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Toyota Aygo X Hybrid, la prova de Il Fatto.it – Piccola e ibrida da primato – FOTO

Per la prima volta arriva nel segmento A, quello delle utilitarie cittadine, la tecnologia full hybrid. Ecco com'è e come va il gioiellino giapponese made in Europe
Toyota Aygo X Hybrid, la prova de Il Fatto.it – Piccola e ibrida da primato – FOTO
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Guidare oggi la Toyota Aygo X Hybrid sulle colline intorno a Firenze ha un valore che va oltre il semplice test drive. Proprio qui, nel 2012, Toyota presentava la prima Yaris ibrida al mercato italiano, aprendo una strada che allora sembrava di nicchia. Tredici anni dopo, su queste stesse strade, il cerchio si chiude: Aygo X diventa la prima full hybrid del segmento A e porta a compimento un traguardo simbolico, con l’intera gamma del costruttore giapponese ora elettrificata al 100%.

Nel traffico fiorentino e nei saliscendi appena fuori città, la Aygo X Hybrid conferma la sua vocazione urbana. Le dimensioni compatte (è lunga 3,77 metri) restano uno dei suoi punti di forza, così come la posizione di guida leggermente rialzata, che aiuta nella visibilità e rende tutto più semplice tra parcheggi stretti e incroci affollati. Il design aggiornato, con il frontale ridisegnato e le nuove (vivaci) colorazioni, è riconoscibile ma senza eccessi: non bisogna stupire a tutti i costi.

Dentro, l’ambiente è essenziale ma curato. Lo spazio è sfruttato bene per quattro persone e il bagagliaio da 231 litri risponde alle esigenze quotidiane. Il nuovo schermo da 7 pollici rende l’abitacolo più moderno e i comandi sono intuitivi, in linea con l’approccio pratico di quest’auto.

La vera novità, come detto, è sotto il cofano. Aygo X adotta lo stesso powertrain della Toyota Yaris, nella versione da 116 cavalli, con emissioni di CO₂ di 85 g/km. I numeri raccontano un salto netto rispetto al passato: 0-100 km/h in 9,2 secondi, velocità massima di 172 km/h e consumi dichiarati fino a 27 km con un litro di benzina. Valori unici, che al volante, si traducono in una guida più sciolta, soprattutto quando si esce dal contesto urbano. E che soprattutto dovrebbero mettere in un certo imbarazzo la concorrenza, estera ma soprattutto italiana.

In città si viaggia spesso in elettrico, con partenze fluide e silenziose, mentre sui percorsi extraurbani la maggiore potenza permette di affrontare sorpassi e salite senza la sensazione di essere sempre al limite. Non diventa un’auto sportiva, attenzione, ma è chiaramente più pimpante rispetto alla Aygo delle origini. Sterzo leggero, raggio di sterzata ridotto e assetto orientato al comfort la rendono nondimeno facile da gestire anche nei percorsi più tortuosi.

I numeri raccontano bene il peso del modello in Italia. Dal 2005 a oggi sono state vendute 337 mila Aygo nel nostro Paese. Nel solo 2025, Aygo X ha raggiunto 24 mila unità, conquistando una quota del 14% nel segmento. Il 20% della produzione totale europea (77 mila vetture), inoltre, è finito sul mercato italiano. Un ruolo centrale anche per Toyota nel suo complesso: la filiale italiana chiuderà il 2025 con circa 130 mila auto vendute, pari a una quota di mercato vicina all’8%.

La gamma Aygo X Hybrid, infine, è articolata su quattro allestimenti. Si parte dalla versione Aygo X, proposta a 20.850 euro (che diventano 17.950 in caso di rottamazione) chiavi in mano, già completa nella dotazione di sicurezza e con il nuovo sistema ibrido di serie. Il livello Icon sale a 23.350 euro (20.400 con rottamazione), aggiungendo dettagli estetici e tecnologici più ricercati. La Premium, a 24.950 euro (22.400), punta su finiture più curate, infotainment evoluto e possibilità di tetto in tela. Al vertice si colloca la prestazionale GR SPORT, a 25.950 euro (23.400), riconoscibile per look specifico, cerchi da 18 pollici e assetto dedicato.

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