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La maggioranza si spacca anche sulla riforma dei condomini. Salvini: “No a nuova burocrazia”. Assoutenti: “Anticostituzionale”

Tutti i partiti della maggioranza hanno espresso dubbi sulla proposta di Fratelli d'Italia stando alla quale tra l'altro in caso di morosità di uno o più condòmini le conseguenze economiche ricadrebbero su tutti gli altri
La maggioranza si spacca anche sulla riforma dei condomini. Salvini: “No a nuova burocrazia”. Assoutenti: “Anticostituzionale”
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Fanno discutere le proposte contenute nella riforma dei condomini presentata alla Camera da Fratelli d’Italia e firmata Elisabetta Gardini. Le novità sono state bocciate dalla Lega. Matteo Salvini ha detto ai microfoni di Rtl 102.5 che “alcune scelte tecniche dal punto di vista della Lega devono essere modificate” facendo riferimento anche alle nuove norme sulle pensioni. “Niente allungamento dell’età pensionabile, niente rivalsa su chi riscatta la laurea, niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”, ha detto. A sua volta Alberto Luigi Gusmeroli – deputato e responsabile fisco del Carroccio – a margine di un convegno organizzato dall’Unione degli amministratori immobiliari ha detto no a progetti di legge che “favoriscono i furbetti del condominio”.

Assoutenti, associazione a difesa dei consumatori, a sua volta ha definito “sbagliate” le misure previste sottolineando che solleverebbero anche “profili di forte criticità costituzionale“. Nel mirino soprattutto “la previsione secondo cui, in caso di morosità di uno o più condòmini, le conseguenze economiche debbano ricadere sull’intero condominio”. Gabriele Melluso, presidente dell’associazione, spiega che un simile meccanismo violerebbe i principi fondamentali dell’ordinamento a partire “da quello della responsabilità personale sancito dall’art. 27 della Costituzione”. Assoutenti ritiene inoltre “una misura di civiltà necessaria per non penalizzare le fasce più fragili” il mantenimento della modalità di pagamento doppia (quindi anche col contante), che verrebbe meno nella nuova proposta di legge.

Prova a stemperare gli animi Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera, che definisce la proposta “una che, come molte altre, è in discussione alla Camera e che ha la finalità di tutelare i proprietari e i condomini onesti.” Il deputato bolognese chiede un confronto con “tutti i soggetti in grado di costruire una posizione di buon senso, senza la quale Fratelli d’Italia ritiene che non potrà proseguire il suo iter”.

Il senatore di Forza Italia Roberto Russo, responsabile casa, ha annunciato la volontà del suo partito di presentare a gennaio una proposta di riforma sulla disciplina dei condomini con “meno burocrazia, regole certe e moderne, amministrazioni più efficienti e responsabili”. Anche Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, sottolinea che la riforma “non deve trasformarsi in un ulteriore appesantimento burocratico per cittadini e amministratori”.

Dall’opposizione, Giuseppe Conte su Facebook ha definito ironicamente “brillante” la proposta del partito di governo soffermandosi sulla richiesta della laurea obbligatoria per gli amministratori. “Non basta che abbiano fatto formazione e vantino esperienza, vogliono che siano laureati” dice il leader dei 5 Stelle “Ma allora chiediamo la laurea anche per i politici, per chi va in Parlamento, per i presidenti del Consiglio?”. Il PD, attraverso il capogruppo dem della commissione Bilancio della Camera Ubaldo Pagano, dice di condividere le preoccupazioni e rincara la dose: “Come sempre all’interno della maggioranza ci sono grossi problemi. Questa legge è grave perché saranno chiamati a pagare i condomini solventi per coloro che non lo faranno”. Anche la senatrice dem Simona Malpezzi attacca la maggioranza di governo, e dice: “Loro alla casa ci pensano prevedendo in un ddl di FdI una stangata pesante per chi è in regola con le normative condominiali”.

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