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Pierina Paganelli, la nipote in Aula e le incongruenze sugli orari: l’alibi per madre e zio è granitico?

A mio avviso i molti “non ricordo” stridono con la precisione matematica dell’orario fornito dalla giovane quando fu sentita all'inizio
Pierina Paganelli, la nipote in Aula e le incongruenze sugli orari: l’alibi per madre e zio è granitico?
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Lunedì si è tenuta la sesta udienza del processo che vede imputato Louis Dassilva per l’omicidio di Pierina Paganelli, la settantottenne trovata cadavere nel sottoscala del condominio in cui abitava a Rimini la mattina del 4 ottobre del 2023. Un’udienza di particolare rilevanza perché in aula ha deposto una testimone cruciale ossia la giovane Giorgia Saponi, nipote della vittima e figlia di Manuela Bianchi e Giuliano Saponi.

La ragazza, oggi maggiorenne e che all’epoca dei fatti aveva sedici anni, sentita a sommarie informazioni testimoniali il 6 ottobre 2023 nell’immediatezza del ritrovamento del cadavere della nonna, aveva dichiarato agli inquirenti che la sera dell’omicidio si trovava a casa sua con la madre Manuela e lo zio Loris Bianchi che cenò con loro per seguire in streaming l’adunanza dei testimoni di Geova alla quale Pierina aveva partecipato in presenza. Il padre della ragazza, nonché marito di Manuela, in quel periodo si trovava ancora ricoverato in ospedale in seguito al grave trauma riportato in quello che oggi si ipotizza non sia stato un incidente ma un agguato da parte dello stesso assassino di Pierina mentre Giorgia Saponi non aveva accompagnato come di consueto la nonna all’adunanza perché indisposta.

La giovane in quella occasione aveva raccontato con dovizia di particolari che l’adunanza era cominciata alle 20 ed era terminata alle 21.45, tutti elementi riscontrati dagli investigatori che avevano appurato l’effettiva durata dell’evento e le tempistiche che coincidevano perfettamente con il rientro della vittima in auto presso il garage della propria abitazione dove poi purtroppo ebbe ad incontrare il suo carnefice.

L’unico punto che aveva inizialmente destato qualche allarme in chi indagava sulla morte della pensionata era l’orario fornito dalla nipote circa l’allontanamento dello zio dalla loro abitazione in quanto la ragazza aveva dichiarato che Loris Bianchi aveva lasciato l’appartamento intorno alle 22.05 ovvero qualche manciata di minuti prima dell’orario della morte di Pierina avvenuto alle 22.13.

Giorgia Saponi a sommarie informazioni testimoniali si era detta certa di quel particolare perché lo aveva chiaramente visto sull’orologio presente sulla parete del soggiorno ma in seguito aveva ritrattato dicendo che probabilmente si era confusa perché Manuela Bianchi aveva fornito agli inquirenti alcune foto scattate con il cellulare e recanti l’orario delle 22.45/22.50 che ritraevano Loris Bianchi steso sul pavimento della loro abitazione supino e con le braccia aperte nell’atto di giocare con il loro cane che però, ad onor del vero, non è mai presente negli scatti.

In tribunale la giovane ha confermato la seconda versione e nell’udienza durata circa quattro ore ha risposto sia alle domande del pubblico ministero che a quelle degli avvocati di Dassilva. In particolare questi ultimi hanno insistito su alcuni punti e hanno chiesto alla ragazza come avesse passato la serata con la madre e con lo zio e cosa in concreto avessero fatto e di cosa avessero parlato dopo aver assistito all’incontro di preghiera e fino alle 23, ora in cui, stando alla seconda versione fornita dalla ragazza, lo zio sarebbe effettivamente andato via. A queste domande la giovane avrebbe risposto più volte che non ricorda.

A mio avviso i molti “non ricordo” stridono con la precisione matematica dell’orario fornito dalla giovane quando fu sentita nella sit e disse di aver visto che le lancette dell’orologio da parete di quel 3 ottobre del 2023 segnavano le 22.05. Un dubbio che non appartiene solo alla sottoscritta ma che è stato sollevato, fra gli altri, anche dall’ex Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano Antonio Leonardo Tanga per il quale la ritrattazione di una versione fornita dopo qualche giorno dal delitto e che appariva assolutamente genuina è senza dubbio un elemento poco convincente.

Alla luce di questi elementi si può affermare con certezza che Giorgia Saponi abbia confermato in modo granitico l’alibi di Loris e Manuela Bianchi? Le prossime tappe del processo per la morte della povera Pierina saranno determinanti per capire se la colpevolezza dell’unico indagato Louis Dassilva verrà provata ogni oltre ragionevole dubbio o se potranno emergere altri scenari.

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