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Fotografo aggredito da un uomo in metro a Torino durante la manifestazione femminista

È accaduto martedì 25 novembre a Torino alla fermata Marconi della metropolitana. La circolazione dei mezzi era stata bloccata temporaneamente dalle manifestanti
Fotografo aggredito da un uomo in metro a Torino durante la manifestazione femminista
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La metropolitana era ferma, bloccata temporaneamente dalle manifestanti per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne quando un uomo ha prima iniziato a inveire contro le donne presenti, poi ha aggredito un fotografo presente nel vagone. Ha preso la macchina fotografica e l’ha scagliata più volte a terra, rompendola. Poi ha colpito il fotografo con un violento pugno.

È accaduto martedì a Torino alla fermata Marconi della metro durante la manifestazione promossa da “Non una di meno“. Il fotografo, collaboratore dell’agenzia LaPresse, è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. L’aggressore era nel vagone insieme alla compagna.

“È il tipo di persone per cui si stava manifestando”, ha dichiarato a LaPresse, “che ha scagliato contro di me una violenza cieca, contro tutto e tutti, spropositata anche di fronte a quello che era successo. Io sono abituato per il lavoro che faccio, ne ho viste di situazioni a rischio, ma così non mi era mai capitato”. Uscito dall’ospedale, è ora in attesa dei risultati della radiografia al naso per escludere fratture: 5 i giorni di prognosi. “Stavo coprendo la manifestazione e siamo scesi in metro alla fermata Marconi. Su un vagone noto questa coppia che stava litigando con le manifestanti tirando calci e urlando parolacce. Quando loro hanno capito che avevo scattato delle foto mi hanno intimato di cancellare: mi sono avvicinato per far vedere le foto dicendo che era tutto a posto, che erano stati ripresi di spalle, ma lui mi ha strappato la macchina e l’ha lanciata per terra. Quando si è scagliato contro di me mi sono accovacciato: mi ha tirato un pugno in faccia colpendomi“, racconta. Ancora scosso, sceso dalla metro ha sporto denuncia. Con lui anche delle ragazze che hanno ripreso l’aggressione in un video. “È stato più lo spavento – dice ancora – Ora sono più tranquillo, vorrei riprendere subito a lavorare, riprendere la metro. Non voglio farmi sopraffare dalla paura, voglio continuare a fare il mio lavoro che so che comporta dei rischi, ma noi siamo per strada a lavorare per raccontare la realtà. Non mi farò fermare”.

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