Violenza sessuale e molestie sul lavoro, sentenza storica a Parma: regista e teatro condannati a pagare 100mila euro
Violenza sessuale e molestie su un palco teatrale e scatta il risarcimento da 100mila euro. Lo scorso novembre il Tribunale del Lavoro di Parma ha emesso una sentenza storica condannando un noto regista, e il teatro che lo ospitava, a risarcire i danni materiali a due studentesse che hanno frequentato un corso di alta formazione teatrale finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Sono Federica Ombrato e Veronica Stecchetti ad aver denunciato nel 2019 gli abusi subiti durante il corso tenutosi al Teatro Due di Parma, recandosi alla Casa delle donne sempre del capoluogo emiliano. Pratica poi presa in carica dai legali delle associazioni Differenza Donna e Amleta che hanno seguito il caso fino alla sentenza.
La condanna, infatti, prevede risarcimenti rispettivamente per la Ombrato di 25mila euro e per la Stecchetti di 85mila. Una sentenza in sede civile (si hanno 12 mesi per denunciare penalmente e si è quindi ricorsi al Tribunale del Lavoro ndr) che riconosce per la prima volta la molestia come discriminazione sul luogo di lavoro, ma anche danno e responsabilità del teatro come datore di lavoro nel prevenire atti considerati fuorilegge.
Se il nome del regista è oscurato nella sentenza – mentre in realtà sui social il notissimo e storico regista del Teatro Due viene citato apertamente – quello del spazio teatrale, il celebre Teatro Due di Parma è invece finito nell’occhio del ciclone. La Fondazione ha interrotto ogni rapporto formale con il regista chiamato in giudizio da tempo, ma delle associazione di tutela delle donne è stato chiesto che anche solo a titolo simbolico vi fossero le dimissioni del Cda. La direttrice della fondazione, Paola Donati, interpellata dalla Gazzetta di Parma ha dichiarato che non intende fare passi indietro.
“Il regista ha agito di nascosto, fuori dai luoghi del teatro e la prima denuncia in Procura è stata quella della Fondazione”, ha sostenuto il Cda parmense in un comunicato ufficiale lo scorso 5 dicembre. Insomma, a quanto puntualizzato dalla Fondazione Teatro Due, il celebre regista sarebbe già stato allontanato da tempo dal giro di produzioni e messe in scena del teatro, fin dal luglio del 2021, quando, spiegano sempre nel comunicato, la Fondazione ha ricevuto “una pec dai legali dello studio Lavoro Vivo (…) in cui veniva riferito di testimonianze concernenti le condotte del regista e si richiedeva un intervento urgentissimo”. Teatro Due ha fin dal luglio 2021 chiuso ogni legame con il regista in questione. Inoltre, la Fondazione continua a sostenere che molestie e violenze sono accadute “in contesti esterni ed estranei al teatro”. E ha annunciato che “farà appello contro la sentenza”.
Negli ultimi giorni la polemica è però riscoppiata in consiglio regionale, dove il consigliere di Fratelli d’Italia, Priamo Bocchi, ha chiesto ufficialmente la revoca dell’accreditamento – quindi dei contributi pubblici – al teatro di Parma. L’assessora Pd alla Cultura Gessica Allegni ha risposto che “la Regione farà verifiche. Attiveranno un procedimento destinato a verificare la sussistenza o meno delle cause di revoca”. Secondo l’opposizione, l’intervento è necessario: “Ci sono 40 testimonianze, si parla di un sistema radicato non episodico all’interno di questa Fondazione. Parliamo di gestione di fondi pubblici”, ha proseguito Bocchi aggiungendo che nel verbale della sentenza “sono riportate le testimonianze delle vittime e delle testimoni dalle quali si evince che una violenza sessuale commessa dal regista, per un rapporto non consensuale e imposto, ai danni di un’attrice, sarebbe avvenuta nel 1998. Altri episodi di violenze sarebbero avvenuti nel 2007 e nel 2014”, oltre a una teste “che lavorava nel teatro, almeno dal 2018, che era stata messa in guardia e le era stato detto di stare lontano dal regista per evitare situazioni spiacevoli”. Nelle scorse ore è stata di nuovo la Fondazione Teatro Due a promuovere un nuovo incontro pubblico giovedì 18 dicembre alle 19 per “fare alcune riflessioni attorno a quanto si sta dibattendo in questi giorni su procedimenti giudiziari e posizione del teatro”.