
L'attivista iraniana è stata arrestata insieme ad altri attivisti durante una cerimonia a Mashhad, nel Nord-Est dell'Iran. L'attivista sta scontando una pena per accuse di sicurezza nazionale dal regime iraniano
L’avvocata e attivista iraniana Narges Mohammadi, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2023, è stata arrestata – di nuovo – durante una cerimonia pubblica e portata in una località sconosciuta. Oltre a lei, sono stati arrestati molti altri attivisti, tra cui Sepideh Gholian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi e Alieh Motalebzadeh. L’arresto è avvenuto […]
L’avvocata e attivista iraniana Narges Mohammadi, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2023, è stata arrestata – di nuovo – durante una cerimonia pubblica e portata in una località sconosciuta. Oltre a lei, sono stati arrestati molti altri attivisti, tra cui Sepideh Gholian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi e Alieh Motalebzadeh. L’arresto è avvenuto a Mashhad, città situata nel Nord-Est dell’Iran. A renderlo noto sono stati alcuni gruppi per i diritti umani, inclusa la Fondazione Narges Mohammadi.
L’arresto avviene dopo mesi di pressione a Mohammadi da parte delle autorità iraniane: nei mesi scorsi, l’attivista ha dichiarato di aver subìto anche pedinamenti e minacce di morte. Oggi Mohammadi sta scontando una pena detentiva di 13 anni e nove mesi al carcere di Evin a Teheran per le accuse di sicurezza nazionale, ma ultimamente era stata congedata per motivi di salute.
Prima di essere arrestata dagli agenti di sicurezza e di polizia, Mohammadi stava partecipando a una cerimonia per il lutto dell’avvocato e dissidente politico Khosrow Alikordi, la cui morte in circostanze sospette nel suo ufficio a Mashad ha generato indignazione nell’opinione pubblica iraniana.
I suoi sostenitori da mesi avvertivano che Mohammadi rischiava di essere rimessa in prigione. Sebbene dovesse durare solo tre settimane, il periodo di libertà di Mohammadi si era poi prolungato, forse per le pressioni sul governo dell’Iran degli attivisti e delle potenze occidentali. Era libera anche durante la guerra di 12 giorni tra Iran e Israele nel mese di giugno. Mohammadi ha continuato la sua attività di attivista con proteste pubbliche e apparizioni sui media internazionali, arrivando persino a manifestare davanti al famigerato carcere di Evin a Teheran, dove era stata detenuta.
La vincitrice del premio Nobel ha più volte accusato il regime iraniano di reprimere il dissenso di attivisti, giornalisti e critici, specialmente dopo il cessate il fuoco con Israele. A confermare la notizia dell’arresto è stato anche Javad Alikordi, fratello di Khosrow Alikordi, riferendo inoltre che degli agenti in borghese hanno picchiato le persone arrestate prima di portarle via.
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