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Askatasuna, scontri tra manifestanti e polizia al corteo di Torino. Cassonetti dati alle fiamme, usati gli idranti. Sette agenti feriti

A capo della manifestazione un gruppo di persone ha tentato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie, oggetti e bombe carta
Askatasuna, scontri tra manifestanti e polizia al corteo di Torino. Cassonetti dati alle fiamme, usati gli idranti. Sette agenti feriti
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“Niente sarà come più come prima, il campo è stato tracciato. Chi con noi continua a volere un presente e un futuro diversi sa che la partita non è finita, ma solo iniziata”. Era la promessa via social degli autonomi del centro sociale Askatasuna, il giorno dopo lo sgombero per l’assalto squadrista alla sede della Stampa e alla vigilia del corteo da bollino rosso per l’ordine pubblico a Torino, nell’ultimo sabato di shopping natalizio. E il corteo si è infatti trasformato bene presto in scontro con le forze dell’ordine. Oltre duemila persone, tra giovani, famiglie e residenti del quartiere Vanchiglia, sono partite da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, scandendo slogan come “Askatasuna vuol dire libertà, nessuno ci fermerà e “guai a chi ci tocca”. Delegazioni sono arrivate anche da Milano, Genova e dal Nord-Est, con bandiere No Tav e della Palestina.

A capo della manifestazione un gruppo di persone incappucciate ha tentato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie, oggetti e bombe carta. Le forze dell’ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni, mentre si sono registrate cariche con manganellate e colpi di bastone da parte dei manifestanti. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme come barricata in Corso Regina Margherita, e sono stati lanciati fuochi d’artificio e grossi sassi contro i reparti mobili della polizia, che hanno reagito con ulteriore uso di lacrimogeni. “Andiamo avanti fino alla vittoria sempre dalla parte dell’Askatasuna. È il momento di mandare un segnale chiaro a questo governo militare che ha paura di noi” le parole iniziali pronunciate al microfono per aprire il corteo. Dopo le violenze il corteo è ripartito. Lungo il percorso cartelloni e pali della segnaletica stradale sono stati divelti. Sette gli agenti feriti: sono poliziotti dei reparti mobili, colpiti da oggetti contundenti.

“Le immagini di guerriglia urbana e di bombe carta contro la polizia che arrivano da Torino sono inaccettabili e confermano quanto ho già dichiarato: lo sgombero di Askatasuna era inevitabile. Dal centro sociale sono arrivate violenze non difendibili e di fronte alle quali non ci può essere spazio per il buonismo. Tuttavia – Chiara Appendino, ex sindaca della città e ora deputata M5S – il governo non pensi di strumentalizzare questi fatti per rifarsi una verginità sulla legalità e sul trattamento agli agenti. Questo è il governo dell’insicurezza: i reati sono in crescita e aumentano di pari passo con la carenza di personale delle forze dell’ordine. Invece di propinarci la solita propaganda di bassa lega, stanzino i soldi per assumere agenti, non farli vivere nella precarietà e non farli andare in pensione più tardi. E aprano finalmente gli occhi davanti all’occupazione di CasaPound, perché la legge deve essere uguale per tutti”.

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