Cosa dobbiamo fare quindi se amiamo la magia dell’albero di Natale? - 2/3
Cosa dobbiamo fare quindi se amiamo la magia dell’albero di Natale?
I rischi si riducono adottando alcuni accorgimenti pratici. È importante scegliere prodotti che riportino chiaramente le certificazioni europee, garanzia di controlli sui materiali e sulle sostanze utilizzate. Prima di portare l’albero in casa, può essere utile lasciarlo per una notte intera all’aperto, su un terrazzo o in giardino, in modo da favorire la dispersione delle sostanze volatili rilasciate inizialmente. Una volta allestito, è bene arieggiare con regolarità gli ambienti, soprattutto nei primi giorni, e prestare attenzione alla sua collocazione, evitando di posizionarlo vicino a termosifoni, stufe o altre fonti di calore che possono aumentare il rilascio di composti nell’aria.
C’è poi il tema delle microplastiche, che possono derivare sia dall’albero artificiale stesso sia dalle decorazioni che spesso lo accompagnano: glitter applicati ai rami, festoni, palline e addobbi realizzati con materiali plastici fragili, che con il tempo tendono a sminuzzarsi, creando polveri e frammenti plastici.
Su questo punto è chiara anche la posizione delle associazioni ambientaliste. Come ricorda Roberta Fava, referente locale di Jesi dell’associazione Plastic Free: “Gli alberi di Natale artificiali sono un esempio di oggetto apparentemente innocuo che in realtà concentra numerose criticità ambientali, a partire dal rilascio di microplastiche. Con il tempo, questi piccoli frammenti possono staccarsi e depositarsi su pavimenti, tappeti e superfici. Se non vengono intercettati, durante le pulizie possono finire negli scarichi domestici e contribuire all’inquinamento delle acque”.
Il problema si accentua in presenza di bambini piccoli che gattonano in casa o di animali domestici, che possono entrare in contatto con queste particelle o ingerirle accidentalmente. Per questo è preferibile orientarsi verso decorazioni semplici, prive di vernici, glitter e plastiche superflue. A ciò si aggiunge la questione dello smaltimento: gli alberi di Natale artificiali non sono biodegradabili e, una volta terminato il loro ciclo di utilizzo, spesso dopo pochi anni nel caso dei prodotti più scadenti, finiscono in discarica, dove persistono per centinaia di anni, contribuendo all’accumulo di rifiuti plastici e all’inquinamento globale”.
Nel caso invece di alberi naturali, quelli che portano in casa il profumo di resina e richiamano i Natali dell’infanzia, presentano invece criticità diverse. Uno studio del Nist, il National Institute of Standards and Technology, ha evidenziato che le conifere fresche rilasciano composti organici volatili (VOC), come i monoterpeni. Queste sostanze non sono di per sé pericolose, ma in presenza di ozono indoor possono reagire formando composti secondari, tra cui la formaldeide, nota per il suo potenziale irritante. Nella maggior parte dei casi i livelli restano bassi, ma persone particolarmente sensibili possono avvertire nei primi giorni bruciore agli occhi, naso che cola o lieve malessere. Un accorgimento semplice è lasciare, anche in questo caso, l’albero in un luogo ben ventilato o all’aperto per uno o due giorni prima di portarlo in casa, così da ridurre naturalmente la concentrazione di VOC.