
Il presidente del Rassemblement National, dato per favorito alle elezioni del 2027, a partire dal 2021 avrebbe remunerato un media trainer per prepararsi a decine di interviste e interventi televisivi. Lui annuncia querela per diffamazione
Jordan Bardella finisce sotto la lente della giustizia: l’associazione anticorruzione AC Corruption accusa il presidente del Rassemblement National (Rn) di aver utilizzato impropriamente fondi europei per remunerare, tra il 2019 e il 2021, il media trainer che ha curato la sua immagine in vista delle elezioni presidenziali francesi del 2022. L’associazione ha sporto denuncia stamattina […]
Jordan Bardella finisce sotto la lente della giustizia: l’associazione anticorruzione AC Corruption accusa il presidente del Rassemblement National (Rn) di aver utilizzato impropriamente fondi europei per remunerare, tra il 2019 e il 2021, il media trainer che ha curato la sua immagine in vista delle elezioni presidenziali francesi del 2022. L’associazione ha sporto denuncia stamattina davanti al Parquet national financier (PNF) per “favoritismo” e “appropriazione indebita”.
L’atto si basa su un’inchiesta del settimanale Le Canard Enchaîné, che punta il dito contro il contratto di “media-training” stipulato dal partito dell’estrema destra nel 2019 con un coach esterno, Pascal Humeau, per preparare gli eurodeputati a interventi mediatici legati al loro mandato europeo. Invece, a partire da settembre 2021, secondo il Canard, l’attività affidata a Humeau sarebbe stata reindirizzata esclusivamente a preparare Bardella a decine di interviste e interventi televisivi (“otto ore e trenta di diretta”, scrive il settimanale) tra settembre e novembre 2021. E i fondi Ue quindi utilizzati per questioni di politica interna, “non coerenti con le finalità per cui erano stati assegnati”. In queste diverse apparizioni televisive, “invece di parlare dell’Ue – scrive il Canard – Bardella affrontava temi legati alla corsa all’Eliseo, il programma presidenziale di Marine Le Pen, la concorrenza di Eric Zemmour, e criticava il bilancio di Macron”. Per la sua missione, Humeau avrebbe ricevuto complessivamente la bella somma di 133.300 euro. Lo stesso giornale ricorda che il nome di Pascal Humeau non è nuovo alle cronache: nel 2024, il coach, intervistato da France 2 per la trasmissione “Complément d’enquête”, aveva descritto il giovane pupillo Le Pen come “un guscio vuoto”. “Bisognava dargli un po’ di vita”, aveva raccontato, spiegando di avergli insegnato persino a “dire buongiorno”: “Ci sono voluti mesi perché la gente arrivasse a dire: ‘Per essere un fascista, sembra simpatico’”.
Secondo Jérôme Karsenti, il legale di AC Corruption, il nuovo “caso Bardella” va letto nell’ambito delle “diverse vicende di finanziamento occulto del partito” in corso. “Non accontentandosi del sostegno dei miliardari francesi – denuncia l’associazione –, il Rn saccheggia senza scrupoli i fondi pubblici per rafforzare la propria egemonia politica. La giustizia francese e la Procura europea devono ormai considerare tutte le vicende che coinvolgono il Rn in una prospettiva globale e sistemica, perché si tratta di una pratica metodica e strutturata, messa in atto dal partito per deviare fondi pubblici, siano essi nazionali o europei”.
Il riferimento è alla maxi inchiesta giudiziaria sui finti assistenti al Parlamento Ue – impiegati per compiti interni al partito, ma remunerati da Bruxelles –, in cui Marine Le Pen è stata condannata lo scorso aprile in prima istanza ad una pena di quattro anni di detenzione (due con la condizionale e due ai domiciliari) e all’ineleggibilità per cinque anni con esecuzione immediata. Condanna che mette seriamente a rischio la sua candidatura alle prossime elezioni per l’Eliseo del 2027 (il processo in appello si apre il 13 gennaio 2026).
Per i giudici, il partito, Front National prima, Rassemblement National poi, dal 2004 e per più di dieci anni, ha messo in piedi “un sistema rodato per sottrarre fondi pubblici europei e alleggerire le spese interne”. Diversi altri dirigenti e collaboratori Rn sono stati condannati. Jordan Bardella invece non è stato mai formalmente coinvolto nell’inchiesta. Stamattina, l’ambizioso presidente Rn, deciso a correre per l’Eliseo, ha respinto le accuse e ha annunciato che sporgerà a sua volta denuncia “per diffamazione”. Tutti i recenti sondaggi lo danno favorito per il 2027, accreditandogli tra il 35% e il 36% al primo turno, davanti anche all’ex premier macronista Édouard Philippe e al social democratico Raphaël Glucksmann.