
Maurizio Rossi, patron dell'emittente ed ex senatore, aveva lamentato di essere stato messo fuori. Stoccata della prima cittadina: "Faccio un augurio a me stessa: che durante la mia amministrazione nessun editore sia coinvolto in procedimenti per finanziamento illecito ai partiti”. Il riferimento è alle inchieste in cui era rimasto impelagato l'imprenditore (insieme all'ex governatore)
La sindaca di Genova Silvia Salis risponde a Primocanale, emittente feudo del fu totismo, che nei giorni scorsi aveva denunciato il taglio della comunicazione istituzionale da parte della nuova giunta di centrosinistra: “Nessuna esclusione o discriminazione, semmai la necessità di applicare pienamente i principi di imparzialità, rotazione e pluralismo, più di quanto è stato fatto […]
La sindaca di Genova Silvia Salis risponde a Primocanale, emittente feudo del fu totismo, che nei giorni scorsi aveva denunciato il taglio della comunicazione istituzionale da parte della nuova giunta di centrosinistra: “Nessuna esclusione o discriminazione, semmai la necessità di applicare pienamente i principi di imparzialità, rotazione e pluralismo, più di quanto è stato fatto nel recente passato. Faccio un augurio a me stessa: che durante la mia amministrazione nessun editore sia coinvolto in procedimenti per finanziamento illecito ai partiti”.
La polemica era nata da una lettera aperta dell’editore, l’ex senatore montiano Maurizio Rossi, secondo cui Salis avrebbe indebitamente escluso la sua rete senza ragioni apparenti, lamentando che la motivazione potesse essere la linea editoriale sgradita. Rossi era stato coinvolto nello scandalo Toti per i presunti finanziamenti illeciti di Esselunga, mascherati da spot televisivi. L’accusa di corruzione nei suoi confronti è poi caduta, mentre per quella di finanziamento illecito ha ottenuto la messa alla prova.
Le contestazioni dell’imprenditore sono state poi riprese dalla parlamentare e consigliera totiana Ilaria Cavo, che ha presentato un’interrogazione, a cui la sindaca di Genova ha risposto ieri: “Le accuse di mancata trasparenza o di deliberata esclusione dal piano comunicativo istituzionale sono del tutto prive di fondamento e smentite dalla realtà dei fatti e dall’evidenza dei numeri”. Dall’insediamento della nuova giunta a Primocanale sono andati solo 3mila euro. Briciole rispetto ai fasti di quando governava il centrodestra. Ma questo, secondo Salis, ha una spiegazione. Nei primissimi mesi del 2025, l’emittente aveva incamerato dal Comune 115mila euro: “Dopo che nel 2023 erano stati stanziati 28mila euro, nel 2024 la cifra è salita esponenzialmente ed è arrivata a 175.375. Di questi, solo poco più di 51mila euro sono stati stanziati prima del 7 maggio: poi sappiamo tutti bene che cosa è accaduto, politicamente e non solo, in questa regione”.
Il riferimento è all’arresto dell’ex governatore ligure Giovanni Toti, indagato per corruzione e finanziamento illecito, reati per i quali accuse per cui ha in seguito patteggiato: “Parliamo di cifre notevolissime – argomenta ancora Salis – che superano di gran lunga gli obblighi normativi legati alla comunicazione istituzionale, e che sono sostanzialmente il doppio di quanto erogato al principale competitor. Per fare un paragone, il Comune di Genova ha erogato all’emittente Telenord 92.329 euro nel 2024 e 48.322 euro nel primo semestre 2025”.
Numeri che, precisa la prima cittadina, sono al netto delle risorse investite dalla partecipate. La lettera di protesta di Rossi è stata inviata alcuni giorni fa a tutto lo spettro politico ligure, fra cui tanti esponenti politici che, prima, dopo e durante l’inchiesta su Toti, hanno continuato a essere ospiti di Primocanale.