Traghetto italiano fermato in Francia: marinaio lettone accusato di spionaggio e del possesso di un potente malware
È una storia complessa quella partita dal traghetto italiano Fantastic. Una storia che collega Roma, Parigi, Mosca e Riga. Venerdì 12 dicembre circa 650 passeggeri hanno atteso un po’ prima di salire a bordo. Sulla nave, dalla capienza di più di duemila persone e di proprietà della compagnia genovese GNV, era in corso una delicata perquisizione. Fantastic era attraccato nel porto di Sète, nel Sud della Francia. Da un’esclusiva di Le Parisien, quotidiano della capitale francese, gli agenti della DGSI (servizi segreti francesi) hanno fermato due persone accusate di essere in possesso di un dispositivo dotato di malware RAT (“Remote Access Tool”). Il dispositivo avrebbe permesso di pilotare a distanza la Fantastic.
Tutto è partito dall’Italia. La GNV aveva informato i nostri servizi segreti e sarebbe stata l’Intelligence italiana a inviare un’informativa urgente ai colleghi francesi. Le spie sospette erano due: un ventenne lettone assunto recentemente e un cittadino bulgaro rilasciato dopo poco. Per il lettone, invece, sono scattati due giorni di fermo: è sospettato di avere “un collegamento con la Russia“. È stato condotto a Parigi dove la Procura ha formalizzato le accuse di “tentata intrusione nei sistemi informatici, detenzione immotivata di dispositivi progettati per interferire nei sistemi automatici di navigazione, associazione a delinquere per perseguire gli interessi di una potenza straniera” come si legge negli atti e come riportato dal Sole 24 ore. Mosca è da tempo ritenuta responsabile di quella che è stata definita “guerra ibrida” in tutta Europa. A inizio dicembre i militari francesi avevano abbattuto droni “sospetti” nei pressi della base nucleare di Île Longue.
Foto presa da: sito ufficiale GNV