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La cometa 3I/ATLAS si avvicina alla Terra e ora è verde, l’anomalia dell’anti-coda stabile da 5 mesi

L'agenzia spaziale statunitense ha reso noto che il passaggio ravvicinato alla Terra avverrà il 19 dicembre a una distanza di circa 170 milioni di miglia, quasi il doppio della distanza media tra la Terra e il Sole
La cometa 3I/ATLAS si avvicina alla Terra e ora è verde, l’anomalia dell’anti-coda stabile da 5 mesi
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La Nasa lo ha già detto più volte: è solo una cometa. Ma l’oggetto interstellare 3I/ATLAS ha anomalie, perfettamente spiegabili scientificamente, che hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo. Tra poco raggiungerà il suo massimo avvicinamento alla Terra. L’agenzia spaziale statunitense ha reso noto che il passaggio ravvicinato alla Terra avverrà il 19 dicembre a una distanza di circa 170 milioni di miglia, quasi il doppio della distanza media tra la Terra e il Sole. Secondo l’Agenzia spaziale europea (ESA), la cometa non si avvicinerà a meno di circa 1,8 unità astronomiche dal nostro pianeta, equivalenti a circa 270 milioni di chilometri. L’evento quindi non rappresenta alcun rischio per la Terra o per gli altri pianeti del Sistema solare.

Scoperta il 1 luglio dai telescopi ATLAS in Cile, 3I/ATLAS è il terzo oggetto interstellare mai osservato mentre attraversa il Sistema solare, dopo 1I/‘Oumuamua nel 2017 e la cometa 2I/Borisov nel 2019. La Nasa continuerà a monitorare il corpo celeste lungo il suo viaggio, che lo porterà a superare l’orbita di Giove nella primavera del 2026, prima di lasciare definitivamente il nostro sistema planetario. Il passaggio ravvicinato potrà essere seguito anche dal pubblico: il Virtual Telescope Project trasmetterà una diretta streaming a partire dalle 5.00 del mattino (ora italiana) del 19 dicembre, guidata dall’astronomo Gianluca Masi.

Già alla fine di novembre, osservatori dotati di telescopi sufficientemente potenti avevano potuto vedere 3I/ATLAS riemergere dopo il passaggio dietro il Sole, mostrando una caratteristica colorazione verde come informa l’Infn. Il 26 novembre 2025, nell’ambito dell’iniziativa di divulgazione scientifica Shadow the Scientists, cone informa INAF; astronomi e studenti di tutto il mondo hanno osservato la cometa utilizzando lo spettrografo multi-oggetto GMOS del telescopio Gemini Nord, situato a Maunakea, alle Hawaii.

Un ulteriore elemento di interesse riguarda la cosiddetta anti-coda. In un recente articolo pubblicato sul blog Medium, il professor Avi Loeb, docente di Astronomia all’Università di Harvard, sottolinea come questa prominente struttura che sembra puntare verso il Sole sia insolita per una cometa. Secondo Loeb, non si tratterebbe di un semplice effetto prospettico, comune in molte comete, ma di un vero e proprio getto fisico. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’anti-coda è un’illusione ottica dovuta alla geometria della coda di polveri e alla posizione relativa di Terra e Sole, come osservato anche in comete celebri quali la C/2023 A3.

Nel caso di 3I/ATLAS, l’anti-coda è visibile sin dalla fine di luglio, quando l’oggetto fu osservato dal Telescopio Spaziale Hubble mentre si avvicinava al Sole da una distanza geocentrica di circa 2,98 unità astronomiche. La struttura è rimasta evidente nelle centinaia di immagini raccolte durante l’avvicinamento alla Terra ed è stata recentemente immortalata anche dall’astrofilo tailandese Teerasak Thaluang con un telescopio da 26 centimetri. L’ultimo scatto citato da Loeb risale alle 21.30 UTC di sabato 13 dicembre, quando la cometa si trovava a circa 270 milioni di chilometri dalla Terra, confermando che l’anti-coda è rimasta stabile per circa cinque mesi, durante un avvicinamento che ha coperto mezzo miliardo di chilometri.

Credit: NASA’s Hubble Space Telescope

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