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Auto cinesi a prezzi stracciati, Pechino dice basta alla guerra degli sconti

Le nuove regole del governo contro le vendite sotto costo e la concorrenza estrema sul mercato scuotono costruttori, dealer e investitori
Auto cinesi a prezzi stracciati, Pechino dice basta alla guerra degli sconti
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La Cina ha deciso di intervenire con più decisione sulla guerra dei prezzi che da mesi sta scuotendo il mercato dell’auto. Secondo Autonews.com, le nuove regole annunciate dal governo puntano a mettere un freno agli sconti aggressivi che continuano a spingere i prezzi verso il basso, nonostante i ripetuti avvertimenti delle autorità.

A muoversi è stata la State Administration for Market Regulation, che a metà dicembre ha presentato una serie di linee guida: niente auto vendute sotto costo e stop a sconti o bonus dei concessionari che portino il prezzo finale al di sotto dei costi di produzione. Un segnale chiaro: Pechino vuole limitare una concorrenza diventata ormai insostenibile.

La reazione dei mercati non si è fatta attendere. I titoli di diversi produttori cinesi di veicoli elettrici sono scesi, perché molte aziende hanno fatto affidamento proprio sugli sconti per sostenere una domanda in rallentamento. E questo nonostante, già oltre sei mesi fa, il governo avesse messo in guardia sui rischi per la solidità finanziaria dell’intero settore.

Il problema, spiegano gli addetti ai lavori, è strutturale. La domanda resta debole e la capacità produttiva è troppo elevata. “Alcuni marchi stanno usando le economie di scala per guadagnare terreno, alimentando ulteriormente la guerra dei prezzi”, ha spiegato Li Yanwei, consulente della China Automobile Dealers Association. Per questo non è affatto scontato che le nuove regole riescano davvero a far risalire i prezzi.

I numeri raccontano bene la situazione: il prezzo medio delle auto continua a scendere. BYD, per esempio, è passata da circa 116.200 yuan a giugno a poco più di 108.000 yuan in ottobre. Con la riduzione degli incentivi statali per le permute e per l’acquisto di veicoli elettrici, costruttori e concessionari si trovano sempre più stretti tra margini in calo e obiettivi di vendita difficili da raggiungere.

Secondo Morgan Stanley, i concessionari potrebbero trarre un po’ di sollievo se la pressione sugli sconti diminuisse, ma aumentare i prezzi sarà complicato finché la domanda resterà fiacca, soprattutto nel segmento delle auto di lusso con motori tradizionali. Per Macquarie Capital, la stretta rientra nella più ampia battaglia del governo contro l’“involution”, cioè un’iper-competizione che produce rendimenti sempre più bassi.

In pratica, Pechino sta cercando di rimettere ordine in un settore chiave, spingendo le aziende a puntare meno sugli sconti selvaggi e più su offerte di valore reale per i clienti. Resta da capire se basterà.

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