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Nuova esplosione a Mosca: bomba uccide due poliziotti. Kiev: “Avevano torturato prigionieri di guerra ucraini”. Il video

La detonazione a circa 300 metri dall'esplosione che pochi giorni fa ha ucciso il generale Fanil Sarvarov. Per i servizi ucraini i due poliziotti avevano partecipato alla guerra in Ucraina
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Nuova esplosione nella notte è a Mosca. L’ordigno ha ucciso due poliziotti mentre fermavano una persona sospetta nel sud della capitale russa e anche il sospettato è morto, come ha riferito l’ufficio stampa del Comitato Investigativo Russo. La detonazione è avvenuta intorno all’1.40 della notte del 24 dicembre in un’area della capitale a circa 300 metri dall’esplosione, di pochi giorni fa, di un ordigno posizionato sotto un’auto che ha ucciso il generale russo Fanil Sarvarov.

Fonti dell’intelligence della difesa ucraina (Gur), citate da Rbc Ukraine, hanno dichiarato che i due agenti morti avevano partecipato alla guerra in Ucraina e, in particolare, avevano “torturato prigionieri di guerra ucraini”. L’attentato, secondo quanto reso noto da Kiev, sarebbe un residente di Mosca che avrebbe agito “in segno di protesta contro la politica aggressiva del Cremlino”.

Non è ancora chiara la dinamica dell’esplosione. Secondo Mosca “i due agenti della polizia stradale hanno visto una persona sospetta vicino alla loro auto di pattuglia in via Yeletskaya. Quando si sono avvicinati per fermarlo, un esplosivo è detonato”. Secondo le prime informazioni, l’ordigno improvvisato era fissato sotto la macchina della polizia, sul lato passeggero, vicino al conducente. Differente la versione dell’intelligence ucraina: l’uomo dopo essersi avvicinato all’auto parcheggiata vicino alla stazione di polizia avrebbe “lanciato un pacco esplosivo nel finestrino dell’auto, provocando l’esplosione”.

Intanto investigatori ed esperti forensi – riporta la Tass – stanno esaminando il luogo dell’incidente e accertando tutte le circostanze. Stanno anche interrogando testimoni oculari e analizzando i filmati.

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