Consiglio Ue fermo sul Mercosur, la protesta dei trattori infiamma Bruxelles. Meloni rassicura Lula. “Ma risposte agli agricoltori”
Disordini e scontri durante la marcia attraverso le strade di Bruxelles di migliaia di agricoltori venuti da tutta Europa per protestare contro le politiche europee, a iniziare dalla Politica agricola europea. Proprio mentre il Consiglio Ue discute anche l’accordo di libero scambio previsto tra l’Unione e i cinque paesi attivi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia), che eliminerebbe progressivamente i dazi su quasi tutti i beni scambiati tra i due blocchi nei prossimi 15 anni. Discute, ma senza trovare un accordo, almeno nel primo giorno di Consiglio. L’Ue spera ancora nell’intesa entro sabato. La presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen ribadisce che è “di enorme importanza” dare il via libera. Ma la Francia frena e l’Italia la segue. Gli agricoltori che protestano vogliono maggiori garanzie, anche rispetto a quelle contenute nel testo approvato dall’Europarlamento. L’Italia aveva già manifestato l’intenzione di non firmare subito (e lo ha ribadito nelle ultime ore), ascoltando anche le istanze di Coldiretti che, a Bruxelles, manifesta anche contro i tagli previsti con la nuova Pac. Sarebbero circa 8mila i manifestanti (e un migliaio i trattori) che hanno dato partecipato alle protese nel quartiere europeo.
Patate, uova e pietre contro le recinzioni della polizia
Dalle prime ore del mattino, decine di trattori si sono riversati per le strade, ma è partito alle 12.30 il corteo che dal quartiere della stazione Gare du Nord di Bruxelles – all’incrocio tra Boulevard Albert II e Boulevard Jardin Botanique – si è chiuso nei pressi della stazione della metropolitana Arts-Loi nel pomeriggio. Alla manifestazione, guidata dal Copa-Cogeca, l’unione delle due principali organizzazioni agricole europee, hanno preso parte anche Coldiretti e Cia-Agricoltori Italiani. Poco dopo la partenza, però, la manifestazione è degenerata in violenze nei pressi del Parlamento europeo. Oltre un centinaio i manifestanti adunati a Place du Luxembourg, decine i trattori parcheggiati nell’area. La polizia è intervenuta inizialmente con l’uso di idranti per disperdere i manifestanti, per poi avanzare lanciando fumogeni. I manifestanti hanno lanciato patate, barbabietole, uova, pietre, bottiglie e petardi. Le vetrate dell’edificio della Stazione Europa, che si affaccia sulla piazza, sono state danneggiate. Le forze dell’ordine sono arretrate lungo la recinzione di filo spinato installata per impedire l’accesso all’Eurocamera e alle abitazioni circostanti. Nella piazza sono stati appiccati diversi piccoli roghi ed è stato incendiato l’albero che domina lo spazio centrale, oltre ad alcuni copertoni.. Dopo diverse ore di tensione la polizia belga è riuscita a far sgomberare gli agricoltori da Place du Luxembourg. Una persona è rimasta ferita durante gli scontri per lo sgombero. Tra le sigle sindacali presenti nella piazza, la federazione nazionale dei sindacati degli agricoltori francese (Fnsea), la federazione dipartimentale dei sindacati degli agricoltori dell’Ile-de-France (Fdsea) e il sindacato agricolo dei giovani agricoltori, Jeunes agriculteurs (Cnja).
Una delegazione di agricoltori incontra la presidente della Commissione Ue
Nel frattempo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa hanno incontrato una prima delegazione dell’unione delle due grandi organizzazioni ombrello agricole europee Copa e Cogeca. Un incontro definito “proficuo e produttivo” lo hanno definito von der Leyen e Costa. “I nostri agricoltori hanno bisogno di affidabilità e supporto. E l’Europa – hanno aggiunto al termine dell’incontro – sarà sempre al loro fianco. Con un sostegno forte e duraturo nel bilancio dell’Ue. Aiuti mirati per le piccole aziende agricole a conduzione familiare e per i giovani agricoltori. E una semplificazione per semplificare la vita quotidiana degli agricoltori”. Ma la tensione è alta. Il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo accusa: “Possiamo essere felici di un’Europa che sottrae 90 miliardi ai contadini per darli alla Germania, per costruire nuovi carri armati e per finanziare la riconversione industriale?”. Così si è rivolto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore, un terzo del totale” è l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini.
Mercosur al palo. E Meloni rassicura Lula
Nel frattempo, nulla di fatto rispetto agli ultimi giorni sul fronte Mercosur. Nonostante le parole della presidente della Commissione Ue: “È di enorme importanza il via libera. Svolge un ruolo centrale nei nostri accordi commerciali”. In una nota di Palazzo Chigi, Roma ribadisce: “Il Governo italiano è pronto a sottoscrivere l’intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione europea e possono essere definite in tempi brevi”. E il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, in una conferenza stampa racconta di una conversazione avuta con la premier Meloni: “Mi ha spiegato che non è contraria all’accordo, ma che sta solo vivendo un certo imbarazzo politico a causa degli agricoltori italiani, ma che è sicura di riuscire a convincerli ad accettare l’accordo”. Tra i maggiori sostenitori di un accordo il premier spagnolo, Pedro Sanchez, secondo cui “sarebbe molto frustrante se l’Europa non riuscisse a raggiungere un accordo con il Mercosur dopo essere riuscita ad approvare nel Parlamento europeo le clausole di salvaguardia per il settore primario europeo”. Ma, a mostrare che il tema sia caldo anche in Spagna, ci sono le parole di Andoni García, responsabile organizzativo della Coag, la principale organizzazione professionale agricola della Spagna: “Tutti gli agricoltori europei, senza distinzioni, rifiutano l’accordo commerciale tra Ue e Mercosur che, se dovesse essere approvato, avrebbe conseguenze molto dure e inaccettabili per il settore in Europa”.