Il mondo FQ

Identità, memoria e responsabilità morale - 2/2

Il professor Claudio Mencacci ha commentato la ricerca pubblicata dal Politecnico Federale di Losanna sull'interruttore molecolare degli animali che permette di modulare i ricordi negativi
Identità, memoria e responsabilità morale - 2/2
Icona dei commenti Commenti

Identità, memoria e responsabilità morale

Da un punto di vista psichiatrico, quali rischi o effetti collaterali vede nell’attenuazione o eliminazione dei ricordi dolorosi?
La manipolazione dei ricordi evoca timori che non sono solo teorici. Il cinema li ha raccontati bene, da Blade Runner 2049 a Minority Report e Total Recall, fino a esempi più popolari come Inside Out o Men in Black. L’idea di cancellare o resettare completamente le esperienze negative entra in conflitto con principi etici fondamentali. Da un lato c’è l’identità personale: noi siamo il risultato delle nostre esperienze e l’integrità psicologica è essenziale. Dall’altro si toccano aspetti come l’autenticità, il senso di giustizia e la responsabilità morale. Senza memoria delle esperienze negative si indebolisce la capacità di imparare dagli errori, di assumersi responsabilità e anche di riparare i danni causati”.

Psicoterapia contro “reset”

Quanto le tecniche psicoterapeutiche tradizionali, come EMDR, CBT o terapia dell’esposizione, mostrano vantaggi o limiti rispetto a questi nuovi approcci biologici?
Le tecniche psicoterapeutiche tradizionali hanno un principio fondamentale: non cancellare il trauma, ma elaborarlo. Si lavora sull’elaborazione, sull’accettazione e sulla possibilità di andare avanti in modo più sano. Il dolore non viene rimosso, viene trasformato. È una differenza sostanziale rispetto all’idea di una meccanizzazione del cervello, come se bastasse intervenire su un interruttore. La psicoterapia punta invece sulla crescita e sullo sviluppo che possono nascere anche dall’attraversamento delle esperienze dolorose”.

Dal suo osservatorio clinico, come valuta la dimensione etica di interventi capaci di modulare i ricordi? Dove si pone il limite tra cura del trauma e “reset” delle esperienze?
Il dolore ha anche un ruolo formativo, relazionale e morale. Diversi anni fa, lo scrittore Peter Cameron pubblicò un libro dal titolo Un giorno questo dolore ti sarà utile (Adelphi, 2007). Si tratta di un concetto fondamentale soprattutto nella crescita, e in particolare nell’adolescenza. Cancellare il dolore significa cancellare una parte essenziale dell’essere umano, perché è proprio il ricordo delle esperienze dolorose che ci permette di riconoscere ciò che ci ha fatto male e di evitare, in futuro, le stesse situazioni, relazioni o contesti che ci hanno danneggiato. In definitiva, c’è una differenza profonda tra dimenticare, elaborare e andare oltre. È lì che si gioca il confine etico tra un’illusione di reset e una reale possibilità di maturazione”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione