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Sanità pubblica grande dimenticata - 6/11

Il bilancio finale dopo giorni di riscritture. Premi per proprietari di casa e imprese, balzelli per diverse categorie di consumatori, stretta sulle uscite anticipate dal lavoro, più spazio alla previdenza complementare privata per la gioia delle banche, aiuti last minute alle scuole paritarie, salvate le holding mentre raddoppia la tassa a carico di chi compra e vende azioni italiane. Tagliati fondi per i farmaci innovativi e per la dirigenza medica
Sanità pubblica grande dimenticata - 6/11
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Sanità pubblica grande dimenticata

Secondo i sindacati dei medici, che promettono un anno di mobilitazioni per la difesa del Ssn, la sanità pubblica resta tra i grandi perdenti. Il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard salirà di 2,38 miliardi che si aggiungono alle risorse previste dalla precedente manovra, per un totale di oltre 6 miliardi. Comunque troppo poco a fronte dell’inflazione e delle carenze ormai strutturali di un sistema sempre più alle corde. Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Fimmg, Fimp e Sumai hanno denunciato il “blitz notturno” che ha affondato l’emendamento sulle risorse extracontrattuali per la dirigenza medica già previste da precedenti leggi di Bilancio e lamentano che sono stati “dimenticati” i 20mila specialisti ambulatoriali convenzionati pubblici del territorio fondamentali per la presa in carico dei pazienti cronici, l’abbattimento delle liste d’attesa e l’assistenza domiciliare. E non c’è nulla, lamentano, nemmeno sul fronte della medicina generale, nonostante ormai milioni di italiani siano senza un medico o pediatra di fiducia. Non solo: alle battute finali il governo ha alzato di 140 milioni il tetto per gli acquisti di farmaci da parte degli ospedali e per coprire la maggior spesa ha tagliato il fondo per i farmaci innovativi.

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