una delegazione di veterani americani della Seconda guerra mondiale “avrebbe voluto venire a Mosca” per partecipare alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo, “ma è stato loro vietato” di farlo. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel discorso dopo la parata per la Giornata della vittoria. “Voglio che i veterani americani sappiano che siamo orgogliosi delle loro gesta”, ha aggiunto.

  • 09:37

    Putin: “L’invasione è stato un atto preventivo, necessario e giusto”

    “L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta. La decisione di un Paese sovrano, forte, indipendente”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel discorso dopo la parata per la Giornata della vittoria.

  • 09:36

    Esercito Kiev: “Da inizio guerra 25.650 soldati russi uccisi”

    Sono 25.650 i soldati russi morti dall’inizio dell’attacco di Mosca all’Ucraina, secondo il bollettino quotidiano diffuso sui social dallio Stato maggiore delle forze armate ucraine, che riporta cifre non verificabili in modo indipendente.
    Secondo il resoconto, i carri armati russi distrutti dall’inizio della guerra ssono 1.145, 2.764 i mezzi corazzati, 513 i sistemi d’artiglieria e 185 i lanciarazzi multipli. L’esercito russo ha perso anche 12 navi, 199 aerei, 158 elicotteri, 1.970 veicoli e 377 droni.

  • 09:33

    Putin: “La Nato non ha voluto ascoltarci”

    “Nel dicembre dello scorso anno abbiamo proposto di concludere un accordo sulle garanzie di sicurezza. La Russia ha invitato l’Occidente a un dialogo onesto, a cercare soluzioni ragionevoli e di compromesso, a tener conto dei reciproci interessi. Tutto invano. I paesi della Nato non volevano ascoltarci, il che significa che in realtà avevano piani completamente diversi. E l’abbiamo visto”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel discorso dopo la parata per la Giornata della vittoria.

  • 09:31

    Putin all’esercito: “Voi combattete per la nostra sicurezza nel Donbass”

    “Compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria, per il suo futuro, perché nessuno possa scordare le lezioni della Seconda guerra mondiale, perché non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin aprendo il suo discorso dopo la parata per il Giornata della vittoria.