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I pesticidi - 3/3

Il dilemma natalizio, albero artificiale o naturale? In ogni caso, attenzione alla loro composizione. Vediamo insieme i principali rischi
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I pesticidi

Un’altra questione legata agli alberi naturali è quella dei pesticidi o erbicidi utilizzati durante la loro crescita. Come segnala Beyond pesticides in alcune coltivazioni convenzionali, gli alberi possono essere trattati con prodotti chimici come il glifosato o altri insetticidi che penetrano nei tessuti della pianta, lasciando residui sulla corteccia, negli aghi e anche nell’acqua di mantenimento del tronco. Queste sostanze possono rappresentare un rischio, soprattutto per bambini piccoli o animali domestici curiosi che giocando intorno all’albero possono entrare in contatto con le sostanze ancora depositate sui rami.
Per questo motivo, chi sceglie un albero vero può orientarsi verso esemplari certificati biologici o provenienti da coltivazioni sostenibili. Questa scelta riduce in modo significativo l’esposizione a sostanze potenzialmente nocive e garantisce un albero più sicuro da portare in casa, soprattutto in ambienti chiusi e riscaldati. Esistono poi diverse soluzioni virtuose, come i vivai che propongono alberi con un ciclo di vita circolare: durante le feste entrano nelle nostre case e, una volta concluso il periodo natalizio, vengono ritirati e ripiantati. In questo modo l’albero non diventa un rifiuto, ma continua a vivere.

Al di là della scelta tra albero vero e artificiale, si possono immaginare alberi di Natale alternativi, costruiti con materiali naturali e di recupero, capaci di evocare la forma e lo spirito dell’abete senza abbattere nulla. I rami di potatura dell’olivo, ad esempio, possono diventare un albero non convenzionale se raccolti in un grande vaso e disposti a raggiera, oppure fissati a parete in forma triangolare. Allo stesso modo, una vecchia scala in legno può trasformarsi in un albero verticale da addobbare con rametti verdi, fili di luce e piccoli ornamenti naturali, così come rami appesi al soffitto a diverse altezze possono dare vita a un albero sospeso, leggero e scenografico.
Tra le soluzioni più essenziali c’è anche una struttura realizzata con quattro canne di bambù, fissate insieme nella parte alta come una capanna indiana e aperte alla base a formare un cono. La struttura può restare minimale oppure essere rivestita con rami di potatura intrecciati lungo i lati, richiamando ancora una volta la sagoma dell’albero tradizionale. A completare il tutto bastano decorazioni semplici: alloro, rosmarino, bacche, pigne, fettine di agrumi essiccati, spago naturale e qualche filo di luce discreto. Sono alberi che parlano di territorio, stagionalità e riuso, occupano poco spazio, si montano e smontano facilmente e creano un’atmosfera natalizia autentica, personale e sorprendentemente calda, senza sprechi né materiali superflui.

In un periodo dell’anno in cui trascorriamo molto tempo in casa, conoscere ciò che respiriamo e tocchiamo ogni giorno è un atto di cura. Mettere l’albero di Natale in salotto non deve diventare una fonte di ansia, ma una scelta consapevole. La magia delle feste non sta nella perfezione dei rami, veri o finti che siano, ma nella possibilità di condividere momenti di benessere, facendo attenzione anche alla salute e all’ambiente che ci ospita.

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