Perché la morte di Ornella Vanoni ha avuto una risonanza tridimensionale
di Francesca Carone, docente
La morte di Ornella Vanoni ha avuto una risonanza tridimensionale: un’eco profonda ha ripercorso l’Italia intera con voci e testimonianze che ne hanno largamente intessuto doti, vizi, passioni, tenerezza, impulsività, eleganza, intelligenza, ironia, sensibilità, sensualità, intraprendenza, leggerezza, onestà. Alcune voci hanno colto aspetti contraddittori dell’artista; altre si sono limitate alla sua sensualità e bellezza vocale, altri hanno ricordato la sua libertà e la sua ironia… Altre ancora sono state suggestionate dall’”eterna ragazza”, a dispetto dei suoi 90 anni.
Ornella Vanoni è stata soprattutto una donna coraggiosa, autentica. Vera. Una donna che non ha mai abbandonato la “giovane ragazza” che è stata, portandola sempre con sé nel tempo, nel modo di essere e nella sua gioviale esuberanza. È stata sempre una donna di grande onestà. Non solo nel lavoro e nelle relazioni. Ma soprattutto nella consapevolezza di essere quello che era. Senza sconti. Senza retromarce. Senza falsità. Ornella Vanoni è stata fedele alla sua identità umana e professionale. Fisica ed emotiva. Non si è sottratta alla tirannia del tempo. Al giudizio ineffabile della gente. Ha mostrato ogni sua ruga e ogni imperfezione. Ogni acciacco, disagio fisico e interiore. Ogni sentimento, ogni stato d’animo.
È apparsa in TV celebrando il suo passato e il suo presente attraverso l’ineffabile metamorfosi fisica che abbraccia il destino dell’uomo. Ornella ci ha mostrato con il suo stile sofisticato e contemporaneo che la bellezza ha in sé qualcosa di etereo, sfuggente, difficile da definire. Impossibile da comprendere. Ci ha rivelato la tridimensionalità dell’esistenza attraverso il coraggio di mostrarsi per quello che era. Senza sottrarre. Ma aggiungendo ogni ruga, ogni imperfezione, ogni acciacco.
La sua unicità è racchiusa in quel coraggioso amore per la vita. Per i ricordi. Per gli amori vissuti intensamente e coraggiosamente. Intorno a lei si scorgeva un’ aura luminosa e sconfinata. Ogni aspetto della sua vita, ogni emozione, ogni sentimento e passione fluiscono in una combinazione di bellezza e autenticità. Ornella ha vissuto seguendo la direzione del vento buono. A volte anche di quello cattivo, lasciandosi sempre condurre con leggerezza, aprendo il suo cuore, la sua mente, la sua forza e la sua sensibilità. In ogni tappa della sua esistenza non ha mai gettato l’ancora per rimanere fissa in un “luogo dell’anima”, ha esplorato sentimenti e passioni scoprendo la bellezza e il chiaroscuro dell’esistenza.
Ha attraversato “l’Oceano della vita” navigando a vista, approdando in “porti” insicuri senza abbandonare i suoi valori e la sua identità umana e artistica. Ha viaggiato mostrandosi sempre per quello che era, nelle sue contraddizioni e nella sua unicità. Con le sue sfumature emotive e passionali, con la sua trasformazione fisica e il suo amore per la gente. E’ stata una donna della “terra di mezzo”, una donna che non si è fatta sopraffare dai luoghi comuni, un’artista “completa” nella sua “incompletezza”: una donna che ha celebrato la vita in tutte le sue sfaccettature senza ingombranti sbavature autoreferenziali o slanci da radical-chic.
Uno dei suoi cavalli di battaglia rimane la sua gentile e innata ironia e spontaneità: Ornella raccontava e si raccontava attraverso una narrazione genuina e infantile che comunicava bellezza e onestà. Il suo era un linguaggio schietto e generoso, ironico e mai scontato. Fabio Fazio, suo amico fraterno, l’ ha celebrata e consegnata a tutti noi nella sua eterea umanità e nella sua polifonica bellezza.
In uno dei suoi interventi televisivi da Fazio, Ornella parlò della sua relazione con Giorgio Strehler; descrisse una appassionata scena “in camporella” con Strehel con ironica tenerezza e con quella spontaneità gentile da rapire tutti gli spettatori. Lo fece alla stregua di una ragazza di vent’anni, con estrema normalità: chi ascoltava quelle parole si perdeva nella schiettezza e nei particolari di un racconto vivido e appassionato. Con una carica di umanità e passione tali da riviverlo quasi in una realtà parallela, squarciando i teoremi spazio-temporali.
Ornella sapeva raccontare. Sapeva mettersi in gioco senza sconti né compromessi. Ornella ha celebrato le stagioni della sua vita con tenacia e tenerezza, affrontando con la sua giunonica fisicità battaglie e sconfitte, cattiverie e critiche gratuite. La sua forza e la sua audacia, il suo linguaggio schietto e ironico, gentile e audace hanno conquistato e gioiosamente stupito tutti noi che ci siamo lasciati sedurre e trasportare nella dimensione atemporale della sua umanità.