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Garlasco, ultimo atto dell’incidente probatorio su Sempio e il Dna. Stasi in aula a sorpresa

Nel corso dell'udienza gli esperti si confronteranno su quel Dna maschile estrapolato dalle unghie di due dita di Chiara Poggi, che per la perizia è compatibile con la linea maschile dei Sempio
Garlasco, ultimo atto dell’incidente probatorio su Sempio e il Dna. Stasi in aula a sorpresa
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L’incidente probatorio sul delitto di Garlasco arriva all’ultimo atto e nell’aula del Tribunale di Pavia si è presentato anche Alberto Stasi, condannato in via definitiva per il delitto di Chiara Poggi. Nel corso dell’udienza gli esperti si confronteranno soprattutto su quel Dna maschile estrapolato dalle unghie di due dita di una mano di Poggi che la consulenza della Procura di Pavia e della giudice per l’udienza preliminare, Denise Albani, ritengono compatibile con quello di Andrea Sempio, indagato in questa nuova inchiesta, o dei componenti della linea paterna della sua famiglia.

Dopo la discussione in incidente probatorio, quel che ne risulterà entrerà come prova in un eventuale processo che la Procura sembra intenzionata a chiedere. Albani scrive di una compatibilità “moderatamente forte” in un caso, e nell’altro di “moderata”.

La perizia, di per sé, nel suo linguaggio asettico è cauta: “Non si può dire” che Chiara Poggi – uccisa il 13 agosto 2007 e per il cui omicidio è stato condannato Stasi, ex fidanzato della ragazza – si sia difesa perché è impossibile “stabilire con rigore scientifico” se quelle tracce genetiche siano state “sotto o sopra” le unghie e se si tratti di Dna “diretto o mediato”.

Stasi è entrato coi suoi legali senza rilasciare dichiarazioni, in questo la possibilità gli è negata dallo stato di semilibertà. “Stasi è interessato a seguire l’udienza – ha spiegato l’avvocato Antonio De Rensis – e questo mi fa piacere”. Parlerà in aula? “Non lo sappiamo”, si è limitato ad aggiungere il legale.

“Credo che di processuale ormai ci sia poco in questa vicenda. È un enorme spettacolo mediatico in cui si gioca una partita in termini di comunicazione. I dati oggettivi sono quelli che sappiamo. con questi dati oggettivi prima o poi si dovranno confrontare i tribunali”, ha detto l’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia di Chiara Poggi.

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