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Roberto Cingolani (Leonardo): “La guerra non sta finendo, buon momento per investire sulla difesa. Altrimenti ci sterminano”

Il manager del colosso delle armi lo dice in premessa: "Sono in conflitto di interesse". Poi elogia la spesa per il riarmo, unico argine alla vittoria del nemico senza scrupoli. Mentre "noi abbiamo ancora dei vincoli etici"
Roberto Cingolani (Leonardo): “La guerra non sta finendo, buon momento per investire sulla difesa. Altrimenti ci sterminano”
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“Sono in conflitto di interesse, ma vi dico chiaramente che se c’è un momento in cui bisogna investire sulla difesa, è questo perché non sta finendo la guerra, sta iniziando la guerra nuova”. Parola di Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, campione nazionale nel settore difesa e aerospazio. L’ex ministro della Transizione Ecologica nel governo Draghi (sponsorizzato al tempo da Beppe Grillo) ha perorato l’acquisto di armi e strumenti di difesa durante la presentazione del Michelangelo Dome, una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale. Nel contesto della guerra in Ucraina, Cingolani ha citato “18.000 casi di attacco ibrido all’anno nelle grandi nazioni”, prima di mettere in guardia: “I prossimi anni di pace apparente potrebbero essere gli anni necessari a chi attacca da sempre per sviluppare armi che sono difficili da neutralizzare”, aggiunge.

Cingolani l’ha detto in premessa: “sono in conflitto di interessi”. Lunedì scorso Leonardo ha ceduto in borsa il 2,2%, ma non è stata la sola. L’indice del settore, lo Stoxx Aerospace & Defence, ha iniziato la settimana perdendo l’1,7%, dopo il -3% di venerdì, toccando i minimi da fine agosto. Il pressing degli Stati uniti per chiudere il conflitto in Ucraina ha rallentato la corsa dei titoli della difesa europei. L’indice europeo in una settimana è arretrato del 7,8 per cento. Ma giova ricordare come l’indice Stoxx Europe Total Market Aerospace & Defense, resta su livelli superiori di quasi il 200% rispetto a quelli precedenti l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022.

Nel suo discorso, Cingolani ha ricordato come “la pace va difesa, ma ha un costo, non è gratuita”. Se in futuro “il discorso diventasse serio, quello che temono ali servizi segreti, dovremo essere pronti a proteggere i nostri paesi, lo standard della vita occidentale”, ha proseguito il manager di Leonardo. Che a un certo punto ha virato su toni apocalittici: secondo Cingolani l’Occidente dovrà unire le forze per realizzare delle tecnologie adeguate, “sennò ci sterminano”. Il motivo? L’assenza di scrupoli del nemico. “Noi abbiamo ancora dei vincoli etici che vogliamo rispettare e non sacrificheremo mai mille giovani al giorno – ha dichiarato l’amministratore delegato di Leonardo – mentre i nostri avversari se ne fregano”. Dunque, conclude Cingolani, “se noi intendiamo rispettare le regole di etica della civiltà occidentale, noi dobbiamo mettere su queste tecnologie, sennò ci sterminano“. Eppure non viene mai nominata la Russia.

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