Calcio

La Fifa ha distrutto la Coppa Intercontinentale: oggi si gioca la finale di un torneo storico che non interessa più a nessuno

Il paradosso di un torneo storico declassato a evento secondario mentre esiste già un Mondiale per Club con un campione in carica

Oggi alle ore 18 Psg e Flamengo si sfideranno allo stadio Ahmed bin Ali di Al Rayyan, in Qatar. Per cosa? Per alzare al cielo la Coppa Intercontinentale Fifa, anche se nel mondo del calcio globale quasi nessuno sa di questa partita e quasi nessuno la guarderà, esclusi ovviamente i tifosi francesi e brasiliani. Un trofeo storico, nato nel 1960 per decretare il miglior club del pianeta, che è stato progressivamente ridotto a un evento secondario. La maggior parte della colpa è da attribuire proprio alla Fifa, che su questo torneo – per dirla in modo poco ortodosso – ha combinato un gran casino.

Attualmente infatti esiste già una squadra di club campione del mondo in carica: è il Chelsea, che ha vinto a luglio la prima edizione del Mondiale per Club battendo in finale proprio il Psg. Il padrone del pallone, Gianni Infantino, ha voluto fortemente questo torneo extra-large con cadenza quadriennale. Una vera e propria Coppa del mondo, come quella tradizionale per le Nazionali. L’evento ha provocato polemiche per il continuo aumento delle partite giocate e per la consueta mania di gigantismo del presidente della Fifa, che per aumentare il suo potere strizza l’occhio alle federazioni periferiche del calcio mondiale. Al netto di tutto, però, questa novità (magari con qualche aggiustamento) può anche avere senso. È invece un controsenso gigantesco aver ripristinato, al fianco del nuovo Mondiale per Club quadriennale, la vecchia Coppa Intercontinentale con cadenza annuale.

Un vantaggio certo del nuovo format partito nel 2025 è infatti quello di concentrare tutto in una sola estate, decretando un club campione del mondo per i 4 anni successivi. Così invece ci saranno di fatto due squadre “campioni” in coabitazione. Il Chelsea lo rimarrà fino al 2028, mentre ogni anno sarà affiancato da qualcuno: in questo caso, una tra Psg e Flamengo. Ma in questo modo la Coppa Intercontinentale, che già aveva perso molto appeal nel nuovo millennio, diventa un trofeo svuotato del suo significato originale. Serviva appunto per mettere a confronto la vincitrice della Coppa dei Campioni (poi Champions League) e della Copa Libertadores. Poi, dal 2005, fu presa in mano dalla Fifa e trasformata nella Coppa del mondo per club FIFA, torneo allargato ai sei club vincitori dei tornei continentali delle sei confederazioni calcistiche.

Proprio con questo passaggio la competizione ha perso progressivamente interesse e appeal, fino alla trasformazione di questa estate. Nel frattempo però Infantino ha deciso di reintrodurre la defunta Coppa Intercontinentale, già a partire dalla passata stagione, chiamandola Coppa Intercontinentale FIFA. La prima edizione è stata vinta dal Real Madrid e – esattamente come questa – non se l’è filata nessuno. Quest’anno il Flamengo è arrivato in finale battendo prima i messicani del Cruz Azul e poi gli egiziani del Pyramids Fc, che avevano sconfitto nei preliminari Auckland City e poi ai quarti i sauditi dell’Al Ahli Sc. Il Psg invece è qualificato di diritto alla finale e si gioca tutto in una partita. Un format scadente, per giustificare la presenza di tutti ma arrivare comunque a una sfida conclusiva tra Europa e Sud America. Si gioca oggi alle 18 (in Italia la diretta è su Dazn). Se vince il Psg, diventa campione dopo aver perso la finale contro il Chelsea campione. Un paradosso straordinario.