Nasce a Roma quarantasei anni fa e, pur sapendo che la sua è una scelta suicida, decide di restarci. Festeggia quest’anno il suo trentennale rapporto con il mondo del teatro e della danza, iniziato al liceo con un laboratorio teatrale e proseguito, prima all’Università, e poi nel mondo del lavoro dove si inserisce nella doppia veste di organizzatrice e di disegnatrice luci. Si complica ulteriormente la vita decidendo di occuparsi delle problematiche professionali di quella che è unanimamente considerata la “Cenerentola delle arti” ovvero la danza, anzi addirittura di quella che potremmo definire “la sorella dimenticata di Cenerentola”, ovvero la danza contemporanea. Attualmente è vicepresidente dell’associazione 369gradi, che si occupa della promozione della cultura contemporanea, presidente di Core, coordinamento che riunisce compagnie, scuole, spazi, operatori, danzatori, coreografi, insegnanti di danza attivi sul fronte del riconoscimento dei diritti dei lavoratori tersicorei, vicepresidente Aidap, associazione che rappresenta il comparto produzione all’interno di Federdanza – Agis, ed è membro dell’ufficio di presidenza Federdanza. Questo continuo confronto con così differenti entità, oltre a lasciarle poco tempo per dormire, le permette di sviluppare un pensiero personale nei confronti di quell’enigmatico mondo a volte definito come mondo di privilegiati, a volto di mendicanti, che è il mondo dei lavoratori dello spettacolo dal vivo. Ma soprattutto difende con fierezza la propria posizione di lavoratrice intermittente.
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