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Cos’è l’urbex, la pratica di esplorare luoghi abbandonati che ha preso piede (pericolosamente) anche tra i giovani

Edifici instabili, crolli improvvisi, scale pericolanti, pavimenti marci, vetri rotti e materiali arrugginiti: i rischi per chi si avventura sono tanti
Cos’è l’urbex, la pratica di esplorare luoghi abbandonati che ha preso piede (pericolosamente) anche tra i giovani
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Case abbandonate, ex discoteche, ex fabbriche. Tutti luoghi suggestivi che negli ultimi anni stanno ricevendo sempre più attenzioni da parte di fotografi e appassionati: molti appartengono al mondo urbex, il termine inglese derivante da urban exploration (esplorazione urbana). Indica l’attività di visitare posti lasciati in stato di abbandono, siano questi case private o edifici pubblici come scuole, cinema o discoteche.

Chi pratica urbex lo fa soprattutto per interesse storico, curiosità, fotografia o per documentare spazi dimenticati dal tempo. L’obiettivo principale non è il vandalismo, ma l’osservazione e la testimonianza di luoghi lasciati all’abbandono, seguendo il principio non scritto di “non prendere nulla e non lasciare nulla”. L’esplorazione urbana abbraccia diversi ambiti. La fotografia, la storia, il turismo, l’economia, la geografia. In un certo senso, anche l’identità con il proprio territorio.

L’urbex, la nuova moda dei giovani

L’urbex sta negli ultimi anni spopolando anche tra i giovani per una combinazione di fattori culturali, sociali e personali. Da un lato c’è il desiderio di esplorazione e di avventura, la voglia di uscire dagli spazi controllati e ripetitivi della vita quotidiana. I luoghi abbandonati trasmettono un senso di mistero e di libertà, oltre a permettere di vivere esperienze percepite come autentiche e fuori dall’ordinario.

Un altro elemento importante è l’influenza dei social media: fotografie e video di edifici decadenti, con atmosfere suggestive, attirano molta attenzione e diventano un modo per esprimere creatività e costruire un’identità personale. Inoltre, l’urbex consente di sentirsi parte di una comunità con regole proprie e valori condivisi, come il rispetto dei luoghi e il rifiuto del vandalismo.

Ma un aspetto importantissimo dell’urbex è la valutazione del rischio, inevitabile in luoghi abbandonati. Rischi di ogni genere. I più immediati sono quelli fisici: edifici instabili, crolli improvvisi, scale pericolanti, pavimenti marci, vetri rotti e materiali arrugginiti possono causare ferite e cadute improvvise da tetti instabili. Esistono anche rischi per la salute, dovuti all’inalazione di polveri nocive, muffe, amianto o sostanze chimiche presenti negli edifici dismessi. Ecco perché è per praticare l’urbex non bisogna mai essere sprovveduti: servono scarpe antinfortunistiche, caschetti e mascherine.

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