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Del Vecchio entra nel capitale de “il Giornale” con il 30%. E annuncia la sottoscrizione di un’esclusiva per un gruppo editoriale

Dopo il no di Gedi, il quartogenito del fondatore di Luxottica entra nel mondo dell'editoria puntando sul quotidiano fondato da Indro Montanelli nel 1974
Del Vecchio entra nel capitale de “il Giornale” con il 30%. E annuncia la sottoscrizione di un’esclusiva per un gruppo editoriale
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Dopo avere provato a rilevare il gruppo Gedi (il gruppo che pubblica, tra gli altri, la Repubblica e La Stampa) Leonardo Maria Del Vecchio entra nel capitale de il Giornale. La sua holding di investimento, la Lmdv, acquisisce una quota del 30%. A dare l’annuncio ufficiale è stata la finanziaria Tosinvest, società della famiglia Angelucci. Il quartogenito del fondatore di Luxottica scomparso nel 2022, entra così nel mondo dell’editoria puntando sul quotidiano fondato da Indro Montanelli nel 1974.

Ma l’operazione non si ferma qui. È la stessa Lmdv a rendere noto, in un comunicato, che “si inserisce nel più ampio percorso avviato” dalla holding “nel settore dei media e si affianca all’esclusiva recentemente sottoscritta per l’acquisizione della maggioranza di un gruppo editoriale italiano, attivo su quotidiani e piattaforme digitali a diffusione nazionale e locale”. Su questo punto però non vengono forniti altri dettagli. “Le due iniziative delineano il primo perimetro del polo editoriale italiano che Leonardo Maria Del Vecchio intende sviluppare come base del proprio futuro piano industriale nei media”, si legge ancora nella nota. “Questo investimento, al fianco della famiglia Angelucci, rappresenta un passo concreto nel percorso che ho delineato nei mesi scorsi: rafforzare l’editoria italiana con capitale italiano, paziente e industriale”, dichiara Del Vecchio. “Non possiamo accettare che il futuro dell’informazione venga deciso esclusivamente dagli algoritmi o da piattaforme che non investono nel lavoro giornalistico. L’obiettivo di chi oggi ha la possibilità di investire è esattamente l’opposto: mettere risorse e competenze al servizio di redazioni libere, capaci di parlare alle nuove generazioni senza rinunciare alla qualità”, conclude.

“L’operazione rappresenta un passo strategico per lo sviluppo e la valorizzazione dell’informazione come asset centrale per il sistema Paese, con l’obiettivo di coniugare qualità editoriale, innovazione tecnologica e sostenibilità economica”, si legge in una nota della società della famiglia Angelucci. “In un contesto segnato da profonde trasformazioni e da una crescente competizione a livello internazionale, l’accordo mira a rafforzare le condizioni per un ecosistema editoriale solido, competitivo e autorevole, capace di rispondere alle nuove sfide del mercato e del dibattito pubblico”, conclude la nota. Il Giornale nell’aprile del 2023 era passato nelle mani di Angelucci con l’acquisto del 70% delle quote del quotidiano di cui era editore Paolo Berlusconi (conservando il 30%).

Secondo quanto trapela, Lmdv avrebbe acquistato adesso il 25% da Berlusconi e un altro 5% da Angelucci. Era stato lo stesso Del Vecchio jr, pochi giorni fa, a rendere noto il suo interesse per il mondo dell’editoria italiana: “Ho messo 140 milioni per Gedi ed ero pronto a rilanciare ma Elkann ha fatto un’altra scelta”, ha dichiarato a Il Sole 24 ore puntando il dito contro l’erede della famiglia Agnelli che aveva già raggiunto un pre-accordo con i greci del gruppo Ant1 guidato da Theo Kyriakou. A febbraio Leonardo Maria Del Vecchio ha acquistato il Twiga da Flavio Briatore (che a sua volta aveva liquidato le quote della ministra del Turismo Daniela Santanchè).

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