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Wall Street Journal: “Nuovo piano Usa sulla ricostruzione dell’Ucraina. È scontro con l’Ue su asset e gas russi”

Il programma, riferisce il quotidiano, prevede che le società finanziarie statunitensi e altre imprese possano utilizzare circa 200 miliardi di dollari di beni di Mosca congelati per progetti in Ucraina, quando Bruxelles punta a usarli per continuare a difendere Kiev
Wall Street Journal: “Nuovo piano Usa sulla ricostruzione dell’Ucraina. È scontro con l’Ue su asset e gas russi”
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Washington ha presentato a Bruxelles un piano per la ricostruzione dell’Ucraina che contribuisce ad allontanare ulteriormente le posizioni di Stati Uniti e Unione europea. Nelle ultime settimane, afferma il Wall Street Journal, l’amministrazione Trump ha consegnato ai funzionari di Bruxelles una serie di documenti, ognuno di una sola pagina, in cui espone la propria visione per la ricostruzione del Paese invaso dalla Russia nel 2022 e il reinserimento di Mosca nell’economia globale. Le proposte, riferisce il quotidiano statunitense, hanno scatenato una dura battaglia al tavolo dei negoziati.

Il programma è stato illustrato in appendici agli attuali progetti di pace, non pubblici, ma descritti al quotidiano statunitense da funzionari americani ed europei. I documenti dettagliano piani per far sì che le società finanziarie statunitensi e altre imprese possano utilizzare circa 200 miliardi di dollari di asset russi congelati per progetti in Ucraina. Un progetto in apparenza diverso da quello previsto nel piano dei 28 punti elaborato da Usa e Russia a fine novembre. Al punto 14 quel documento prevedeva che “100 miliardi di dollari dei fondi russi congelati saranno investiti in uno sforzo guidato dagli Stati Uniti per ricostruire e investire in Ucraina. Gli Stati Uniti riceveranno il 50% dei profitti da questa impresa. L’Europa corrisponderà questo contributo di 100 miliardi di dollari per aumentare gli investimenti disponibili per ricostruire l’Ucraina. I fondi europei congelati saranno sbloccati. Il resto dei fondi russi congelati sarà investito in un veicolo di investimento separato Usa-Russia che perseguirà progetti congiunti Stati Uniti-Russia in aree da definire”.

Uno dei documenti parla di un enorme nuovo centro dati alimentato da una centrale nucleare attualmente occupata dalle truppe russe, quella di Zaporizhzhia. Un’altra appendice presenta la visione generale americana per reintegrare l’economia russa in quella globale, con investimenti delle aziende statunitensi in settori strategici, dall’estrazione di terre rare alla perforazione di petrolio nell’Artico, contribuendo a ristabilire i flussi energetici russi verso l’Europa occidentale e il resto del mondo. Anche qui sembra esserci una discrepanza tra il piano dei 28 punti e il nuovo progetto: l’amministrazione Trump si è già accaparrata le terre rare ucraine con l’accordo firmato il 30 aprile a Washington, quindi in questo caso si parlerebbe dei giacimenti che si trovano nei territori contesi o già conquistati dalla Russia. La “perforazione di petrolio nell’Artico”, poi, è uno degli obiettivi della corsa che gli Usa stanno conducendo nell’area contro Mosco.

Alcuni funzionari europei che hanno visto i documenti hanno detto di non essere sicuri se prendere sul serio alcune delle proposte. Uno di loro le ha paragonate alla visione di Trump di costruire uno sviluppo in stile Riviera a Gaza. Un altro, riferendosi agli accordi energetici proposti tra Usa e Russia, ha detto che si tratta di una versione economica della conferenza del 1945, in cui i vincitori della Seconda Guerra Mondiale si divisero l’Europa: “È come Yalta“, ha detto.

L’Europa, che dal 2022 cerca di ridurre la propria dipendenza dal gas russo per indebolire le risorse del Cremlino e diminuire la propria vulnerabilità verso un rivale strategico, è riluttante a riprendere gli acquisti di energia da un Paese che considera la sua più grande minaccia alla sicurezza. I funzionari europei vogliono utilizzare gli stessi fondi russi congelati detenuti nelle istituzioni europee per concedere un prestito al governo ucraino, ormai a corto di liquidità, così che possa acquistare le armi necessarie per difendersi e continuare a operare mentre le casse si svuotano. L’Ue nutre timori anche sotto il profilo strategico: i funzionari temono che l’approccio statunitense conceda alla Russia una pausa necessaria per rilanciare la propria economia e rafforzarsi militarmente.

Una nuova valutazione di un’agenzia di intelligence occidentale, esaminata dal Journal, ha rilevato che la Russia è tecnicamente in recessione da sei mesi e che le difficoltà di gestire un’economia di guerra mentre tenta di controllare i prezzi rappresentano un rischio sistemico per il settore bancario. I funzionari statunitensi coinvolti nelle trattative affermano che l’approccio europeo esaurirebbe rapidamente i fondi congelati. Washington, invece, prevede di coinvolgere dirigenti di Wall Street e miliardari del private equity per investire il denaro e aumentare la quantità disponibile. Un funzionario ha dichiarato che sotto gestione americana il fondo potrebbe arrivare a 800 miliardi di dollari.

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