
Stessa decisione anche per Ferrero, presidente della Juventus. Archiviazione per Lapo, Ginevra e per il notaio svizzero Urs Robert von Gruenigen
C’è un altro guaio per John Elkann. Mentre l’iter per la cessione dei quotidiani del gruppo Gedi entra nel vivo e nei giorni in cui il presidente di Stellantis ha rifiutato l’offerta per la Juventus, il gip di Torino, Antonio Borretta, ha ordinato per lui l’impostazione coatta con l’accusa di dichiarazione infedele. Una decisione che […]
C’è un altro guaio per John Elkann. Mentre l’iter per la cessione dei quotidiani del gruppo Gedi entra nel vivo e nei giorni in cui il presidente di Stellantis ha rifiutato l’offerta per la Juventus, il gip di Torino, Antonio Borretta, ha ordinato per lui l’impostazione coatta con l’accusa di dichiarazione infedele. Una decisione che ha avuto già effetti nel procedimento sulla messa alla prova, visto che la gup Giovanna De Maria ha rinviato all’’11 febbraio 2026 l’udienza per decidere se dare o meno il via libera agli undici mesi di Elkann come tutor tra gli allievi delle scuole salesiane.
La questione riguarda sempre l’eredità della nonna di Elkann, Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli. Da una parte il presidente di Stellantis ha versato all’Agenzia delle Entrate 183 milioni di euro per ottenere il parere favorevole della procura alla messa alla prova e chiudere così il procedimento per truffa ai danni dello Stato, in relazione alle imposte e alla tassa di successione non pagate sul un patrimonio della nonna. Dall’altra parte, la procura ha chiesto per John Elkann, per i suoi fratelli Lapo e Ginevra, per il commercialista Gianluca Ferrero e per il notaio svizzero Urs Robert von Gruenigen, l’archiviazione di un altro procedimento in cui si contesta l’infedele dichiarazione dei redditi della vedova Agnelli, relative al 2018 e ai primi tre mesi del 2019 (Donna Marella era deceduta il 28 febbraio di quell’anno).
Il gip Borretta, però, ha archiviato le posizioni di quasi tutti gli indagati, tranne quella di Elkann e di Ferrero: per il proprietario e per il presidente della Juventus, dunque, la procura dovrà formulare richiesta di rinvio a giudizio. “Pur esprimendo la nostra soddisfazione per le archiviazioni disposte dal gip Borretta, la sua decisione di imporre al pm di formulare l’imputazione per John Elkann e Gian Luca Ferrero è difficile da comprendere, perchè in contrasto con le richieste dei Pubblici Ministeri, che erano solide e ben argomentate per tutti i nostri assistiti”, dicono i legali del presidente Stellantis, annunciando ricorso in Cassazione contro la decisione del gip, eccependone “l’ambormità“.
Il dubbio riguarda l’altro procedimento: il fatto che Elkann vada a processo con l’accusa di dichiarazioni infedeli, precluderà al presidente di Stellantis di ottenere la messa alla prova? Chiamata a rispondere a questa domanda, la gup De Maria ha preso tempo, rinviando tutto al 2026. “La decisione del gip Borretta a nostro avviso non vincola il GIP di Maria che deve decidere sulla nostra istanza di Map”, dicono sempre i legali di Elknann, spiegando di aver presentato una memoria in questo senso. “Nel merito – proseguono i legali – per noi questi tecnicismi processuali non cambiano nulla: ribadiamo la nostra ferma convinzione che le accuse mosse a John Elkann siano prive di qualsiasi fondamento e riaffermiamo la forte convinzione che egli abbia sempre agito correttamente e nel pieno rispetto della legge. La scelta di John Elkann di aderire a un accordo non implica alcuna ammissione di responsabilità ed è stata infatti ispirata solo dalla volontà di chiudere rapidamente una vicenda personale molto dolorosa, tanto più dopo aver definito con l’Agenzia delle Entrate ogni possibile controversia attinente i tributi potenzialmente gravanti sui fratelli Elkann in qualità di eredi di Donna Marella Agnelli”.