
La denuncia dei sindacati che proseguono la mobilitazione nazionale contro questa pratica che ha già portato al licenziamento di due dipendenti
È stata sospesa dal lavoro per non avere notato un mascara nascosto in una busta di castagne. È una cassiera con 36 anni di esperienza – denunciano i sindacati – l’ultima “vittima” del tanto contestato “test del carrello” messo in campo dall’azienda Pam Panorama che ha già portato al licenziamento di due dipendenti. Il test […]
È stata sospesa dal lavoro per non avere notato un mascara nascosto in una busta di castagne. È una cassiera con 36 anni di esperienza – denunciano i sindacati – l’ultima “vittima” del tanto contestato “test del carrello” messo in campo dall’azienda Pam Panorama che ha già portato al licenziamento di due dipendenti. Il test consiste nell’occultamento volontario di prodotti in punti difficili da individuare nel carrello di un finto cliente durante una normale passata in cassa. E il dipendente del supermercato che non si accorge del prodotto nascosto rischia la sanzione.
Per la cassiera del supermercato Pam di Fornacette – nel comune di Calcinaia, in provincia di Pisa – è scattata così la sospensione dal lavoro per dieci giorni, non retribuiti. “Una sanzione pesantissima, mettendo sulla testa della dipendente una spada di Damocle che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà“, commenta Matteo Taccola, della Filcams Cgil di Pisa.
Non si tratta di un caso isolato. A Siena e a Livorno, Pam Panorama ha già licenziato due persone per non aver superato il test. In seguito ai licenziamenti, l’azienda ha diffuso un comunicato stampa, ma i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ne hanno sottolineato le contraddizioni: “Nel comunicato si parla di un’escalation di furti, rapine e delinquenza e ammanchi per 30 milioni di euro: uno scenario poco verosimile ed esasperato ad arte”. Tra l’altro le responsabilità dei furti verrebbero, in questo modo, scaricate sul personale di cassa. L’azienda, come fanno notare i sindacati, “dovrebbe investire sui servizi di anti taccheggio e vigilanza privata”, soprattutto sulle casse veloci.
Il test del carrello è diventato anche un caso politico, con i partiti di opposizione che hanno portato l’argomento in Parlamento. Intanto i sindacati confermano che andranno avanti con la mobilitazione nazionale fino a quando Pam Panorama “non avrà ritirato tutti i licenziamenti e i provvedimenti disciplinari, e non avrà ripristinato relazioni industriali improntate al rispetto e alla dignità del lavoro”.